Roswell New Mexico/Telefilm

Recensione | Roswell, New Mexico 1×13 “Recovering the Satellites” – Season Finale

A distanza di una decina di giorni, spero che tutti voi abbiate avuto il tempo necessario per chiudere questo ultimo reboot.
Un altro pezzo del nostro passato è tornato, con una veste semi-nuova, sui nostri schermi, travolgendoci a volte con la nostalgia e altre volte con sprazzi di novità.

Questa non sarà solo una recensione sulla season finale, ma proprio sull’intera serie che la The CW ha già rinnovato per una seconda stagione, e non avrebbero potuto fare altrimenti con l’inaspettato cliffhanger dell’ultimo minuto.

Noah riesce a fuggire da casa di Max e dopo aver controllato un’ultima volta la mente di Isobel, cerca di ucciderlo…

Conclusioni:

  • Noah, il quarto alieno: ribadisco un punto che ho trattato spesso ultimamente: che il dolce, affettuoso e apparentemente ignaro marito di Isobel fosse un alieno, mi ha stupita. Poteva essere una buona mossa inserire come bad ass un personaggio ricorrente, più di Maria, e vicino a tutto il cast. Peccato che inizialmente ci sia stato presentato come un marito amorevole, attento alla moglie, di cui pareva innamoratissimo, e capace nel suo lavoro. Dopo la grande rivelazione è diventato goffo, e a volte incapace di capire anche le cose più elementari. La sua accettazione della verità senza battere ciglio o lanciare un urlo, è parsa non solo out of character, ma proprio al di là della ragione umana. Nonostante tutto, è stato un alieno assassino abbastanza convincente, scene di lotta a parte. Tuttavia la sua malvagità è stata troppo poco sfruttata nello show. Tutto è accaduto in passato, 14 vittime, l’ossessione per Rosa. Diciamo che se Alex, Kyle e Cameron non avessero fatto le dovute ricerche, saremmo ancora tutti concentrati solo ad investigare sulla morte di Rosa.  Dal momento in cui abbiamo scoperto la sua vera identità, un alieno di classe B che ha aumentato la sua potenza uccidendo esseri umani, il suo livello di pericolosità ha continuato a rimanere celato. Parliamo di un assassino, per giunta con dei poteri. Ma la sua natura ci viene sempre e solo raccontata. Con qualche accorgimento in più, riesce a sfuggire a Max e Michael e affronta goffamente Liz, che con uno stratagemma estremamente anni ’90, che non mi è dispiaciuto, lo allontana. Così com’è apparso, Noah se ne va. Senza dirci nulla di concreto, fulminato a morte da Max alias Zeus/Thor. Noah ha mostrato chiaramente i limiti di questo reboot, non tanto le idee, ma la loro realizzazione.

  • Rosa, il plot twist: per più di metà stagione ci hanno ammorbato con l’interrogativo sulla morte di Rosa: chi l’ha uccisa? Michael? Max o Isobel? Dare a questo reboot una veste anche da serie investigativa non è stata una cattiva idea, nonostante ciò Liz a volte si è mostrata troppo ossessionata dal caso e non si è mai formata una vera gang unita che avesse affrontato la questione. Liz va a letto persino con Kyle, ma questo non porta a nulla, non è un vero riavvicinamento tra i due, è un pretesto per dare a Kyle Valenti un ruolo, dato che nel camice da dottore è poco convincente. Il povero Kyle poi viene affiancato da Alex, il personaggio che non è riuscito ad avere un vero spazio per sè, ma anche questa accoppiata stona, anche se ha dato frutti importanti come scoprire come è morto l’ex sceriffo Valenti e chi fosse il mandante. Ed è proprio nell’ultima puntata che Kyle ha preso forma, finalmente si è ricongiunto con Liz, condividendo anche un brevissimo momento tra fratellastri,  confessandosi in un negozio d’armi da fuoco e non solo. Da dove sia nata la sua sensazione che qualcuno lo volesse far fuori, non ci è data saperla, chiamiamolo sesto senso; tuttavia lo scontro finale con il sergente maggiore Manes ristabilisce ordine a questioni rimaste in sospeso e a questo personaggio bistrattato da una storyline all’altra.
    Tornando alla questione Rosa, dopo che dall’improbabile duo Alex-Kyle fu scoperta la vera paternità della ragazza, la questione è stata sbrigativamente chiusa per poi riaprirsi ora. La follia di Noah non ha confini e continua a dispiacermi che non ci sia stato mostrato assolutamente nulla. Ha rinchiuso il corpo carbonizzato della ragazza nel suo bozzolo-capsula per anni. Max, preso da un delirio di onnipotenza, dopo aver assorbito dei fulmini per togliere la vita a Noah, le ridà la vita, perdendo la sua.

  • Max, il cliffhanger: Max è stato il personaggio più a fuoco in questo reboot. Il Max Evans di Nathan era nuovo, ma con qualcosa del vecchio. Il Max del 1999 potrebbe tranquillamente essere diventato un uomo come questo Max Evans. Ma come per ogni personaggio, anche Max è stato condannato dalla cattiva caratterizzazione ai personaggi di questa sceneggiatura. Perchè ha assorbito il potere dei fulmini? Per dimostrare a Noah che è un alieno diverso? E come faceva a sapere di poter acquisire così del potere? Al momento però sappiamo che lui è il salvatore, di chi o cosa non ci è pervenuto. Si è parlato anche di una guerra nel loro pianeta natio. Tuttavia vedere Max privo di vita nella grotta in cui ha resuscitato Rosa, è stato sconcertante. Ancor di più se l’intera conclusione della stagione è stata accompagnata da un riadattamento di Here with me di Dido. Una sfilettata al cuore.
    In tutto questo un dramma è passato inosservato, quello di Isobel che ha trascorso anni al fianco di un assassino manipolatore. All’inizio ho creduto che dirgli di non averlo mai amato, fosse un escamotage per rendere meno “pesante” la realtà, ma poi è arrivata la verità. Forse nella prossima stagione vedremo ancora gli strascichi di questa falsa relazione che avrà in qualche modo segnato Isobel, un personaggio apparso sempre al peggio in questo reboot, troppo egoista o semplicemente troppo piena di sè. Al pari c’è un’altra situazione rimasta confusa, che gli autori hanno in qualche modo cercato di giustificare con un breve dialogo tra Isobel e Michael (e la loro complicità mi era mancata). Guerin più di una volta ha affermato che la sua chimica con Alex ha portato a distruzione, ad una collisione. Parebbe che Maria rappresenti un porto sicuro quindi. Allora Alex è stato una semplice ribellione adolescenziale degli autori per andare contro a noi pubblico? Non si spiegherebbe nemmeno l’improvvisa cotta di Maria, che da donna forta e ignara di quello che le sta accadendo intorno, si trasforma improvvisamente in una sottona che inizia a sospettare qualcosa. Anche la questione famiglia per Guerin viene subito messa a tacere. Michel ha sempre cercato una famiglia, mettendosi più volte contro Max come in questi ultimi episodi. Ma nell’esatto momento in cui Max dà il via ai fratelli per andare avanti con le loro vite, i dubbi dell’alieno riccioluto spariscono. Gli spunti di riflessione, che possono arricchire i personaggi di questo reboot, sono tanti, peccato che il tempo a disposizione non ha permesso che emergessero.

  • Al di là di tutto: ho una buona opinione di questo reboot nonostante le evidenti difficoltà a mantenere un certo ritmo anche di azione in ogni episodio. Il difetto evidente è la mancanza di un amore potente che traini i vari personaggi. Liz e Max risultano troppo frequentemente distaccati e presi dalle loro personali vicende anche se queste si intrecciano più volte tra loro. Sono belli e intensi insieme e ci hanno allietato con scene che ci hanno ricordato un amore antico: come il dialogo struggente che ha accompagnato il loro momento di intimità. Il resto del cast viene lasciato pascolare da solo o in gruppi improvvisati che mal funzionano. Il gruppo di alieni è distaccato dagli umani, perchè gli umani stessi non funzionano insieme. Gli episodi migliori restano queli diretti da Julie Pec (1×01 e 1×13), Paul Wesley (1×07) e Shiri Appleby (1×09). Sono meglio riusciti a dar vita a emozioni più consistenti e profonde, sicuramente i loro trascorsi saranno valsi a qualcosa. Il pregio di questo Roswell è il risultare attuale, vedesi la questione messicani, senza davvero stabilire un tempo preciso. Perchè facilmente i paesaggi o le vicende ci hanno rimandati ai nostri ricordi passati. Il principale difetto è la discontinuità nel raccontare una storia e la mancanza di un vero legame di questi personaggi con il loro passato. Qualche flashback in più avrebbe aiutato. C’è da lavorare di più su Liz Parker, mi va bene che sia una giovane donna cinica, è lo specchio di una realtà simile alla nostra, alieni a parte, ma da sola non funziona completamente. Manca proprio l’idea di un gruppo unito che ricerca la verità, qualunque essa sia.

Anche questa avventura si è conclusa. Che ne dite di questo reboot? O ne avete preferiti altri?

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2 thoughts on “Recensione | Roswell, New Mexico 1×13 “Recovering the Satellites” – Season Finale

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