Bentornati con un nuovo numero di… Say Yes To The Drama!
Dovete sapere che la sottoscritta scrive questa rubrica in corso d’opera. Guardo un drama, ne parlo qui, guardo un altro drama, ne parlo qui… tutto questo si ripete fino a che non arrivo a circa 9-10 consigli. A volte prendo pure appunti tra una manciata di episodi e l’altra. Ho tentato per ben due volte di inserire My Absolute Boyfriend in lista (sia che fosse nei consigli o sia che finisse negli sconsigli), ma in entrambi i casi ho dovuto eliminarlo. Nel XV numero perché non lo avevo finito ed era ancora in corso quando ho pubblicato, in questo XVI numero perché l’ho mollato. Quindi, anche se ufficialmente non posso parlarne perché non l’ho finito, consideratelo uno sconsiglio volante. Yeo Jin-goo, sei un bravissimo attore e ti ho amato in The Crowned Clown e Hotel Del Luna (che trovate qui in mezzo!), non ti abbassare a certi drama, per favore.
Detto questo, passiamo al listone di oggi!
Angel’s Last Mission: Love – Dan, Hanaui Sarang. K-drama. 2019. 32 (16×2) episodi. Romance, Fantasy.
“Humans will die and disappear. Angels will fly around forever.
That is the deity’s,the universe’s providence. We will live happily with this miraculous love…
within that providence, brilliantly and dangerously, as we shine radiantly.”
Dan è un angelo e compie missioni sulla Terra in attesa di poter tornare in paradiso. Nonostante sia proibito, salva la vita della ballerina Lee Yeon-seo e a causa di ciò viene obbligato a farle trovare il vero amore entro tre mesi o verrà severamente punito, ma se ne innamora lui stesso.
Shin Hye Sun sa decisamente come non deludermi. L’avevo vista in precedenza in The Legend of the Blue Sea e 30 But 17, per poi confermarsi nuovamente in The Hymn of Death. Ancora una volta, ha scelto un drama all’altezza e la sua interpretazione è stata magnifica. Onestamente parlando, quando all’inizio ho sentito parlare di questo drama, l’ho aggiunto subito alla mia lista soprattutto perché trovo lei una magnifica attrice. Al contrario, non ero convintissima del connubio umano/angelo e non conoscevo affatto L.
Alla fine, ne è valsa la pena per tanti e più disparati motivi. Come previsto, Hye Sun è stata perfetta e ho particolarmente apprezzato il suo impegno nelle scene di danza, ma anche L si è rivelato una piacevole sorpresa. Anzi, direi che è pure migliorato nel corso del drama, arrivando alla fine che ero davvero colpita dal suo trasporto nel ruolo.
Di Angel’s Last Mission: Love ho adorato anche il paragone con Giselle – anziché l’ultra abusato Lago dei Cigni – e lo spazio dedicato alla danza classica, l’amore tormentato dei due protagonisti e il finale. Sarò una delle poche, ma ho rivisto la scena finale più volte perché ogni volta è come se fosse la prima, mi emoziona sempre.
Nonostante sia stata una visione assolutamente piacevole, il drama soffre un po’ la mancanza di quattrini – essendo un fantasy a basso costo, le scene con effetti speciali ne hanno risentito parecchio – e di una sceneggiatura non perfetta. In particolare, la storia del second lead è stata un po’ piantata là, con poche spiegazioni e una resa un po’ confusa. Non ha aiutato che lo trovassi piuttosto insopportabile.
Non è il capolavoro dell’anno, ma ha una storia che commuove molto, interpretata magnificamente dai due protagonisti e che ti lascia qualcosa dentro. È qualcosa che consiglierei senza problemi, ma senza creare aspettative esagerate che potrebbero rovinare la visione. Va preso per quello che è, un bel drama con un messaggio e una storia d’amore molto commovente e romantica.
Abyss – Eobiseu. K-drama. 2019. 16 episodi. Rom-com, Fantasy, Crime.
“Thank you for waiting and believing in me.”
Cha Min è il ricco erede di un impero di cosmetici, Go Se-yeon è una sua amica di infanzia e procuratrice alle prese con il caso di un serial killer. Quando Cha Min viene ucciso per sbaglio da un’entità misteriosa, viene riportato in vita e gli viene affidata una sfera di nome Abyss che ha la capacità di far rivivere le persone con l’aspetto della loro anima, che in rari casi potrebbe differire con quello attuale. Poco tempo dopo, anche Go Se-yeon viene uccisa ed entrambi si ritrovano in due corpi diversi da quelli precedenti. Insieme cercano di scoprire chi e perché abbia ucciso Se-yeon.
Giusto per restare in tema con 30 But 17, in Abyss ritroviamo il second lead di quel drama, Ahn Hyo Seop, questa volta in veste di protagonista. È Netflix a portarci in Italia la visione di questo drama, rendendoci semplice la visione.
La “fortuna” che ho avuto con Abyss è che rispecchia il mio genere preferito di drama. Ha il romanticismo, ha il crime, ha il fantasy. Un connubio di elementi che riescono a mantenere alta la mia attenzione. Certo, questo ovviamente non è bastato a renderlo il drama del mio cuore perché è stata una visione piacevole, ma nulla di più.
La parte crime è stata abbastanza interessante (anche se non sempre ben gestita) e la parte fantasy relativa alla sfera Abyss che riportava in vita le persone molto originale. Ecco, il problema con la sfera Abyss, secondo me, è che non è stata una buona idea che le regole spuntassero quando faceva comodo agli autori. È una scelta da furbetti. Perché sì, in questo modo si può giocare sull’aspetto “colpo di scena”, ma è un atteggiamento da scrittore pigro.
La coppia principale mi è piaciuta. Non trovo molto spesso nei k-drama dei lead che sono stati amici tutta la vita che finalmente si mettono insieme (amici d’infanzia sì, ma di solito non si sono visti per molto tempo), quindi mi è piaciuto che si conoscessero veramente.
Infine, adorabile il cameo dei protagonisti di The Smile Has Left Your Life nel primo episodio. Molto divertente!
Concludendo, Abyss non è esattamente il drama che ti resta nel cuore per quanto è bello, ma se rientra nei propri gusti (come è successo a me) è una visione piacevole, con giusto qualche pecca qui e là.
The Fallen Leaf – Bai Mai Tee Plid Plew. Lakorn. 2019. 21 episodi. Romance, Melodrama, LGBT.
A causa del comportamento abusivo del padre di Nira, sua madre ha divorziato da lui e ha portato con sé il figlio. Sentendosi una ragazza nel cuore, Nira si opera per il cambio di sesso con il sostegno della madre e subisce anche una plastica facciale per poter iniziare una nuova vita. Mentre Nira è in ospedale a riprendersi, sua madre perisce in un incidente d’auto mentre litigava al telefono con l’ex marito. Furiosa con la famiglia che non ha idea lei sia ancora viva, convinti sia perita insieme alla madre, e della sua nuova identità, Nira ritorna nella città di origine con idee di vendetta. Lì rincontra Chat, suo zio acquisito, sposato con la sorella di suo padre, l’unica persona a parte sua madre ad averle dimostrato affetto e se ne innamora. Anche Chat, senza riconoscere in lei il nipote che crede morto, comincia a provare dei sentimenti per lei.
Nonostante io sia piuttosto spietata nei confronti delle opere thailandesi, ho deciso che avrei seguito Bai Mai Tee Plid Plew nell’istante stesso in cui ho letto la trama, mi ha colpito immediatamente. Senza contare che anche il trailer mi ha fatto subito una buona impressione (scene di schiaffi a parte).
Il lakorn in questione era diverso dal solito, con un argomento poco sfruttato come la transessualità e un po’ di pepe come propositi di vendetta, un personaggio principale che ha subito degli abusi e che da adulta deve affrontarne le conseguenze senza che esse vengano nascoste sotto un tappetto, e un po’ di romanticismo che non guasta mai.
Bai Mai Tee Plid Plew si è rivelato anche meglio del previsto. Spoglio di quasi tutto quello che non apprezzo nelle opere thailandesi (cioè finalmente una recitazione di livello, anche sorprendente nel caso di Baifern che ha dominato la scena con la sua Nira).
La storia è stata molto originale e ogni fine episodio ti metteva una voglia infinita di vedere il successivo. I personaggi erano interessanti, con una psicologia ben definita. Come ho già detto, mi ha colpito soprattutto Nira, ma a modo loro erano tutti bei personaggi. Farei un appunto solo su un paio, tipo l’attrice Manao, che è risultata una cattiva macchietta. Un po’ meglio la zia di Nira, ma a tratti. Lo zio Chat, aka l’interesse amoroso (!), ha finito per essere un po’ manovrato dagli eventi e benché fosse essenzialmente un buono e fosse interpretato dal bellissimo Push, si è fatto molto offuscato da Baifern.
Mettendo le mani avanti, questo lakorn non è affatto perfetto. Per esempio, ho odiato che lo psicologo amico della madre di Nira si innamorasse della lead. Non solo perché era il suo psicologo e quindi è immorale (abbastanza dal venire radiati dall’ordine dei medici!), ma anche perché la cosa non ha avuto il benché minimo senso nella trama! Ha portato un po’ di scompiglio per mezzo episodio e basta. Gli autori avrebbero potuto benissimo risparmiarsi questa cosa (e il bacio, che tra l’altro arriva nel momento più sbagliato in assoluto) e lasciargli il ruolo di psicologo/amico/fratello/padre che gli calzava decisamente più a pennello.
Il finale… ci sta. Onestamente, non è quello per cui ho sperato per 21 episodi, ma non è nemmeno brutto o fuori luogo. Ci sta assolutamente per i personaggi, per Nira soprattutto dopo il cataclisma dell’ultimo episodio, ma si porta dietro un po’ di amarezza. Insomma, tenta di essere speranzoso, ma ammetto di non essere pienamente soddisfatta.
Resta il fatto che Bai Mai Tee Plid Plew è un’ottima visione se siete alla ricerca di qualcosa di originale, ben recitato e con un buono sviluppo.
Hotel del Luna – Hotel delluna. K-drama. 2019. 16 episodi. Romance, Fantasy, Drama, Action.
“Feeling sad and disappointed is only natural when witnessing disappearances.
When a flower withers away, just like it dreams of new blossom, you’ll live, meet, and love again.”
Più di 1000 anni fa, Jang Man-wol è diventata proprietaria dell’Hotel del Luna, albergo di passaggio per fantasmi prima che proseguano oltre. Da quel momento, lei non può più invecchiare e morire come tutti gli altri.
Un giorno, fa un patto con un ladruncolo. Gli salverà la vita, ma vent’anni dopo il figlio dell’uomo, Goo Chan-sung, dovrà diventare il Direttore umano del suo hotel.
Nonostante la contrarietà iniziale, Goo Chan-sung, un semplice umano, si ritrova con il potere di vedere i fantasmi e di dover lavorare in un albergo che li ospita.
Hotel Del Luna, nonostante le perplessità iniziali quando lo annunciarono, è uno dei masterpiece di questo 2019.
La nuova opera delle sorelle Hong è un drama che già avevano ideata anni fa, ma la cui idea iniziale fu modificata per creare Master’s Sun (con cui troverete punti in comune, come i fantasmi e la presenza di un hotel), fino a che, nel 2019, non è stata ripresa e realizzata come Hotel del Luna. Le sceneggiatrici hanno avuto molto tempo per lavorare all’idea e perfezionarla e penso che questo si veda. La qualità è alta in generale, sia come scenografie, prova attoriale, costumi, storia ed effetti speciali.
Il drama ha una storia davvero molto bella e superati i primi due episodi introduttivi, diventa sempre più coinvolgente e commovente.
Come accade spesso nelle storie di fantasmi dei drama coreani, sono rimasta molto colpita dalle storie secondarie dei fantasmi presenti, alcune erano veramente strazianti, cosa che apprezzai molto anche in Master’s Sun.
Ho adorato i due protagonisti, per motivi completamente diversi. Man-wol, interpretata da IU, è una donna forte, badass e con un passato straziante e ingiusto che l’ha resa quella che è. L’ho adorata come personaggio a tutto tondo, anche per il suo lato spendaccione e un atteggiamento non sempre da brava persona.
Chan-sung, interpretato dal talentuoso Jin Goo, è tutt’altra persona, è quello su cui puoi contare, affidare la massima fiducia e che ti sosterrà sempre. Io l’ho amato proprio perché era l’amore perfetto per Man-wol, l’amore maturo ed eterno. Tutto il contrario del second lead (per fortuna!).
Prendiamoci un momento e parliamo del second lead. Premettiamo che io non soffro mai, MAI della sindrome del second lead. Per carità, ci sono stati second lead che ho amato, ma saranno al massimo 3 (su oltre 100 drama) che avrei visto con la lead. Quindi io, già in generale, non patteggio per i second lead, ma il patetico capitano che ci hanno proposto in Hotel Del Luna ha scalato la mia personale classifica dei second lead più inutili, noiosi e deleteri. Sapete perché ci tengo a sottolinearlo? Perché ho notato amore in ogni angolo per questo personaggio. E poi c’ero io, che quando ho scoperto la sua storia per intero ho provato solo rabbia. È stato una marionetta in vita e responsabile della dura punizione di Man-wol dopo essere morto. Era partito tutto figo per poi rivelarsi tutto fumo e niente arrosto. Mi è diventato così antipatico che lo trovo l’unico punto meh del drama, che per il resto vince su tutto. Hotel Del Luna è un pacchetto completo di punti positivi, che vi farà appassionare con la sua storia triste, destinata, ma molto romantica.
Al contrario, ho adorato il resto dei personaggi secondari.
Lo staff del Hotel del Luna che anche lui non scherzava quando a storie passate drammatiche, la liceale che ha intrecciato una storia con l’addetto alla reception (sono rare le seconde coppie che mi hanno fatto appassionare così tanto), e le mille sfaccettature e ruoli di Ma Go Shin.
Sebbene il finale non sia esattamente quello che volessi, non posso fare a meno di consigliare spassionatamente questo piccolo capolavoro del 2019. Probabilmente non sarà mai ricordato quanto Goblin, ma è riuscito lo stesso a lasciare il segno.
The Untamed – Chén Qíng Lìng. C-drama (web-series). 2019. 50 episodi. Action, Adventure, Fantasy, Xianxia, Historical, Horror.
“I once saw you as my soulmate in this life.”
“I still am.”
Wei Ying si getta da un dirupo e muore da nemico per il mondo nonostante i tentativi di Lan Zhan di salvarlo. Sedici anni dopo, Wei Ying torna in vita e deve riallearsi con Lan Zhan per sconfiggere il vero colpevole. Ma cos’è successo sedici anni prima per condurre Wei Ying su quella strada?
Avrei potuto scendere più nel dettaglio, ma la trama è così complessa e piena di personaggi che mi sono limitata ai due punti fondamentali della storia, il prima e il dopo (non che ci sia una vera differenza tra il prima e il dopo, i personaggi non sono invecchiati di un minuto). Vi basti sapere che metà serie si divide tra prima della morte di Wei Ying e l’altra metà post ritorno di Wei Ying. Non è nemmeno spoiler, perché la morte e il ritorno avvengono nei primi cinque minuti del primo episodio.
Uno potrebbe dire… mezza serie (circa 30 episodi) solo di flashback? Che noia! E invece no! Perché se tu non vedessi il passato con le sue gioie (le prime dieci puntate) e i suoi dolori (le restanti venti) non potresti capire come siamo arrivati al presente. Non sapresti come Wei Ying e Lan Zhan si sono conosciuti (e innamorati), perché Wei Ying sembri un angelo puro all’inizio e sia invece ricordato come un mostro al punto che debba nascondere la sua identità, e che la gente abbia festeggiato la sua morte! In più, come fai a soffrire per la morte di alcuni personaggi se non te li fanno conoscere fino in fondo? Il prima è importante. Ma non è solo importante, è emozionante da vedere. Parte come una rom com quasi e poi alla tipica moda cinese ti gettano l’angst a secchiate, tra personaggi che ami e vedi morire e l’evoluzione tragica di Wei Ying, con Lan Zhan che tenta in tutti i modi di metterci una pezza senza risultato.
Detto questo, precisiamo una cosa. Nonostante io continui a definirla una storia d’amore e la ritenga tale, nella serie sarà canon in tutti i modi tranne che per quello più tradizionale di tutti: no, disgraziatamente i due protagonisti non limonano.
Però… sono contenta lo stesso (circa, perché nel libro la dichiarazione d’amore che si scambiano è una delle cose più belle che abbia mai letto).
Lo sono perché consapevolmente parlando The Untamed è l’adattamento drama di una novella cinese “Mo Dao Zu Shi/Grandmaster of Demonic Cultivation” in cui i protagonisti si mettono insieme ufficialmente e questo mi rincuora, ma anche perché la serie non è il queer bait che temevo quando ho cominciato (fun fact: quando ho premuto play per vedere il primo episodio, pensavo l’avrei mollato dopo 5! Che ingenua!).
Non è solo merito degli attori, della loro chimica e recitazione, non si tratta solo di Lan Zhan che in tutta la serie penso abbia sorriso solo a Wei Ying o di Wei Ying che li definisce “soulmate”, ma anche di sceneggiatura e di regia. Nella sceneggiatura ci sono proprio scene che non puoi confondere (come Wei Ying che chiede a Lan Zhan se gli piace una ragazza con cui ha flirtato lievemente cinque minuti prima e Lan Zhan lo guarda come se fosse scemo perché è palese per chi dei due gli stesse bruciando il fegato; oppure Wei Ying che chiede alla sorella che cosa vuol dire quando ti piace qualcuno e non c’è davvero nessun’altra persona a cui potrebbe riferirsi a parte Lan Zhan; oppure quando viene fatto un paragone tra il rapporto dei genitori di Lan Zhan – una coppia sposata con prole!! – e quello tra i due lead… potrei andare avanti ore a fare esempi). Per non parlare della regia… se usi la telecamera per sottolineare determinate situazioni, uno deve avere gli occhi foderati di prosciutti per non accorgersi della connotazione romantica di alcune scene.
Onestamente? È una storia d’amore censurata, tutto un dire e non dire. Penso che, nei tempi d’oro (gli anni ’80-’90), Mediaset censurasse di più gli anime. Quindi, alla fine dei conti, ho shippato a morte lo stesso e ho amato la serie.
Shipping a parte, The Untamed non è solo questo. È avventura, è mistero (più per i personaggi che per noi), è magia, è famiglia e amicizia. The Untamed è una serie a tutto tondo, che mi ha letteralmente conquistata e per cui ho provato dispiacere che sia finita così presto, non volevo lasciarla andare. Nonostante la durata di ben 50 episodi, ne avrei voluti di più (!!), di continuare a seguire le avventure di quei fantastici personaggi ancora per un sacco di tempo.
Generalmente parlando, la serie è fatta bene. Non ha un budget esplosivo (è una web-series) e questo si denota più che altro per gli effetti speciali complessi (vedi il cane mostro gigante che era praticamente un peluche brutto), ma onestamente dopo aver visto The Eternal Love questa qui mi sembra oro. I paesaggi sono belli, i costumi decenti, le scene d’azione accettabili e il cast è buono o anche ottimo in alcuni casi. Parlando dei due protagonisti, Xiao Zhan è stato perfetto come Wei Ying, mentre Wang Yibo, sebbene un po’ inesperto, ha interpretato bene Lan Zhan, sfruttando le sue doti nella danza per conferire una grazia innata al personaggio.
Potrei stare ore a parlare del drama e non sarebbero comunque sufficienti, quindi… vedetelo! Merita veramente tanto. (Sì, ho inserito 7 gif tutte sui WangXian, fatemi causa! È stata dura fermarsi solo a 7, credetemi!)
Put Your Head On My Shoulder – Zhi wo men nuan nuan de xiao shi guang. C-drama. 2019. 24 episodi. Rom-com, School.
“You’re very strong.”
“Ah?”
“You folded the clothes nicely too. […]”
“Thanks.”
Per essere più vicina al lavoro, la madre di Si Tu Mo le suggerisce di abitare nella casa libera di una sua amica e lasciare il dormitorio dell’università. Poco dopo Si Tu Mo scopre che anche il figlio della padrona di casa, Gu Wei Yi, abiterà in quella casa.
Put Your Head On My Shoulder è quel tipo di drama di cui hai bisogno quando vuoi una commedia romantica dolce e senza drammi vari, senza sofferenze lungo la strada, a parte un briciolo di frustrazione per i protagonisti per averci messo così tanto a mettersi insieme.
Sul serio, è uno dei drama più leggeri che abbia mai visto, alla pari di Love 020. Non ha nulla di particolarmente speciale, ma è molto, molto dolce, divertente e fa passare 40 minuti di totale rilassamento senza essere noioso. Si vede anche piuttosto velocemente visto che gli episodi vanno via uno dopo l’altro, come le ciliegie.
È anche il drama perfetto per riprendersi da una visione particolarmente pesante o tragica, oppure per smezzarlo con qualcosa di più impegnativo.
The Love By Hypnotic – Ming Yue Zhao Wo Xin. C-drama. 2019. 36 episodi. Rom-com, Historical(ish).
“If you are a flower in the afterlife, I will turn into mud.
If you are a fish, I will be the river and the sea.
If you become a bird, I will be a tall tree.
If you are still you, then I will marry you again.”
È stato organizzato il matrimonio combinato tra il principe Li Qian e la principessa Li Mingyue che provengono da due regni vicini.
Lei ha il potere di ipnotizzare la gente grazie a un braccialetto che indossa, ed è grazie a questo manufatto che aiuta il principe a scoprire cosa ha dimenticato del suo passato e da cosa è dipesa la sua paura del fuoco.
Ispirato al manhwa “Prince, Don’t Do This!” di Dong Man Tang, The Love By Hypnotic è un piacevolissimo drama di 36 episodi (tra i 34 e i 45 minuti) molto, molto romantico!
Inizia come una leggerissima rom-com divertente e piena di siparietti che vi faranno piegare in due dal ridere e poi piano piano la sottotrama politica prende piede diventando sempre più importante fino al culmine finale. The Love By Hypnotic è un crescendo. La storyline è piuttosto semplice, ma lineare (al contrario, ad esempio, di Tale of Nokdu, che ha una storia molto più a salti, come se nemmeno gli autori avessero bene in mente cosa stiano scrivendo. E lo dice una che tutto sommato sta vedendo questo drama con piacere).
Mi spiace però per alcuni personaggi secondari che non hanno avuto molto spazio. Per esempio, hanno fatto intendere qualche relazione tra la domestica di Mingyue e la guardia del corpo di Qian per poi risolversi in un nulla di fatto. Il mio personaggio preferito, l’unico, inimitabile, il guru della serie, Si Kong Zhen, l’amico del cuore del nostro principe Li Qian, era un personaggio oltremodo affascinante (io ero innamorata di lui. Punto e fine), ma è stato più Mr. Saggezza che altro. Ha aiutato i suoi amici per tutta la serie, eppure quasi mai i riflettori si sono puntati solo su di lui. Ed è un peccato, perché avrei pagato perché un’intera storyline di alcuni episodi fosse dedicata solo a lui. È giusto che la scena si concentri sui due protagonisti, per carità, ma visto che hai a disposizioni ben 36 episodi, anziché romperci le scatole con la second lead che non ha capito come girava la baracca nemmeno dopo 4 rifiuti (Non sto scherzando. Il lead le ha detto chiaro e tondo per ben 4 volte che non era interessato a lei, ma lei non cedeva mai. “Eh, è colpa della lead che lo ha ipnotizzato.” No, è che non ti si fila di pezza), avrei di gran lunga preferito vedere Zhen, il mio amato Zhen (voglio uno spin-off su di lui).
Comunque sia, è stata una visione dolcissima e divertente, correlata dal maggior numero di baci mai visti in una serie (in un episodio si baciano cinque volte in appena 34 minuti) e che ha sfatato il “mito” che i cinesi non sappiano baciare o che le cinesi non ricambino (nei drama, dico). Good job!
Spendiamo qualche riga a parlare delle ost. Le adoro, al punto che le ascolto spesso su youtube e mi dispiace che ancora non siano state inserite su spotify. Sono una più bella dell’altro, ma soprattutto l’ending mi ha rubato il cuore.
Nonostante il drama non sia una maxi produzione, i soldi li hanno spesi bene. Oltre le ost, meravigliosi i costumi, non solo di stile, ma anche per la qualità del tessuto, gli interni e alcune scenografie esterne. Sono poche le scene con molte comparse, ma quando ce n’era bisogno hanno aperto i cordoni della borsa.
Insomma, una commedia romantica cinese con un pizzico di magia e una coppia principale che non si può fare a meno di amare. Drama assolutamente consigliato!
E ora concludiamo questo articolo che ha subito un sacco di rimandi (psst, in realtà la colpa è tutta di vampirettafolle che continuava a consigliarmi drama che lei aveva già recensito) con due NI. Non voglio sconsigliarli, ma nemmeno consigliarli.
I due drama in uno sono… 2 Moons (Lakorn, 2017. 12 Episodi. Rom-com, School, BL) e 2 Moons 2 (Lakorn, 2019. 12 Episodi. Rom-com, School, BL), che trattano di due ragazzi che in anni diversi sono diventati le Lune della loro università, e dei loro amici. La storia dietro questo drama è un po’ particolare, perché si era iniziato a raccontare con 2 Moons la prima parte della storia e anziché proseguire con 2 Moons 2, il cast è cambiato completamente e si è ricominciato a raccontare da capo.
Nessuno dei due drama è brutto-brutto, ma decisamente c’è di meglio in giro. Onestamente parlando, credo di aver apprezzato di più 2 Moons come sviluppo della storia e 2 Moons 2 come cast e l’aver concentrato la storia su tutti i personaggi (non in termini di recitazione, però…).
2 Moons era carino, molto dolce e come inizio di storia ci poteva stare. Il cast non mi faceva proprio impazzire, ma era decente. Il suo maggior difetto è che non ha un seguito e quindi la storia è un po’ come se fosse monca.
2 Moons 2 corre molto, forse troppo, al punto che la prima coppia finisci per non sopportarla a causa della noia. Il vantaggio di aver accelerato è però l’aver puntato i riflettori sulle altre coppie che erano più interessanti. Purtroppo, per quanto trovassi il cast adorabile, erano dei cani terribili. Voi mi potete dire “è la loro prima esperienza” e io vi risponderei “e quindi?”. Il fatto di non aver mai recitato prima non è una giustificazione. Anche Gulf in TharnType è un novello attore, ma è espressivo e più che discreto, bravo oserei dire (se ve lo state chiedendo, state sicuri che TharnType farà parte del mio prossimo listone di drama e sarà sicuramente un consiglio).
Non ho odiato nessuno dei due drama (ho visto moooolto di peggio), ma se vi piace il genere ce ne sono tanti altri che meritano infinitamente di più. Questo va bene come visione se proprio avete esaurito quelli buoni, non certo come prima scelta (e sì, comunque sono un’ipocrita e sicuramente vedrò anche 2 Moons 3).
Con questo, abbiamo concluso il listone di oggi! Avete visto qualcuno dei drama elencati? Ne avete aggiunti alla vostra lista? Fatecelo sapere con un commento. Alla prossima!
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