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Parliamone | Il Finale di Alex Karev: Aveva Ragione Shonda Rhimes

Salve, faccio ritorno in questi lidi per commentare l’uscita di scena di Alex Karev. Lo faccio perché penso di avere qualcosa da dire, anche se non necessariamente qualcosa di intelligente o interessante, e perché, in fondo, è stato l’avvenimento che mi ha dato la spinta finale per smettere di recensire Grey’s Anatomy, per cui mi sento di volerlo e di doverlo fare, fosse anche solo per dare una conclusione a qualcosa che ho lasciato incompiuto.

Parto subito col dire che a me questa uscita di scena non è piaciuta per niente, anzi, mi ha proprio fatto schifo. Sono ad un livello di disgusto molto simile a quello legato all’addio di Arizona, con la sola differenza che qui era necessario eliminare il personaggio per via della decisione di Justin Chambers, mentre la Robbins poteva tranquillamente restare dov’era visto che Jessica Capshaw non voleva andarsene. Tenete conto che ho guardato l’episodio con lo stesso sgomento, nell’accezione più negativa possibile, e lo stesso sguardo attonito e forse pure un po’ schifato che ha Jo (o Camilla, decidete voi se in quel momento stesse recitando o meno) mentre legge la lettera d’addio di suo marito. Non aspettatevi, dunque, che io salvi qualcosa di questa uscita di scena perché non sarà così. Non troverete nessuna nota positiva, nessun “ma sì, in fondo ci sta”, nessun tentativo di giustificare questa scelta. Niente di niente. Troverete solo la sistematica distruzione di questo addio, così come questo addio ha distrutto tutto quello che Alex è stato in questi anni.

Partiamo dalla motivazione vera e propria dell’uscita di scena. Alex molla la sua vita a Seattle, i suoi affetti, sua moglie e tutto quello che ha costruito per trasferirsi a “nowhere in Kansas” a crescere i figli che Izzie ha avuto dai loro embrioni congelati. E non lo fa neanche con grande convinzione perché fugge dall’oggi al domani consapevole che, se avesse parlato con Meredith o anche solo guardato negli occhi Jo, non ci sarebbe mai riuscito. Capite? Non è neanche una scelta folle o di puro istinto. Non ha ricominciato a parlare con Izzie, si è accorto di essere ancora innamorato di lei e quindi ha chiuso baracca e burattini per scappare da lei. Una scelta del genere l’avrei quasi rispettata di più. E invece no. Lui si trasferisce lì per dei bambini che non ha mai visto, che sono figli suoi solo perché hanno il suo DNA e perché, tutto sommato, parlando con Izzie si è accorto di trovarsi ancora bene con lei. Citando uno dei miei film preferiti direi che questa scelta ha la stessa passione di una coppia di nibbi reali. Certo, ogni tanto tra una lettera e l’altra butta lì il fatto di essere innamorato anche di Izzie ma quanto è credibile questa cosa? Quanto è credibile questo amore se gli basterebbe tornare a Seattle per vacillare e lasciare perdere? Krista Vernoff non è stata neanche in grado di scrivere una cazzo di fuga d’amore come si deve. Ha cercato di salvare capre e cavoli, tendendo buoni tutti, ma finendo per mettere in scena il finale più stupido e inconsistente nella storia dei finali stupidi e inconsistenti. Ci vuole coraggio per guidare uno show e lei ha dimostrato, per l’ennesima volta, di non averne abbastanza. 

Passiamo ora al modo in cui Alex è uscito di scena perché forse è la cosa più indecorosa di tutte. Quando commentavo il finale di Arizona scrivevo: “questa non è Arizona Robbins. Quella che ha chiuso la stagione non è la donna che abbiamo avuto per dieci anni sui nostri schermi. Semplicemente non è lei. Punto. Non c’è niente in questo finale che la rappresenti, che parli di lei o che renda, anche solo in minima parte, omaggio al suo percorso e a quello che questo personaggio ha rappresentato”. Non è molto elegante autocitarsi, me ne rendo conto, ma necessito di farlo per riuscire a spiegarmi. Credetemi se vi dico che oggi, a distanza di quasi due anni, questa frase ce l’ho scolpita in testa perché è una delle cose che più mi è pesato scrivere. Speravo di non doverlo fare mai più. Speravo di non dover pensare mai più che l’ultimo ricordo legato ad un personaggio con cui sono cresciuta e che ho amato profondamente sia qualcosa che vorrei mi venisse cancellato per sempre dal cervello. Eppure è così. Non mi interessa come, ma fatemelo dimenticare. Fatemi dimenticare questo schifo perché per me è qualcosa di aberrante, qualcosa di così sbagliato da non poter esistere. Cancellate tutto e ricominciate da capo, non può essere finita così. Alex Karev se ne è andato in una maniera indecorosa, in un modo indegno per qualsiasi essere vivente voglia definirsi una persona, ma ancora più indegno perché si tratta di lui. Alex ha lasciato la moglie dopo una gravissima crisi depressiva, la sua migliore amica, la carriera per cui ha lavorato tutta la vita, i suoi mentori e la sua vera famiglia con delle squallide lettere per correre dietro a qualcosa in cui anche lui ha dimostrato di non credere poi così tanto. Continua a ripetere di essere nel posto giusto ma quanto può essere giusto un posto se sei capace di starci solo scappando da quello in cui sei stato prima? Devo davvero credere che la felicità sia una fuga vigliacca per andare a vivere una vita che non si è mai voluta? Alex Karev è così certo di questa scelta che non riesce neanche a chiudere decentemente con la sua vita precedente per poi dirigersi a testa alta verso questo fantomatico posto giusto a cui sente di appartenere perché lì ci sono i suoi figli. Siamo nel 2020 e io devo credere ancora a questa puttanata della famiglia del mulino bianco, dei figli che hanno bisogno di mamma e papà che stiano insieme per crescere bene e a tutta questa roba da opuscolo di Famiglia Cristiana. Ma per favore. Alex avrebbe potuto fare il padre senza però stravolgere tutto e senza confinarsi in una vita che nemmeno lui sembra così convinto di volere.  La verità è che aveva ragione Shonda Rhimes quando ha ammazzato Derek. Certi personaggi devono solo morire per poterne conservare intatto il ricordo, il percorso e tutto ciò che hanno rappresentato. E Alex Karev sarebbe dovuto morire. Non mi interessa come, a questa stregua sarebbe potuto pure morire per raccogliere un gelato come il padre di Dawson Leery, ma doveva essere ucciso. Quello sarebbe stato l’unico modo per rendergli giustizia, per non gettare alle ortiche un percorso di più di quindici anni e per lasciarci almeno il ricordo di quello che è stato. E invece no. È stato distrutto anche questo perché ad una cattiva gestione dietro le quinte, si è sommata una totale incapacità da parte della showrunner di fare quello che andava fatto per il bene dello show e dei personaggi. Come non c’era nessun motivo al mondo, ad eccezione della morte, che potesse tener Derek lontano da Meredith e dai suoi figli, così non c’era nessun motivo sufficientemente plausibile che spingesse Alex ad abbandonare la vita che si è costruito in tutti questi anni, lottando contro tutti e contro tutto, contro il destino che si è accanito su di lui, e a volte anche contro se stesso. Sinceramente non mi interessa questo happy ending improvvisato così come non mi interessa che questo lasci la porta aperta ad un possibile ritorno, magari per un cameo nel finale di serie. Io non lo voglio il ritorno di Alex Karev. Non lo voglio il ritorno di quest’uomo indegno e ingrato che molla tutto e tutti con delle lettere patetiche e squallide senza voltarsi indietro e senza avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità Non lo voglio il ritorno di Alex Karev perché questo non è Alex Karev. Quello che ha chiuso la stagione non è l’uomo che abbiamo avuto per quindici anni sui nostri schermi. Semplicemente non è lui. Punto. Non c’è niente in questo finale che lo rappresenti, che parli di lui o che renda, anche solo in minima parte, omaggio al suo percorso e a quello che questo personaggio ha rappresentato.

Ora, siccome tutto quello che ci è rimasto di Alex sono appunto queste stramaledette lettere, analizziamole un po’ insieme attraverso alcune frasi che mi hanno colpito, ovviamente in negativo, durante la visione dell’episodio.

“This is not the way I wanted to do this, but you know me. Any chance to take the easy way out. Or maybe that used to be true. I don’t know”. Quand’è che Alex ha fatto scelte facili nella sua vita? Quando mai ha scelto la strada più semplice? Alex ha vissuto un’infanzia infernale e ha scelto di fare medicina, oggettivamente una delle carriere più difficili, e tra tutte le specializzazioni ha scelto pediatria. Alex è rimasto accanto ad Izzie durante il tumore, si è preso cura di Meredith dopo la morte di Derek, è rimasto di fianco a Jo durante la sua profonda depressione e ha provato in tutti i modi a prendersi cura di sua madre, nonostante la sua difficile condizione di salute mentale. E adesso io dovrei credere che quest’uomo abbia deciso di mollare tutto senza guardarsi indietro, perché in fondo lui ha sempre fatto la scelta più facile. Certo, non fa una piega.

“I love Jo. Deeply. Still. I think I always will. And if it was just about two women I love, I’d choose my wife. You know I would. But it’s not just her. Izzie made our kids”. E qui si torna al discorso che ho già fatto prima. Questo finale fa schifo perché in fondo non lo vuole neanche Alex. Si trasferisce per questi fantomatici figli ma in realtà lui vorrebbe restare a Seattle. Vorrebbe restare con Jo. Se avesse rincontrato Izzie e non ci fossero stati i bambini, lui avrebbe scelto Jo. In definitiva, quindi, non solo Alex fa una scelta per senso del dovere, buttando all’aria la vita che si è costruito, ma obbliga anche Izzie ad avere a fianco una persona che la vede solo come una seconda scelta e che, in realtà, vorrebbe stare con un’altra. Con sua moglie. Con la donna che ha scelto e per cui ha lottato. Non so voi, ma a me questo non sembra un lieto fine. Mi sembra una situazione in cui nessuno è veramente felice.

“You always said Cristina was you person. Then I was your person.  But you’ve always been your own damn person, a force of freaking nature. You’ve never needed anyone but you”. No. Punto. Questo è un enorme e gigantesco no. Non si può sputtanare così un pilastro portante della serie. “Tu sei la mia persona” è la base di Grey’s Anatomy. È quella frase che tutti consono anche senza aver mai visto un episodio. Questa frase è Grey’s Anatomy e distruggerla così denota, per l’ennesima volta, la totale mancanza di rispetto che gli autori nutrono per tutto quello che è stato. Meredith è una forza della natura, è vero, è caduta e si è rialzata mille volte ma questo non significa che non abbia bisogno di qualcuno, non significa che non abbia bisogno della sua persona. Direi che lei stessa è la sua persona significa mandare all’aria tutto quello che è stato costruito in sedici stagioni. Significa tradire l’essenza stessa della serie, quel senso di famiglia e di umanità che ha sempre contraddistinto questi personaggi e questo show. Non si può far passare il messaggio che Meredith sia così forte e indipendente da non aver bisogno di nessuno perché significa distruggerla completamente, Le si toglie quel lato umano, fragile e vero che l’ha fatta entrare nel cuore degli spettatori e che l’ha resa una dei personaggi femminili più iconici della storia delle serie tv. Non è un complimento dirle che non ha bisogno di nessuno se non di se stessa. Non è qualcosa che le rende onore, ma è qualcosa che la snatura e la rende priva di ogni senso. Non c’è niente di più sbagliato di far passare l’idea che essere forti significhi non aver bisogno di nessuno. È un messaggio profondamente deleterio che serve solo a far sentire ancora più sbagliati e incapaci tutti quelli che da soli non ce la fanno. E io dubito che ognuno di noi non abbia sentito, almeno una volta nella vita, di non potercela fare da solo. Gli esseri umani non sono delle isole e far passare l’idea che la forza sia solo quella che viene da noi stessi, è quanto di più dannoso uno show possa fare. Ci vuole moltissima forza anche per chiedere aiuto. Ci vuole tanto coraggio anche per sedersi e ammettere a se stessi che questa volta non ce la si fa da soli. Per cui sì, Meredith è meravigliosa, è una forza della natura ed capace di cavarsela da sola nella maggior parte delle situazioni, ma questo non significa che debba farlo. Non significa che non abbia bisogno della sua persona. 

Bene, direi che posso anche chiudere qui questo lungo sfogo perché, in tutta onestà, già così mi sembra di aver fatto vilipendio di cadavere. Spero sinceramente che invece a voi questo finale abbia lasciato qualcosa di buono e che siate, in parte o del tutto, soddisfatti dell’uscita di scena di Alex Karev. Non auguro a nessuno di guardare con schifo e delusione qualcosa che ha amato profondamente. Per chi ama le storie, le narrazioni, i personaggi e le loro evoluzioni penso che non ci sia cosa peggiore di questa.

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4 thoughts on “Parliamone | Il Finale di Alex Karev: Aveva Ragione Shonda Rhimes

  1. Purtroppo lo show ha preso il sopravvento sulla storia dei personaggi in se, nei vari commenti sui gruppi letti qua e là su internet ho letto che pure gli shippers degli izzielex che avevano sempre sperato i un ricongiungimento sono sconcertati dal modo, dalla superficialità, dai toni di K.V., è convinta di aver lavorato bene, forse nel pensiero che le polemiche facciano audience stile reality. Trovo deprimenti gli interventi di Ellen Pompeo a difesa, ma immagino che abbia impegni contrattuali visto che periodicamente interviene in sostegno dello show. Posso capire che K.V. abbia avuto paura di una rivolta che poteva mettere fine allo show ma chi ha creato i presupposti? Continuo a pensare che molte cose non le sappiamo e sembra a dieci anni di distanza il replay di quello che successe con l’attrice che rappresentava Izzie. Capisco che la creatrice abbia altri progetti in arrivo su Netflix e probabilmente ha poco tempo, che gli ascolti sostengono l’attuale showrunner, ma visto l’andazzo e considerato che ora pure un’altra colonna trema, Webber, tremolio, c’è da scommettere che la tirerà fino alla fine, un intervento sarebbe necessario prima per impedire o mitigare questa deriva. Pure io ho trovato rivoltante il discorso sul tu sei la tua persona, no questa è fuori dal vaso, ci sono pure i copri telefonino con logo delle gemelle siamesi. Il bello dello show era la socialità che spezza la solitudine di chi non ha famiglia perché questo erano Alex e Meredith, e tutti gli altri cani sciolti che diventano branco. Ha accudito Izzie, è rimasto per Arizona, rincorso Meredith all’altro capo del Paese, difeso Jo contro monti e maree, poi scappa in Kansas senza nemmeno incazzarsi? Non è questione di mulino bianco ma di verosimiglianza con la trama, del concetto di bambini comprati su zalando tanto te li mandano per corriere.

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    • E ci credo che i fan della coppia sono comunque scontenti. È indecente anche per loro, così come lo era quello di Callie e Arizona. Non basta far tornare insieme la gente per far felici i fan, quanto meno quelli intelligenti.
      Io non so se la Vernoff sia convinta di aver lavorato bene o se sia solo soddisfatta di aver distrutto un personaggio per ripicca contro l’attore. Perché a me nessuno toglie dalla testa che la fuga vigliacca di Alex sia lo specchio dell’abbandono improvviso di Justin che ha lasciato alla Vernoff una bell gatta da pelare. Ma comunque a me, spettatrice qualunque, non deve interessare delle loro beghe. Io ho diritto ad una storia coerente e rispettosa di ciò che c’è stato fino a quel momento, se poi loro vogliono sputarsi in faccia dietro le quinte, sono affari loro. Questo non è modo di lavorare e questa uscita di scena è solo la conclusione di una situazione gestita male in partenza. Il pesce puzza dalla testa. A Shonda non importa più di Grey’s, forse forse si occuperà del finale. E in generale a me sembra che di questo show non interessi nulla a nessuno, se non come macchina per fare soldi. Intendiamoci, tutti i prodotti di un certo livello sono fatti per guadagnare, ma questo non significa che non possano anche avere cuore. Penso che Ellen abbia scritto quel post perché è il volto pubblico dello show e deve farlo, tutti gli altri si sono astenuti perché evidentemente la situazione dietro le quinte è stata tutt’altro che tranquilla. Camilla stravedeva per Justin e non ha speso una parola, rendiamoci conto.
      Per me è questione di mulino bianco. Non ho nulla contro la fecondazione assistita così come non ho nulla contro un uomo o una donna single che vuole essere genitore e fa ciò che può per diventarlo. Sono invece profondamente contraria a tutta questa retorica della famiglia tradizionale, di mamma e papà che devono stare insieme e dei figli anteposti a qualsiasi cosa. Voglio vedere cosa se ne faranno tra dieci anni i figli di Alex di un padre scontento per aver mollato tutta la sua vita, o quanto sarà felice Izzie di avere a fianco un uomo sapendo di essere la sua seconda scelta, anzi, di essere solo quella che ha messo al mondo i suoi figli.

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      • Sono d’accordo su tutto. Che poi probabilmente pensavano funzionasse l’operazione nostalgia con le immagini di repertorio del primo Alex e di quegli anni ma lasciamo stare…
        Io non so di cosa dovrebbe essere contento realmente il fandom Izziex con uno che dice in quelle lettere (lettere che definirei “molto rumore per nulla”): “torno con lei perché abbiamo due figli insieme”…Della serie, se non li avesse avuti, sarei rimasto con mia moglie…Anche perché va bene il destino, va bene l’importanza avuta da Izzie per Alex, ma erano passati dieci anni dalla sua uscita di scena e ce lo ricordiamo tutti come era finita. A rivedere quell’episodio a distanza di un anno, mi sembra solo una gran schifezza mascherata da un ritorno al passato con una ship storica.

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  2. Pingback: Parliamone | Grey’s Anatomy 16×10-16×21: Pensieri Sparsi | parolepelate

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