Siamo tornati e l’abbiamo fatto dove ci eravamo lasciati a novembre. Un episodio che non so nemmeno bene io come definire, perché sono successe tante cose ma allo stesso tempo sembra quasi che la storia non sia andata troppo avanti. C’è da dire che gli ultimi episodi erano stati un colpo di scena dietro l’altro, quindi ci sta che questo ritorno abbia cercato in qualche modo di assestare le storyline, ma vediamo nel dettaglio cos’è successo in questa 5×05.
Partiamo con Kate, che – per quanto mi riguarda – nello scorso episodio mi aveva lasciato piuttosto scioccata: a 18 anni era rimasta incinta e aveva deciso di abortire, perché se non bastava il fatto di avere solo 18 anni e non sentirsi assolutamente pronta a diventare madre, si è aggiunta l’identità del padre, ossia quel Mark con cui aveva una relazione super tossica. Talmente tossica che quando decide di andare da lui, nonostante tutto quello che le aveva già fatto (ricordiamoci della gita nel cottage di famglia in cui l’aveva lasciata fuori al freddo per ripicca o tutte le altre innumerevoli volte in cui ha deciso di ferirla…), per dirgli di essere incinta lui nemmeno la lascia parlare. Se avesse avuto bisogno di una conferma per abortire, l’ha avuta in quell’occasione. E la cosa ancora più triste è che – almeno per adesso – non si è confidata con nessuno. La reazione di Toby alla notizia dell’aborto è stata piuttosto naturale, forse lo è stato meno la proposta di andare a cercarlo 20 anni dopo, ma il risultato finale, in cui gli vomita addosso tutto ciò che si è tenuta dentro fino ad allora, è stata sicuramente una soddisfazione.
(Ah, ho adorato la scena in cui dopo questo confronto mostrano Kate e Toby a ridere sul divano, a dimostrazione che anche da una relazione così terribile si può uscire e andare avanti)
Per quanto riguarda Randall, invece, anche in questo episodio la sua salute mentale viene messa a dura prova. Dopo che il video in cui si spoglia live senza saperlo fa il giro del web, viene contattato personalmente da Hi, amico di sua madre biologica, venendo così a sapere che la donna non è morta poco dopo la sua nascita ma solo 5 anni fa. Passa così l’intera puntata a dubitare di William, a pensare che gli abbia mentito per tutto il tempo, finché non parla al telefono con Hi e scopre che William in realtà ne sapeva tanto quanto lui. Un bello shock, a cui si aggiungono le domande precise e puntuali dello psicoterapeuta: “perché stai andando a cercare così tanto le tue origini?” Ottima domanda, che sicuramente troverà risposta anche in Randall stesso.
Anche Kevin in questo episodio non se la passa bene, dato che la gravidanza di Madison è agli sgoccioli e lui dovrà stare a Vancouver tra quarantena (già perché This Is Us è uno show corona-wise) e riprese almeno un mese. Sembra quasi che sia solo in questo episodio che Kevin capisca la portata del cambiamento che arriverà nella sua vita con i due gemelli e ho apprezzato anche il fatto che, in un momento così di crisi personale, Kevin abbia telefonato a Randall per cercare un po’ di conforto, un aiuto, una giuda che gli indicasse un po’ dove andare a sbattere la testa, così com’era avvenuto con Sophie quando avevano 18 anni. Mi piace pensare che sia un altro passo avanti nella normalizzazione della loro relazione, tra una scusa e una promessa di sentirsi presto di nuovo.
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