Ciao a tutti e bentornati! Aspettavo con impazienza quest’ultima stagione, e sono felice di poter essere di nuovo qui a commentarla con voi.
Episodio iniziale strano, diverso dal solito, ma non per questo meno emozionante. Per una volta vediamo Clarke cercare la quotidianità, lontana da tutto ciò in cui ha creduto e per cui ha lottato sino a questo momento. Gli equilibri sono cambiati ed era inevitabile che cambiasse anche la serie. Per quanto mi riguarda -ho sentito parecchi commenti negativi- la stagione è ricominciata al massimo e non vedo l’ora di proseguire. Come molti sono però convinta che The 100 debba finire: tutto ha un capolinea ed è meglio farlo ora piuttosto che trascinarla inutilmente avanti con espedienti narrativi beceri e insulsi.
Questo episodio si è diviso in due storyline, entrambe collegate agli avvenimenti dello scorso.
La prima vede come protagonisti Gabriel, Echo e Hope, la figlia troppo cresciuta di Dyoza (da far invidia a Reneesme, comunque). Dopo la scomparsa di Octavia anche Bellamy viene rapito da esseri invisibili che i tre devono affrontare. Ho apprezzato tantissimo l’allucinazione di Echo, che ci ha mostrato come lei debba convivere con le sue scelte da tutta la vita, e Roan è sempre ben accetto per una comparsata. Non me la sento invece di dare opinioni su Hope, è ancora troppo presto. Sono davvero curiosa di cosa succederà adesso che Echo, Gabriel e Hope sono entrati nell’anomalia. Questo episodio ci ha mostrato che il mondo al di là dell’anomalia è molto più tecnologico e avanzato del loro, si basa su codici indecifrabili e si muove in un tempo diverso. Octavia è rimasta davvero poco all’interno, e se Hope è già adulta sorge spontanea una domanda: quando e se ne usciranno, che aspetto avranno gli altri? O saranno Clarke, Murphy & Co a raggiungerli all’interno? Trovo questa storyline molto intrigante.
Dall’altro lato, a Sanctum Clarke anela la pace. Vuole disperatamente una vita normale, specie ora che Madi non ha più doveri nei confronti della Fiamma. Il suo desiderio è semplice: vivere a Sanctum senza guerre o scontri, sistemarlo e renderlo un luogo ospitale senza più sacrifici, divinità e culti.
Tuttavia gli strascichi di secoli di fede ci sono ancora, e il popolo è diviso in due fazioni: i figli di Gabriel, che vogliono la testa di Russel, e chi ancora lo venera. In tutto questo, Murphy e Emori stanno ancora fingendo di essere Prime, cosa molto pericolosa a mio avviso. Assurdo il comportamento di Jackson. Okay, Murphy è solito combinare danni, ma non è stato lui a uccidere Abby (e onestamente, anche se lo avesse fatto… a chi piaceva Abby? A parte a Jackson?) e si sente in colpa senza che Jackson debba buttargli il sale sulla ferita.


Clarke deve quindi fare i conti con queste due fazioni e, sebbene in un primo momento decida di non condannare Russel per mantenere un clima di non violenza, dopo aver parlato con lui e aver ricevuto dall’uomo la fede di Abby, cambia idea. Mi è piaciuto molto il crollo di Clarke davanti all’anello. Sino a quel momento aveva mantenuto la calma riguardo alla morte di Abby, persino davanti a Madi, ma quello… quello è stato troppo. Molto bello anche il riferimento alla vera madre di Madi: spesso, noi come Clarke, ci dimentichiamo che la bambina ha avuto una vita prima del Primfaya, e di conseguenza una famiglia alla quale è sopravvissuta solo grazie al suo sangue. Abby non era perfetta e lo ha dimostrato in decine di modi, ma era pur sempre sua madre e per Clarke, quello che è successo è stato un durissimo colpo.
La sesta stagione sembrava aver consacrato la distruzione dell’intero credo dei Comandanti: la Fiamma era stata distrutta, Sheidheda e l’intera linea con essa. O almeno così credevamo. Invece il Comandante Oscuro sembra aver preso il posto di Russell, uccidendolo in un momento di incoscienza. Ma come ha fatto? E soprattutto, Clarke riuscirà davvero a ucciderlo o lui scatenerà il caos a Sanctum? Di sicuro Sheidheda ha fatto un favore a Russell, visto che ha passato tutta la puntata a ripetere che voleva morire. Temo che a Clarke servirà ancora parecchio tempo per ottenere la pace. Specie dopo la scena finale: non vi ha ricordato un po’ Daenerys, con tutto quel fuoco?
In ogni caso ho adorato le musiche di questa puntata e nonostante sia stato assurdo anche lo scenario. Vedere i nostri protagonisti in una casa vera, bella, ordinata, a mangiare da piatti veri, fare pic-nic e scegliere se tenere o no un cane è stato strano. Indra seduta al tavolo a mangiare è così anacronistica da essere spettacolare.

Indra si riconferma uno dei miei personaggi preferiti, Jordan resta ancora caratterialmente non pervenuto ed Eliza si becca il premio come miglior attrice delll’intera serie.
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-V.