Sebbene l’uscita nelle sale, programmata per luglio, non sia ancora certa non possiamo far altro che sperare di vedere il nuovo prodotto del famoso regista il prima possibile al cinema, con un sistema acustico da far venire i brividi – vista l’importanza che la colonna sonora riveste nei suoi film, una vera e propria tenaglia-conquista-spettatore – e su uno schermo enorme da mille mila pollici, così da poterselo godere da ogni angolo e lato. Perché se non è il film a muoversi – stile Inception – allora siamo noi a farlo, seduti sì comodamente in poltrona, ma con la testa, le orecchie e gli occhi che impazzano, scrutano, cercano di capire.

Con il secondo trailer siamo riusciti ad avere un’idea leggermente più chiara del film, senza però venir privati di quello che è il piacere del mistero e della complessità della trama. Con un cast di tutto rispetto Nolan ci mette di fronte ad un film pieno zeppo di avventura in cui potremmo trovare spionaggio ed epicità; obiettivo: prevenire la terza guerra mondiale. Una vera e propria trama ancora non l’abbiamo per le mani, lo stesso Michael Caine, facente parte del cast, ha dichiarato di non avere idea di cosa tratti il film, mentre da un’intervista di Robert Pattinson sappiamo che l’attore non è nemmeno in possesso del copione, che deve leggere in una stanza isolata, senza poterlo poi portare con sè. Il mistero dunque rimane; Nolan ci ha lanciato un amo – criptico come sempre – e per ora non possiamo far altro che avanzare ipotesi (c’è chi vocifera si possa trattare di una sorta di sequel di Inception). La maestosità del regista – che ha girato il film insieme alla moglie Emma Thomas – c’è tutta, come da copione; basti pensare che il film è stato girato in sette paesi diversi (tra cui l’Italia)!
Sulla scia di altri film del regista, primi tra tutti Inception e Interstellar, ma anche The Prestige e Memento, anche Tenet si prepara a essere un elogio al tema e alla poetica del tempo, vera e propria ossessione di Nolan. Certo è che gestirne le trame compenetranti, gli scatti temporali e “gli scossoni” che ne conseguono deve essere stata una vera e propria impresa per il regista – la speranza è che non inciampi nelle sue stesse maglie –, necessaria è quindi anche la partecipazione dello spettatore. Negli anni Nolan ha infatti abituato il pubblico a delle trame complesse e importanti, obbligandolo ad una visione attiva, impregnata di pensiero e ragionamento. Visto il tema trattato – inversione temporale, così viene definito nel trailer l’aspetto del tempo analizzato in questa sua ultima fatica – non possiamo che iniziare a prepararci.

Già dal titolo, una parola palindroma che fa eco alle complesse proposte de Il Codice da Vinci di Dan Brown, il regista ci dà un’idea del taglio in termini di complessità del suo prossimo film. Non si risparmia, lo sappiamo. Dunque: confusione e stordimento, ipnotismo e calcolo, colonna sonora e movimenti di camera, effetti speciali e meno CGI possibile, come da tradizione nolaniana – a quanto pare l’aereo che esplode nel trailer è esploso sul serio, tutto, per interno – e infine uscire dalla sala con una boccata di adrenalina nei polmoni e un’esplosione nella testa, spesso accompagnate dalla necessità di tornare a vederlo. Non possiamo che aspettarci tutto questo.
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