Il 30 giugno uscirà “Zugzwang: Il dilemma del pistolero”, romanzo d’esordio, edito da Nativi Digitali Edizioni, di Alessandra Pierandrei. Se questo nome vi è familiare, lettori assidui di Parole Pelate, è perché Alessandra faceva parte del nostro staff, sotto il nome di pierapi8. Ci siamo solamente incrociate: io scrivevo i miei primi articoli mentre lei lasciava le nostre pagine per occuparsi delle sue, divenute, appunto, Zugzwang.
Ci tengo a precisare, prima di parlarvi del libro, che io sono pressoché priva di tatto, il che significa che non potrei garantire una bella recensione nemmeno a mia madre. Se una cosa non mi piace, lo dico. Ma non è questo il caso.
Zugzwang è, in parole povere, un gioiellino. Alessandra ha centrato il bersaglio due volte con me: a livello narrativo e a livello affettivo, riportandomi a un viaggio di qualche anno fa, in cui ho toccato i luoghi descritti nel libro. Le atmosfere sono così precise che è stata una sorpresa lo scoprire che per lei, questo viaggio, è ancora un programma da stilare. Come il protagonista maschile li dipinge, lei descrive quei posti come se li avesse davanti. È sempre un’impresa ambientare una storia in un’epoca che non ci appartiene, e l’errore è dietro l’angolo, ma anche in questo caso Alessandra ha centrato il bersaglio o, per seguire il libro, la monetina. Zugzwang ci riporta nell’America di fine 1800, in parte incontaminata e in parte moderna, con estrema precisione, adattando il linguaggio dei personaggi e facendo attenzione alle parole, agli abiti, a ogni dettaglio. È tutto coerente, preciso; se c’è qualche incongruenza a livello temporale, di cui gli amanti del genere potrebbero accorgersi, Alessandra ne è consapevole e spiega il motivo delle sue scelte nelle note finali. I protagonisti sono credibili e ben costruiti, c’è chi cerca redenzione, chi vuole scoprire il mondo, chi segue il profumo dei dollari. Inseriti abilmente tra loro troviamo personaggi storici di cui tutti, almeno una volta, abbiamo sentito parlare.
In Zugzwang il progresso si scontra con l’amore per gli elementi delle tribù indiane, i colpi di pistola nella polvere fanno i conti con la natura umana, spesso più pericolosa. E in mezzo alle atmosfere Western c’è modernità, fatta di donne che tengono il passo -e superano- gli uomini, fatta dal desiderio di cancellare i pregiudizi e la discriminazione, di critiche verso il poco rispetto dell’uomo per la terra e gli esseri viventi. Zugzwang è un romanzo breve, non particolarmente complesso ma accattivante e ricco di dettagli che tengono il lettore incollato alla storia. Unica pecca? Non mi piace il sottotitolo… Ma questi sono gusti.
Ringraziando Alessandra e Nativi Digitali Edizioni per avermi dato la possibilità di leggere il libro in anteprima, concludo, se già non si fosse capito, consigliandovelo caldamente. Anche se non siete fan dei Western.
Zugzwang sarà disponibile dal 30 giugno, potete leggere la trama completa e preordinare la vostra copia qui oppure, se preferite Amazon, qui.
Il vostro topo da biblioteca,
-V.