Ennesima censura per la magica saga scritta da J. K. Rowling.
I romanzi che hanno catturato il cuore di milioni di persone di ogni età sembrano non aver trovato ancora una stabilità all’interno del mondo, nonostante siano in circolazione dal 1997. La storia è infatti andata incontro a numerose critiche e censure, incentrate soprattutto sulla convinzione che, leggere di un bambino che salva il mondo magico a suon di incantesimi e pozioni, con il trionfo finale del bene sul male, possa traviare la fede religiosa di giovani adepti dalla mente ancora malleabile.

La saga non è nuova a fenomeni che ci riportano indietro al 1559 e ai Libri Proibiti: solo nel 2011 una scuola Cattolica bruciò una pila di romanzi nel Nuovo Messico e sessanta scuole ne vietarono la lettura. Più di recente, in Polonia, è avvenuto un falò di libri blasfemi, tra cui Harry Potter, che è inoltre stato bandito da diverse scuole in Asia e negli Emirati Arabi, rimosso da College Cristiani e sostituito con libri che spiegano come induca all’utilizzo della magia nera, scatenando proteste contro la sua pubblicazione e cancellazioni di eventi in suo onore.
Proprio in questi giorni è arrivata la censura da parte del pastore della St. Edward Catholic School di Nashville, in Tennessee, poiché a suo avviso la serie conterrebbe reali incantesimi e maledizioni, la cui lettura potrebbe evocare spiriti maligni. In seguito alla richiesta di un genitore e alla consultazione di esorcisti americani e italiani, il Reverendo Dan Reehil ha spiegato così la sua decisione in una mail: “Questi libri dipingono la magia come una pratica votata sia al bene che al male, che non è un’assunzione reale ma solo un ingegnoso inganno. Le maledizioni e gli incantesimi usati nei libri sono reali; e quando vengono letti da un essere umano rischiano di invocare gli spiriti maligni al cospetto del lettore.”
Rebecca Hammel, sovrintendente della Diocesi Cattolica di Nashville, ha in seguito dichiarato che è un suo diritto poter bandire i libri, poiché ” Ogni pastore ha l’autorità canonica di prendere tali decisioni per la sua scuola parrocchiale”. Dal suo punto di vista, la rimozione dei romanzi non è imputabile come censura, poiché finalizzata soltanto ad assicurarsi che nelle biblioteche della scuola figurino libri adatti all’età degli studenti.
Nonostante, nel corso degli anni, l’autrice abbia ribadito di non aver nessuna intenzione di traviare la fede religiosa dei lettori tramite la saga, che nulla ha a che vedere con il satanismo o con altre reali pratiche di magia nera, ma anzi incita a valori giusti e alla vittoria del bene, siamo certi che quella avvenuta a Nashville non sarà l’ultima censura per questi romanzi. Ma come ci ricorda la Rowling, un libro è come uno specchio: se a guardare il proprio riflesso è uno sciocco, non può aspettarsi che il suo sguardo venga ricambiato da un genio. Ha poi aggiunto: “Le persone tendono a trovare nei libri ciò che vogliono trovare. E penso che i miei libri siano molto morali.”
Valeria
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