Come da pronostici, è arrivata l’azione che stavamo aspettando. Ad essere onesta, non so quale momento di questo episodio-svolta mi abbia dato più soddisfazione, se vedere June uccidere a colpi di penna il comandante Winslow, che si era sentito in diritto di fare sesso con lei a Jezebel, oppure la scena dell’arresto di Fred per crimini di guerra, probabilmente venduto al Canada da Serena. Due donne che, a modo loro, si mostrano per la prima volta dopo anni di oppressione padrone di loro stesse. Spero che si continui su questa strada e ho fiducia non solo per i prossimi episodi, ma soprattutto per la quarta stagione da poco annunciata.
Procedendo con ordine, ci eravamo lasciati con June intenta a racimolare consenso tra le Marthe per la potenziale missione suicida di portare i bambini fuori da Gilead, il quali in questo episodio scopriamo essere 52, il che lascia un po’ interdetto il Comandante Lawrence, offertosi di aiutarla fornendo dei camion. Lo lascia talmente interdetto che per un attimo decide di fuggire da solo con sua moglie, sempre più sull’orlo di una crisi di nervi, mollando June alle prese con una rete di altre Marthe rivoluzionarie a cui questo piano non va molto a genio. Ero già pronta con insulti e forconi, quando l’uomo si degna di fare ritorno, non tanto per buon cuore quanto perché ormai è stato scoperto come “ribelle” (possiamo davvero chiamarlo così?) e quindi ha perso tutti i privilegi che derivavano dalla sua carica di Comandante. In sostanza non ha più potere, ma potrebbe ancora aiutare e diventare un eroe, il che fa parecchio arrabbiare sia June che me, visto il suo comprovato egoismo. Così, June deve trovare un nuovo mezzo di trasporto ed è per questo che si fa accompagnare a Jezebel, dove sa di trovare un barista che ha un aereo disponibile. Il ragazzo non accetta direttamente ma il suo no non è nemmeno troppo categorico, quindi lascia un margine di speranza. Chi invece cerca di distruggere quella speranza a colpi di privilegi maschili è il Comandante Winslow, che vuole portare June a letto: assistiamo ad una scena che ricorda molto i tempi della prima stagione, carica di viscidume da un lato e di tensione dall’altro, dove June fa di tutto per estraniarsi dal suo stesso corpo, senza però riuscirci.
Così si ribella.
La scena di lotta è superlativa e se in un primo momento lei sembra avere la peggio, alla fine si arma con una penna e inizia a pugnalarlo. Il Comandante è a terra quando June sferra il colpo di grazia e lo colpisce in testa con un soprammobile, per poi fuggire grazie all’aiuto delle Marthe che lavorano lì, le stesse Marthe che puliranno la scena del crimine con una cura e una dedizione tale da far sembrare gli agenti segreti dei dilettanti.
Passando invece alla storyline di Fred e Serena, scopriamo che la famosa via traversa che voleva percorrere la donna non era altro che tradire e far arrestare il marito per crimini di guerra, inducendolo a seguire il suo contatto e ad oltrepassare il confine con il Canada. Inutile dire che vedere Fred per la prima volta in una posizione subordinata, privato di tutto il suo potere e influenza, è stato incredibilmente soddisfacente. Sono davvero curiosa di capire fin dove si spingerà Serena con il suo piano, anche se credo che la mossa più furba sia quella di restare in Canada, nello stesso paese della bambina e senza doverla riportare in quell’inferno costruito ad hoc.
In definitiva, sapevo che sarebbero arrivate le soddisfazioni, dovevamo solo aspettare.
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