Film

Recensione | The Nest (Il nido)

Fin dalle prime inquadrature, The Nest mette subito in chiaro l’importanza della tenuta e perciò della location, la quale ospita una famiglia che sembra vivere per un unico componente: Samuel. Pur essendo il membro più importante sul quale sembra fondarsi il nucleo familiare, il giovanissimo ragazzo non prende nessuna decisione, costretto ad abitare in un nido colmo di menzogne. Tracciando l’ecosistema della tenuta e tutto ciò che ne consegue, dalle visite mediche a chi protegge i confini del luogo, è lecito aspettarsi una variabile che porti disordine nell’equilibrio malato, non perfetto ma pur sempre efficace. Difatti con l’arrivo di Denise, una ragazza poco più grande del piccolo Samuel, le tantissime bugie imposte dalla madre sul mondo esterno e sull’importanza di vivere all’interno delle mura, verranno meno.

The Nest di Roberto De Feo non s’identifica solo con l’horror e difatti riprende alcune idee visive da film completamente diversi da ciò che si aspetterebbe, tuttavia ci sono due componenti essenziali per imbastire un lungometraggio di un certo tipo: i visi e il luogo. A partire dal piccolo Samuel che è il protagonista indiscusso della vicenda, c’è stato un casting molto preciso per donare all’ambiente, dei volti che potessero comunicare emozioni immediate allo spettatore. Mentre gli attori restituiscono attraverso piccoli gesti, qualche indizio sul rapporto morboso che accomuna tutti, il luogo che doveva essere fondamentale per il film, perde di valore lungo lo scorrere di quest’ultimo. The Nest nella sua premessa impone a Samuel di non visitare l’esterno della tenuta, tuttavia la tensione creatasi nelle linee di sceneggiatura non è supportata da nessuna idea visiva e questo è un errore gravissimo, se vuoi far pensare a ciò che abita fuori i confini del luogo. The Village di M. Night Shyamalan insegna.

Inoltre essendo un’opera prima, sono molto evidenti alcune suggestioni presenti in altre opere e una mano ancora acerba su cosa scegliere di raccontare. Narrando forse troppo relazioni che meritavano un maggiore spazio all’interno del film, si è persa l’idea centrale del racconto, ostacolato da troppe storyline. Maldestro e tratti troppo derivativo, The Nest è comunque un prodotto audiovisivo esportabile all’estero per un’impostazione visiva di tutto rispetto, aspetto da non sottovalutare.

Prima di lasciarvi vi invito a mettere mi piace a Parole Pelate, se non lo avete fatto, e poi a passare dalle nostre pagine affiliate. Ed Infine un grande grazie alla nostra Amigdala per la grafica.

Ringraziamo: Because i love films and Tv series | Film & Serie TV | La dura vita di una fangirl | I love telefilm & film ∞ | Citazioni film e libri | I love telefilm & film ∞ 



Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...