Benvenuto popolo Pelate a questa recensione della 12×05 di Doctor Who. La puntata inizia con una signora molto felice che fa la guida turistica a Gloucester (che si pronuncia ‘gloster’ e non ho mai capito perchè…) e poi saltiamo subito al Dottore tutto preoccupato per la sua Gallifrey distrutta che cerca di trovare il Maestro nel caso sia scappato dalla dimensione dei Kasaavian. Un bel contrasto direi e infatti abbiamo subito dei problemi.

Nella piccola cittadina di Gloucester, infatti, arriva la polizia spaziale, che ha le sembianze di rinoceronti giganti ed è alla ricerca di un fuggitivo che pare essere proprio il compagno della signora che abbiamo visto all’inizio.

Nel frattempo Graham è stato teletrasportato in un posto sconosciuto e viene salutato da nientepopodimeno che il Capitano Jack Harkness, interpretato dallo splendido e mai invecchiato John Barrowman. Oh boy!
Io amo Jack. Rettifico, tutti amano Jack. Compagno di molte avventure insieme al Dottore nelle sue varie rigenerazioni, sex symbol intergalattico, master flirter e protettore della terra insieme al team di Torchwood (tra l’altro, ancora non ho visto questa serie, qualcuno me la consiglia?).
Pazzesco rivederlo nel telefilm dopo tantissimo tempo.
Jack non riesce a incontrare il dottore ma solo i suoi 3 companion, ma li avvisa di una messaggio importante da consegnarle: stai attenta al Cyberman solitario!
Forse rivedremo i nostri vecchi nemici Cyberman? Lo so che riciclare vecchi nemici non è il massimo, ma con Doctor Who funziona sempre, con i Cybermen, i Dalek e il Maestro.
Non c’è niente da fare, questo telefilm è geniale e sa quasi sempre ri-usare vecchie trame e personaggi in modo originale.

Ma un’altra importante rivelazione di questa puntata è che la signora che abbiamo visto all’inizio, il cui compagno è stato ucciso da una certa Gat, capa dei rinoceronti, altri non è che il Dottore. Un Dottore di colore, niente meno ! Well done, BBC!

Ma la cosa molto confusa è che questo nuovo Dottore era nascosto sulla Terra con una falsa identità che neanche lei stessa sapeva di avere. Quando ci sono stati dei problemi, il suo compagno prima di essere ucciso, le manda un messaggio e la riporta nella casa di famiglia dove clicca un bottone e la sua memoria viene recuperata. Ma da cosa scappava? A quanto pare da un’altra TimeLord chiamata Gat. Ma Gallifrey è distrutta, quindi sia la TimeLordiana sia l’altra Dottore vengono dal passato? Ma com’è possibile che il Dottore corrente non se lo ricorda?

E qui abbiamo la tipica confusione alla timely wibbly timey wimey Doctor Who. Con i viaggi nel tempo tutto è poco chiaro e il telefilm gioca su questo. Non possono esistere due Dottori nella stessa timeline, ma è strano che nessuno dei due si ricordi dell’altro… cosa è successo e chi li ha fatti dimenticare l’una dell’altra? E poi questo nuovo Dottore sembra molto aggressiva, rispetto a quello di cui siamo abituati.

A questo e altri quesiti spero si abbia risposta nelle puntate seguenti.

Bellissimo il discorso finale in cui i nostri 3 protagonisti proclama la loro fedeltà e amicizia al Dottore e saranno con lui in ogni situazione. Ci stiamo affezionando a questi tre mal assortiti companion (anche se nessuno può battere Rose o Donna o Amy).

Ora i voti:

Trama: 9/10

Regia: 9/10

Lacrimometro/Divertometro: 9/10

Nota di merito: il Dottore che dice: “A platoon of Judoon near a lagoon”

Overall: 9/10

Sylvie

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