Una puntata circolare, che inizia con un’impiccagione e finisce con un’altra. Impiccagioni avvenute tra l’altro per mano delle Ancelle, come se il grande paese in cui vivono non le torturasse abbastanza e sentisse il bisogno di trasformarle anche nel braccio della loro folle giustizia. Se le prime vittime rimangono comunque sconosciute, l’ultima invece no: è la Martha della casa di Hannah, la stessa Martha che nell’arco dell’episodio ha aiutato June ad avvicinarsi a lei mentre era a scuola – senza riuscirci, ma ci arriviamo – e come regalo ha ricevuto una bella denuncia da parte di OfMatthew, la compagna di passeggiate di June nonché uno dei personaggi più odiosi della serie.
La nostra June è quindi costretta a compiere l’esecuzione sulla sua aiutante e se fino all’ultimo ho sperato in qualche rivolta spontanea, è stato quando ha scoperto il coinvolgimento di OfMatthew che ha dato il meglio di lei. Non la vedevamo così arrabbiata da tempo, tanto da rischiare di uccidere la sua compagna, ma fortunatamente le altre ancelle hanno fatto muro cercando di contenerla, in una di quelle che può essere definita come la scena migliore della puntata. Siccome mancano ormai solo 4 episodi, sarebbe bello che questa Resistenza smetta di agire nell’ombra e dia a Gilead filo da torcere.

Interessante anche il personaggio della Signora Lawrence, che finalmente abbiamo avuto modo di conoscere meglio, visto che si è offerta di accompagnare June fino alla scuola di arti domestiche per incontrare Hannah. Sicuramente è un personaggio strano, piuttosto indecifrabile e tutto ciò che abbiamo visto è che non è né una cattiva persona e che anche prima della nascita di Gilead la sua salute mentale non era delle migliori. Decisamente inquietante la scena in cui incontra la fu figlia di Janine, quella che nella scorsa stagione ha rischiato di annegare con la madre, e continua a ripetere “meno male che non sei morta”. Bene ma non benissimo…
Comunque, nonostante il suo aiuto, June non riesce ad incontrare la sua bambina, perché le gioie in questa serie non sono di casa.

Look what they made us do

La storyline del Canada procede perdendo colpi su colpi: dai tentativi di negoziare per riportare Nichole a Gilead all’arresto di Moira ed Emily, nuova power couple della serie che cerca di parlare con un ministro usando metodi decisamente poco ortodossi. Emily in questo episodio è stata particolarmente bistrattata, con il paese che cerca di indagare su di lei e i reati che ha commesso a Gilead – come se le avesse fatto piacere diventare un’assassina – o addirittura l’ha portata ad insinuare che quella fosse la sua vera natura. Per fortuna c’è Moira a riportarla sulla strada della razionalità…

Сambio casa, cambio vita – Gilead edition

Vorrei scusarmi pubblicamente con voi per le recensioni in cui prendevo le difese di Serena, perché in questo episodio mi ha fatto veramente svalvolare: è tornata da Fred come se niente fosse successo, come se fosse un dolce e amorevole marito quando in realtà si è dimostrato più volte il contrario. Sono delusa dalla regressione di questo personaggio, ma non credo possa tornare a darmi speranze di rivolta, visto che ormai è completamente soggiogata dall’idea di riprendersi la bambina.
Inutile menzionare i livelli di cringe che ho raggiunto guardando la scena del tango tra lei e Fred. Mai più, per favore.

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