Devo essere sincera, questo episodio non è stato, almeno per me, un buon finale di stagione. Il ritmo è stato troppo traballante, un po’ come quello di tutta la stagione, lunghi, lunghissimi monologhi, belli, perché su scrittura e interpretazione non c’è nulla da ridire, però tolgono tempo ad una storia che ha ancora tanto, tantissimo da dare e invece si sta riducendo troppo al “telling and not showing”.
Una nota positiva sono stati i Nuovi Dei che finalmente sferrano un attacco degno di questo nome e prendono le redini dell’economia e dell’informazione scatenando il caos. Come i loro colleghi più antichi anche Mr. World & Co. si avvalgono della hubris di Mr. Xie e lo manipolano per raggiungere i propri scopi. Apprezzatissimo il ritorno di Technical Boy, ma ancora va capito se sarà caratterizzato come in precedenza o se cambierà modo di comportarsi ecc., come è successo per Media.
La parte più ricca dell’episodio riguarda sicuramente Shadow che scopre la verità sul legame tra lui e Wednesday: figlio e padre. Che Shadow potesse avere una connessione familiare con Odino era chiaro già da tempo, basti pensare a quando riuscì a far cadere la neve nella prima stagione e anche in questo caso, quando la casa viene accerchiata da poliziotti sulle sue tracce, Shadow riesce a sfruttare la sua parte divina per salvare sé stesso e Salim. Questa per me è una grande pecca della puntata: cosa diavolo ha fatto Shadow? È una sequenza troppo criptica anche per gli standard di American Gods e mi ha lasciato un senso di profonda insoddisfazione.
Per me la parte migliore dell’episodio sono stati Salim e il Jinn, ma prevedo per loro un futuro tragico, soprattutto sulla base di quanto ha detto Ibis, cioè che le conseguenze, nel caso in cui il Jinn non rispettasse la sua promessa a Wednesday, sarebbero fatali. Per il momento i due si mettono in strada insieme e, come loro, anche Laura va via da Cairo con la ferma intenzione di uccidere Wednesday e, forse, di riportare indietro Mad Sweeney; questo sarebbe un un grossissimo cambiamento rispetto alla storia originale e sono curiosa di vedere cosa riserva il futuro del leprecauno e della Dead Wife. Stesso grande cambiamento viene fatto per la storyline di Bilquis, personaggio per cui il legame con Shadow sembra assumere un’importanza primaria.
Oltre ad essersi conquistato la libertà, grazie a Yggdrasil, Shadow è in possesso anche di una nuova identità, quella di Michael Ainsel, che apre le porte ad una nuova porzione della storia davvero bella (e chi ha letto il materiale d’ispirazione lo sa) e che spero venga gestita meglio di questa stagione, dove è mancata troppo l’omogeneità: eravamo partiti con un ritmo bello incalzante e poi da circa metà stagione la storia è stata troppo diluita, sono state inserite troppe vie traverse che hanno esclusiva funzione di filler (da questo ammasso escludo il settimo episodio, bellissimo e coinvolgente).
Per la terza stagione spero in una virata verso l’azione più che la parola e, nel frattempo, continuo ad avere fede negli dei di Neil Gaiman.
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