Dynasty/Telefilm

Recensione | Dynasty 3×02 “Caution never won a war”

Ciao a tutti e bentornati nella famiglia Carrington.

Come prima cosa vorrei rinnovare il mio astio nei confronti di Netflix, che rimane fermo nella sua decisione di non mandare in onda, almeno per il momento, Dynasty, facendomi diventare pazza per trovare le puntata. Tuttavia noi siamo qui lo stesso e quindi, in barba a Netflix, eccoci pronti a commentare l’episodio. Andiamo per filoni narrativi analizzando le vicende che ruotano attorno a Blake, Fallon e Sam, perchè abbiamo veramente tanto materiale su cui concentrarci.

Blake sembra aver finalmente avuto quello che merita. Schedato, arrestato, incarcerato in attesa del processo, è sempre convinto di poter uscire con le mani pulite da quello che ha fatto per diventare un uomo di successo, senza considerare che è il suo orgoglio a creare i danni maggiori alla sua immagine. La sorte, non proprio casuale, lo fa finire in cella con Culhane, che passa l’episodio a provocarlo e ad aizzare gli altri detenuti contro di lui, facendolo impazzire al punto da spingerlo a confessare ciò che ha fatto a Mack. Ma il terzo compagno di cella non è altro che un federale sotto copertura, e quest’ammissione di colpa non solo permette a Culhane di uscire dal carcere, ma anche di revocare la cauzione a Blake. E siccome è un uomo di potere e non un povero carcerato qualunque, ecco che Cristal gli organizza un romantico matrimonio in prigione ufficiato da una guardia carceraria. E mentre Blake rimane nel posto a cui appartiene, tutta la sua famiglia sembra complottare per prendere il possesso dei suoi affari, da Adam che gestisce le cose a modo suo a Dominique che cerca di screditarlo facendolo fotografare in un brutto momento. Io, onestamente, non ho capito dove lei voglia davvero andare a parare. Spero che Jeff si stufi presto di fare il finto scomparso e ritorni per dare una lezione a questa fake Alexis. Nel frattempo, ora che Culhane è libero e che Kirby si è trasferita da lui, vedremo come si evolverà il loro rapporto. Non so perché, ma lui non mi pare molto convinto di questa relazione.

Ma se abbiamo potuto esultare vedendo Blake in galera, sul fronte Fallon non abbiamo mai una gioia. Condannata a cento ore di servizio sociale per aver mentito su Trixie, tenta in qualunque modo di far tornare la memoria a Liam, che però non ricorda nulla dei due anni precedenti. Quindi eccola portargli il branzino, fargli annusare la sua colonia preferita, rapirlo per portarlo dove si sono conosciuti. E questo sembra funzionare.

Fino a che non si mette in mezzo l’adorabile Laura Van Kirk, che per giunta si allea -di nuovo- con Adam, e che scatena una rissa in seguito alla quale ottiene un ordine restrittivo nei confronti di Fallon. Ora. Se io mi risvegliassi da un coma e scoprissi che mia madre mi sta attaccata alle costole in ogni momento, mettendomi anche addosso un cip di localizzazione, gestendo l’ingresso dei miei visitatori e insultando il mio branzino, chiederei un ordine restrittivo verso di lei. Fallon può essere irruenta e eccentrica a volte -okay, magari sempre- ma lo ama davvero. Quello di Laura è un attaccamento morboso nei confronti del figlio, che dovrebbe essere terminato nel momento in cui hanno tagliato il cordone ombelicale. Come Fallon, spero che Liam, più di ricordarsi di amare lei, si ricordi di odiare la madre. Laura è, senza mezzi termini, il personaggio che più odio di Dynasty. Questa storyline porta a galla un concetto semplicissimo, che tutte le volte mi fa sorgere una domanda estendibile, purtroppo, a tantissimi genitori: se tuo figlio è felice, perché non puoi accettare la persona che crea questa felicità ed essere contento/a per lui?

Siccome vi voglio bene, ecco un paio di gif in cui Fallon dice a Laura quello che vorremmo dirle noi, ma con più stile:

Sì, Laura, ti odiano tutti.

Questo ci riconduce a Sam, convinto di poter dare un valore storico al suo albergo dopo aver scoperto, tramite una stanza segreta, che è stato originariamente costruito da un’importante architetto. Ed ecco quindi che comincia a distribuire i volantini per l’inaugurazione, sottolineando che verrà celebrato anche il fondatore dell’albergo. Tramite la nipote, tuttavia, scopre che McCarty era non solo omofobo, ma anche un sostenitore delle terapie di conversione, e quando cerca di annullare l’evento scopre che non è possibile. Se fossi in lui, e credo che seguirà il mio consiglio, renderei tale inaugurazione un grande pride, un evento in cui la comunità LGBTQ viene celebrata, proprio in un luogo costruito da un uomo che sarebbe inorridito davanti a una scena del genere. Un po’ come quando in Piazza Verdi a Bologna (che per chi non lo sapesse ospita un fiorente commercio in nero di bici rubate) organizzano aste di bici usate. Non è la stessa cosa, ma il concetto è quello. Contrastiamo l’illegalità con la legalità e l’odio con l’amore.

Amore che vince sempre, qualcuno dovrebbe ricordarlo a Laura Van Kirk.

Se non lo avete fatto, vi ricordo di mettere mi piace a Parole Pelate e come sempre ringrazio Elizabeth Gillies Italia | Dynasty Italia | Serie Tv News | Film & Serie TV | Crazy Stupid Series | Quelli delle Serie TV | Serie tv Concept | I love telefilm & film ∞ | Quelli delle Serie TV

E infine un grazie alla nostra Amigdala per la grafica!

Alla settimana prossima,

Valeria.

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