Basata sulla segnalazione di una serie di stupri tra Washington e il Colorado, racconta una storia a doppio filo. Una storia tutta al femminile.
Netflix come sempre non delude mai le sue aspettative: tra le uscite di Settembre, nella piattaforma streaming notiamo subito la miniserie Unbelievable, un crime drama di ottima fattura per la storia raccontata e per il cast d’eccezione, Toni Collette e Merritt Wever nei panni delle investigatrici che avvieranno le indagini del caso. Una prova recitativa da parte di entrambe magistrale e di spessore, capaci di trasmettere le difficoltà e i sentimenti dei personaggi. Una coppia di detective che mi ricordano molto un “True detective” tutto al femminile.
Marie, una giovane ragazza dal passato difficile, viene stuprata di notte in casa. Una volta denunciato il fatto alla polizia, il confronto con le forze dell’ordine è disperato e, complice l’instabilità emotiva della ragazza, ritratta la confessione negando l’accaduto, costretta a mentire per scappare dalle pressioni psicologiche degli agenti. Inizia così un vero e proprio calvario per la ragazza, al trauma subito si aggiunge il comportamento schivo della gente, non fidandosi più di nessuno. In parallelo viene raccontato come dopo qualche anno viene ripreso questo caso da due detective che lo collegano a degli stupri seriali.
La doppia visione alternata tra la dedizione e l’impegno delle detective a combattere il crimine e le ingiustizie subite da Marie, vittima rassegnata al suo destino, non fa altro che incrementare ancora di più l’interesse dello spettatore, abbracciando il caso in tutte le sue sfaccettature.

Kaitlyn Denver interpreta Marie Adler, una delle vittime dello stupro
In 8 puntate si snoda tutta la storia, in cui non si ha solo la visione del dolore delle donne vittime della violenza dell’uomo, ma anche un incredibile forza delle donne che sovvertono le regole del gioco e non si piegano davanti le difficoltà, a testa alta e con sicurezza. Le indagini sono incalzanti, con un grande focus alla psicologia dei personaggi senza catalogare le vittime come donne che subiscono, ma come donne che agiscono, sbattendoci in faccia il fatto che certe situazioni vanno prese sul serio, e che da certe situazioni ci si può rialzare e combattere.
Un inno alla vita, una serie deliberatamente femminista, uno sguardo di donna che avvicina le detective alle vittime e ne amplifica la capacità empatiche, laddove il sistema stesso aveva fallito. La figura femminile eclissa di molto le figure maschili presenti nella serie, quasi messi da parte o addirittura visti come meri antagonisti.
Possiamo accostare Unbelievable con When they see us, dove vediamo lo stesso tipo di denuncia ad un sistema che non si preoccupa di difendere gli innocenti, ne tanto meno riabilitarli. Marie Adler non solo subisce lo stupro, ma viene pressata psicologicamente da chi doveva sostenerla e portandola a ritrattare, a causa di una giustizia sommaria. Gli Agenti vedono in Marie la ragazza adottata e instabile, archiviando l’aggressione e non riuscendo ad andare oltre l’apparenza, senza rispettare il trauma subito dalla vittima.
Unbelieveble si presenta come una serie da non perdere per gli amanti del drama e del crime, che ci propone con estrema delicatezza storie che purtroppo sentiamo tutti i giorni e a cui troppo spesso diamo poca attenzione.

Le due detective interpretate da Toni Collette e Merritt Wever nella realtà non si chiamano Grace Rasmussen e Karen Duvall, bensì Edna Hendershot e Stacy Galbraith.(Photo by Benjamin Rasmussen/Getty Images)
XOXO,ValeBia
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