Ci siamo. Credo davvero che siamo arrivati ad un punto di svolta – almeno per Randall, dal finale forse per Kevin non tanto – ma ho avuto la sensazione che questo episodio di ritorno alle origini sia servito a chiudere il cerchio. Sappiamo che Randall in questi ultimi episodi si stava allontanando sempre di più dai Pearson alla ricerca di un se stesso separato dalla famiglia, ma ora che sa la sua storia, integrale e completa, forse è arrivato il momento di tornare da chi nel bene e nel male è stato una parte fondamentale della sua vita, a cominciare dai suoi fratelli.
Avevo già detto la scorsa volta che avevo apprezzato il fatto che non avessero usato l’espediente della madre ritrovata per scadere in una sceneggiatura da telenovela. Dovevo però aspettarmi una storia strappalacrime, perché d’altronde stiamo sempre parlando di This Is Us, e così veniamo a sapere qualcosa in più sulla vita di Laurel, la birth mother del titolo. Nasce in una famiglia benestante, con un padre parecchio severo e intransigente e una madre con cui invece sembra avere un rapporto migliore. Ed è nella città in cui è nata e cresciuta che conosce Hi, l’uomo che ha contattato Randall e che è palesemente innamorato di Laurel da tutta una vita, ma, nonostante quella vita li abbia separati più e più volte, sono sempre riusciti a ritrovarsi.
Laurel va a Pittsburgh, dove incontra William e rimane incinta e questa è la parte di storia che conosciamo. Quello che non sapevamo e che ci lascia sconvolti è che dopo l’overdose, Laurel finisce in prigione in California e ci rimane per 5 anni, ed ecco spiegata la motivazione per cui non ha mai potuto cercare il figlio e per cui una volta uscita, non sapendo nemmeno dove cercare, ha deciso di ritornare a casa. Qui la vita le fa uno strano scherzo, perché se rincontra Hi, incontra anche sua moglie molto incinta, il che di certo non le fa bene.
Insomma, l’intero racconto da parte di Hi allo stesso tempo è in grado di commuovere e catturare, di sconvolgere e far sentire la necessità di sapere come va a finire. I due poli sono incarnati da Randall, che per tutto l’episodio sembra pericolosamente vicino al collasso, e Beth, che invece sembra stia seguendo una storia da film. Come al solito – e meno male – la presenza di Beth è un toccasana per sciogliere la tensione, anche e soprattutto in questo caso.
Con la fine del racconto però, che si conclude con la malattia di Laurel (ma anche questo già lo sapevamo), Randall sente sempre più bisogno di sfogarsi. Meravigliosa la scena nel lago in cui parla con il fantasma della madre, che gli dà un consiglio preziosissimo: lasciar andare via il dolore. Perché è stanco. Perché non se lo merita più.
Sterling K. Brown da Emmy.
L’episodio si conclude con una telefonata di Randall – ormai molto ben disposto – a Kevin, che al contrario sembra star facendo parecchia fatica a tenere insieme i pezzi. Vedremo che succederà nel prossimo episodio.
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