Finalmente la notte della grande battaglia è arrivata. Le truppe sono schierate, tutti sono pronti a morire e si aspetta solo l’arrivo dei non-morti guidati dal Night King. Melisandre fa la sua comparsa a Grande Inverno e cerca di avvantaggiare i Dothraki donando loro delle spade fiammeggianti ma è tutto inutile e il primo scontro con i non-morti lascia presagire come andrà questa battaglia. Presto sono tutti costretti a battere in ritirata ma nemmeno le spesse mura del castello sono in grado di reggere alle orde del NIght King che penetrano con estrema facilità nel palazzo. Tutto sembra perduto, i non-morti sono ad un passo dalla vittoria, ma Arya, con una mossa fulminea, riesce a pugnalare il Night King che si frantuma in mille pezzi. Questo toglie immediatamente le forze al suo esercito. I non-morti crollano come mosche e gli umani vincono, più per mancanza dell’avversario che per merito. L’episodio si conclude con il sopraggiungere dell’alba e Melisandre che si allontana dalle macerie e dai resti della battaglia, assumendo il suo vero aspetto, per poi accasciarsi morente al suolo, mentre Ser. Davos osserva la scena da lontano. In questo episodio ci lasciano Edd Tollett, Lyanna Mormont, Beric Dondarrion, Theon Greyjoy, Jorah Mormont, Melisandre e Il Night King.
In attesa della recensione della nostra Novalee90, queste sono le reazioni a caldo dello staff di Parole Pelate.
ili91: Sinceramente? Il secondo episodio era meglio. Si sono concentrati troppo sulla battaglia, era meglio inserire più scene di rifiato e anche inquadrature più chiare perché passavi più tempo a cercare di capire cosa stava succedendo che altro.
– Non fate mai più una battaglia di notte. Non mi frega dell’atmosfera, non si vede una mazza.
– Cosa avevano detto prima dell’episodio? Che era tipo un horror. Beh, ha anche sfatato la regola numero uno degli horror “non fare sesso che altrimenti muori”. Arya non solo è sopravvissuta, ma tutti i vivi devono inchinarsi al suo cospetto.
– Sì, ma, a parte gli scherzi, passi il come abbia ucciso il Re della Notte, ma come è arrivata fino a lui senza che nessuno la fermasse? Era alle sue spalle! E i tizi dietro, belle statuine? E il Re della Notte e Bran non si sono detti niente! Pare quasi che abbiano fatto questa cosa per levarselo di torno e chiudere questa storia (e poi alla fine a cosa è servito che Bran fosse il Corvo a 3 occhi? I suoi poteri non sono serviti a nulla, praticamente. Peccato!). Vabbè, da una parte preferisco così, torniamo ai giochi del trono che è meglio.
– A proposito di non servire a nulla, i draghi? E Jon e Dany? Eh, no, ci voleva Arya scimmia-volante Stark a risolvere la situazione. A onor del vero, e lo dice una che se Dany morisse ora sarebbe contenta, Dany qualcosa ha combinato, molto più di Jon.
– Il collegamento di Beric con Arya, che è risorto tante volte per poterla poi salvare e permetterle di uccidere il Re della Notte mi è piaciuto, è un bel modo di chiudere il cerchio. Tra l’altro, questo li costringe (in teoria) a spiegare perché Jon sia tornato in vita. Sappiamo che non è per il Re della Note, quindi deve ancora servire a qualcosa e, a questo punto, temo pure che ci resti. Il che mi dispiacerebbe moltissimo perché anche se lo critico, gli voglio bene e non voglio che muoia. Ho seriamente avuto paura per lui quando lo hanno accerchiato gli Estranei.
– A proposito… raga, dovete bruciare i corpi! Passino quelli fuori dalle mura, ma almeno quelli dentro!
– Melisandre è tornata per accendere le candele. È la nuova Bonnie.
– Tutti a tirarla a Verme Grigio… tiè, è ancora vivo!
– Sui morti… mi aspettavo qualcosa di più. Non in numeri, sei vanno bene (sette se contiamo il Re della Notte), ma qualcuno di più importante. A parte Jorah e Theon (di cui mi frega relativamente. No, vabbé, per Theon un po’ di mi dispiace, ma lo so da settimane che moriva, quindi ormai ho metabolizzato), gli altri sono proprio personaggi secondari. Okay, Lyanna ha avuto una morte gloriosa, ha sconfitto il gigante non morto, merita un applauso, Beric è morto per uno scopo, Edd per scaldare gli animi e Melisandre perché ce lo aveva ripetuto fino alla nausea, però… non sono personaggi veramente importanti. Sono contenta che i miei preferiti si siano salvati, ma anche un po’ delusa. Certo, è vero anche che siamo a metà stagione, fanno in tempo a morirne molti altri.
– Per Jorah mi dispiace, ma è morto in battaglia per salvare la sua amata quindi ci sta (addio casata Mormont, ora ti sei proprio estinta). Theon ha concluso il suo arco di redenzione e si è pure difeso bene (mi fa piacere si siano ricordati che era bravo con l’arco), peccato solo che sia morto in modo un po’ stupido. Almeno Bran si è sciolto un po’ di più con lui e gli ha praticamente detto che è uno Stark.
– “Le cripte sono il posto più sicuro”. Sapevamo che erano stupidate, però non mi aspettavo che nessuno abbia pensato al fatto che i morti delle cripte potessero fare ciao-ciao. E okay che siete lì perché non siete allenati per la battaglia, ma possibile che non vi abbiano dato a tutti qualche arma per difendervi?
– Per fortuna le scene delle cripte spezzavano un po’ e qualche dialogo interessante lo abbiamo avuto. Tipo Sansa che in un certo senso chiude il suo matrimonio con Tyrion, dicendo che non poteva funzionare perché la sua lealtà è divisa con la Dany (ho la sensazione che questo dialogo sarà importante in futuro), con poi Missandei che difende Dany (e temo che se ne pentirà).
– Sono convinta che Tyrion provi qualcosa per Dany, ma allo stesso tempo gli piaccia Sansa più di quanto voglia ammettere e che se lei lo avesse voluto, avrebbe voluto essere di nuovo suo marito. Comunque, Sansa, io ti voglio bene, ma non è certo un complimento dire a Tyrion che era il migliore dei tuoi interessi amorosi/mariti (cioè, la competizione è Ramsay, Joffrey e Ditocorto… l’asticella è davvero bassa).
– Piccola teoria: il pugnale con cui Arya fa fuori il Re della Notte è lo stesso che le dà Bran quando si rivedono nella settima stagione, giusto? Ecco, mettiamo che glielo abbia dato perché ha predetto che le sarebbe servito, magari le parole invece che rivolge a Sansa, cioè che era bella nell’abito nuziale, non erano riferite a Ramsay come abbiamo pensato tutti.
elleemme: C’è voluto un po’ per rimettere in ordine le idee riguardo questo episodio: mi è piaciuto, ma con qualche riserva. Se dovessi trovare tre aggettivi per descriverlo sarebbero: buio, silenzioso, estenuante, come una vera battaglia, infatti, a mio parere, il punto di forza dell’episodio è il coinvolgimento che fa provare, i punti di vista sono limitati, come quelli dei personaggi, c’è una confusione costante e incalzante, che crea forte angoscia. Non sempre però il risultato è quello giusto, infatti in alcuni punti ero confusissima, non riuscivo a capire chi fosse vivo, chi morto, questo soprattutto nelle parti ambientate nelle cripte, per assurdo, essendo questi gli ambienti più illuminati, eppure sto ancora cercando di capire chi degli indifesi sia sopravvissuto e chi no.
Passando al secondo argomento scottante: le morti. Mi aspettavo sicuramente più vittime, ma ho intenzione di lamentarmi perché potrò spendere più tempo con questi personaggi che amo? Assolutamente no. Brienne è la sopravvissuta che più mi ha stupita, infatti la scorsa puntata mi sembrava che il suo arco narrativo fosse giunto al termine, ma vediamo cosa le riserverà il futuro. Quello che mi ha fatto davvero arrabbiare è stato come hanno trattato Theon. Dopo la 8×02 la mia teoria era che Theon, rinomato per la sua abilità nell’uso dell’arco, avrebbe ucciso il drago di ghiaccio, magari morendo anche nel processo, ma almeno facendo un’ultima azione davvero eroica. Ovviamente mi aspettavo troppo dagli sceneggiatori che, piuttosto, lo hanno tolto di mezzo come un deficiente; molto bello aver ricevuto l’assoluzione da Bran, però secondo me questo personaggio poteva uscire di scena in maniera più dignitosa e la cosa che più mi dispiace è che, causa sceneggiatura becera, l’effetto emotivo di questa morte per me è stato quasi annullato, pur essendo uno dei personaggi a cui sono più affezionata.
Di tutt’altra pasta le morti dei Mormont. La piccola Lyanna mi ha fatto salire le lacrime agli occhi. Si è scelta un nemico così sproporzionato rispetto a lei, eppure è riuscita a vincerlo e a risparmiare chissà quante altre vittime. Per quanto riguarda Jorah Mormont non so nemmeno da dove iniziare: quest’uomo è stato l’esempio perfetto di cieca fedeltà e amore disinteressato, vederlo spegnersi è triste, ma sapere che sta morendo per proteggere la persona che ama, sapere che ha portato a termine il suo scopo, questa è una consolazione: non è una morte inutile e insensata. Stessa cosa per il povero Beric Dondarrion, ormai lui e la morte sono migliori, ma stavolta la sua fine è definitiva perché il suo compito è giunto al termine: ha protetto Arya, colei destinata ad annientare il Night King.
Qui per me inizia un po’ di confusione: premettendo che mi è piaciuto tantissimo come è stata costruita la morte del Night King per mano di Arya e che ho adorato il richiamo a Syrio Forel e alla prima stagione non capisco, questo significa che Arya è in realtà Azor Ahai? Ma allora perché non ha una spada di fuoco? Forse il fuoco si riferisce al vetro di drago e non al fuoco letterale che, come ha dimostrato Melisandre più e più volte, può essere appiccato semplicemente ricorrendo alla sua magia. In ogni caso un bel percorso ciclico anche qui: la stessa daga impiegata per tentare di uccidere Bran viene poi usata per salvarlo, e con lui salvare anche i Sette Regni.
Anche la Strega Rossa è una delle star della puntata: dal suo ingresso e la sua prima evocazione del fuoco fino alla sua uscita di scena, il personaggio ha fatto di tutto per redimersi dai suoi errori. Se non la amo, di certo non posso fare a meno di essere affascinata da lei e, in generale, dal culto a cui appartiene. Anche qui un dettaglio discordante è quello della collana, sembra un input promettente che poi si risolve un po’ nel nulla. Come per Theon, poteva esserci un modo più intelligente per porre fine al suo arco narrativo.
NOTE DI MERITO:
- La resa della tensione: le scene in cui si vedono le mani di Sam tremare e il Mastino in pieno attacco di panico, accompagnate esclusivamente dai rumori di battaglia come sottofondo, sono stati una botta emotiva non indifferente. Nella loro semplicità sono momenti che hanno reso benissimo cosa si potrebbe provare in una situazione del genere e hanno mostrato un volto diverso dell’eroismo.
- Il momento in cui Melisandre infiamma tutte le spade dei Dothrakhi
- Brienne e Jaime che combattono spalla a spalla sulle mura di Winterfell
- Spettro che corre in battaglia, peccato poi che sparisca nuovamente, non abbiamo nemmeno il beneficio di vederne il cadavere
- Sansa e Tyrion, per un attimo ho temuto che sarebbe arrivata la fine anche per loro
- La musica e i rumori: so che mi ripeto ma davvero mi ha colpita la scelta di quando inserire o meno la musica e, ad eccezione di un momento, credo il tutto sia stato bilanciato molto bene
NOTE DI DEMERITO:
- Daenerys e Jon davvero tremendi, brutte e confusionarie le scene in groppa ai draghi, tra lui che prende la rincorsa contro il Night King senza rendersi conto di essere circondato da morti, lei che ingenua al punto da credere che una fiammata ucciderà velocemente il comandante degli Estranei, insomma, due sweet summer children.
- Sono sempre stata affascinata dal concetto di un drago di ghiaccio, ancora prima che venisse inserito nello show, però queste fiammate blu orripilanti hanno rovinato tutto. Meglio che io continui a immaginare draghi di ghiaccio e dimentichi di aver visto questa versione trash che ne hanno fatta.
- Jon, di nuovo. Smettila di fare il Targaryen e vedi se riesci a recuperare il tuo povero metalupo, sai quello che ti ha salvato la vita? Quello con cui sei cresciuto? Sì, lui.
- Bran che si isola peggio di me alle cene coi parenti: so bene che stava solo svolgendo il suo compito di osservare e ricordare la storia, però è stato frustrante vederlo lì impalato mentre intorno a lui morivano tutti, non posso negarlo.
- I violini psichedelici di sottofondo all’incontro tra Bran e il Night King, non potevano lasciare quel bel pianoforte angosciante?
dreamer183: Che noia, ragazzi. 80 minuti di battaglia al buio in cui non si vede niente e in cui si passa più tempo a capire se il nostro preferito sia morto sepolto da una valanga di non-morti o se sia sopravvissuto rintanato chissà dove. In più l’episodio risulta lento, noioso e snervante perché è un continuo ritirarsi nelle mura dopo che si sono resi conto di avere una strategia fallimentare e di non poter fare nulla contro il Night King e il suo esercito.
- La loro strategia è così fallimentare che alla fine vincono giusto perché sono i buoni e solo grazie all’intervento di Arya che, come un perfetto deus ex machina, tira fuori una mossa ninja e manda letteralmente in frantumi il Night King, causando l’istantanea distruzione del suo esercito che cade come se all’improvviso fosse finita la batteria. Di per sé la scelta di usare Arya non è male, soprattutto perché pochi si aspettavano che sarebbe stata proprio lei a sferrare il colpo fatale al Re della notte. Il vero problema è il modo in cui la scena avviene. È tutto troppo semplice per lei. Quel finale sembra davvero una barzelletta. Mesi e mesi a preparare la battaglia, morti, feriti, eserciti, draghi, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale e alla fine sarebbe bastato cogliere di sorpresa il Night King, pugnalarlo e fine della storia. Scusate, ma io mi aspettavo molto di più.
- Deludente anche la questione morti, non tanto per la quantità ma per chi è passato a miglior vita. Non ci ha lasciato nessuno di davvero fondamentale. Sono stati sacrificati i meno importanti e molti sono morti da sciocchi. Le uniche morti belle, per quanto una morte possa esserlo, sono quelle dei due Mormont che si sono distinti per essere i veri eroi di questa storia in mezzo a tanti onorevoli cavalieri che hanno solo saputo battere in ritirata. Onore alla casata Mormont, onore ai veri eroi dei sette regni.
- Già che siamo in tema di Mormont credo che Jorah meriti un addio tutto suo per l’immenso personaggio che è stato fino alla fine. È morto da eroe. È morto nell’unico modo in cui sarebbe potuto morire: proteggendo Daenerys. Non si è fermato un attimo a rifiatare, ha combattuto fino allo stremo delle forze se non oltre, è rimasto in piedi fino all’ultimo secondo e si è arreso alla morte solo quando ha capito che la sua regina, la donna che ha amato e servito per anni, era salva. In quel momento, e solo in quel momento, la sua missione si è conclusa, così come anche la sua vita. Jorah muore nel modo più poetico che ci potesse essere. Muore salvando l’amore della sua vita che lo stringe fra le braccia mentre lui lascia questa valle di lacrime. È triste, ma era anche l’unica vera fine possibile per lui. Perché Jorah Mormont è l’eroe che i sette regni meritano, ma non quello di cui hanno bisogno.
- La cosa più bella e poetica della morte di Jorah, però, non riguarda lui, ma riguarda Daenerys. Lei, la stronza che tutti hanno criticato perché mette i suoi interessi davanti a tutti, per lui ha impugnato una spada e ha combattuto con tutta se stessa. Senza draghi, senza immacolati e senza un vantaggio schiacciante che potesse garantirle la vittoria a tavolino. Mentre tutti si nascondevano dietro quel che rimaneva delle mura di Grande Inverno, lei era lì fuori a combattere con Jorah. In un certo senso è come se Daenerys per lui si fosse piegata e si fosse messa al livello di tutti gli altri. Non lo ha salvato, è vero, perché il suo destino è un altro, ma si è dimostrata degna dell’amore che lui ha provato per lei e del suo sacrificio. C’è della poesia in tutto questo. E c’è qualcosa di terribilmente giusto, per quanto straziante sia.
- Per uno che muore da eroe, ce n’è uno che muore da fesso: Theon. Io capisco la voglia di redenzione, la gratitudine e la lealtà, ma c’era proprio bisogni di tuffarsi così in braccio alla morte? Poi fosse almeno servito a qualcosa il suo sacrificio.
- RIP Melisandre. Ti ricorderò con affetto perché hai cercato di accendere un paio di luci in questo episodio buio, preservando quelle due diottrie in croce che mi restano, ma ti odierò per sempre per aver resuscitato quel buono a nulla di Jon Snow.
- Alla luce di quanto successo mi sfugge l’utilità di tutta la storyline del corvo a tre occhi.
- Jamie e Brienne che combattono fianco a fianco e si salvano più o meno a vicenda un tot di volte li possiamo considerare come una gioia.
- Mentre lì fuori c’è gente che si fa ammazzare, Tyrion e Sansa trovano il tempo di fare un’amabile chiacchierata che sancisce definitivamente l’amicizia e il rispetto tra loro, ma che lascia trasparire che la lealtà di Tyrion nei confronti di Daenerys potrebbe essersi trasformata in amore. Bene, ma non benissimo. L’abbiamo visto che fine fanno quelli innamorati di lei. Tutti tranne Jon che invece continua purtroppo ad allietarci con la sua presenza.
franmento: Poche chiacchiere e tante mazzate, ma ce lo aspettavamo. Quello che non ci aspettavamo era che si menassero completamente al buio, tanto da farmi domandare più volte chi stesse facendo cosa, chi fosse ancora vivo e chi invece no. Forse si erano create troppe aspettative attorno a questa battaglia, infatti qualcuno è rimasto deluso, ma io in linea di massima ho apprezzato, anche se – come dall’inizio della stagione – con qualche storcimento di naso.
Andando con ordine:
– L’arrivo della Lunga Notte ha le fattezze di Masone, ridente località dell’entroterra ligure, in inverno: buia, fredda, con una nebbia che non fa vedere nulla e rende impossibile qualsiasi tipo di guida. Jon lo sa bene, ma è un neopatentato, quindi potrei pure provare a capirlo, ma è dall’inizio che non sta facendo nulla. Mi aspettavo che finalmente brillasse durante la battaglia, in nome dei bei tempi andati di Hardhome o di Battle of the Bastards, invece, da mio personaggio preferito quale era, si è confermato la più grande delusione di questa stagione. Stesso ragionamento vale per Daenerys (ma lei non mi è mai piaciuta quindi non ci rimango male, anzi, avvalora la mia tesi sul perché sia un personaggio mediocre), che ha provato ad arrostire il Re della Notte, fallendo, ma dopo essere caduta da Drogon ha provato ad impugnare una spada e brandirla un po’, però è rimasta meno utile di una forchetta nel brodo.
– Gli inizi della battaglia lasciano presagire un massacro, con i non-morti pronti a tutto: attraversano la trincea infuocata dall’imposizione delle mani di Melisandre (grande ritorno della puntata), scalano le mura e risorgono ad uno schiocco di dita del Re della Notte. I nostri cavalieri sono decisamente in crisi, ma tranne qualche personaggio non troppo rilevante, tipo Edd l’Addolorato, non muore ancora nessuno di importante. Anzi, in fin dei conti il bilancio delle vittime non è stato nemmeno così drammatico come si pensava e, andando a vedere, hanno fatto più danni i Lannister e i Frey qualche annetto fa…
– Il ritorno di Sandrona: non credo fosse mancata a qualcuno, infatti entra ed esce di scena nell’arco di 80 minuti, ovviamente non senza aver incendiato spade e trincee con l’imposizione delle mani. Non vorrei essere nei panni di chi l’ha acquistata al FantaGoT e ieri non l’ha schierata.
– I civili: le donne e gli uomini incapaci a combattere si nascondono nelle cripte. Ottima scelta se combatti con un esercito che risuscita i morti, davvero geniale. Carina la scena in cui Arya dà un pugnale a Sansa per difendersi, ma mi sento di dire “meno male che non le è servito”.
– Potere ai Piccoli: nello specifico si parla di Lyanna Mormont che si sacrifica uccidendo il gigante non-morto (Daenerys prendi nota) e soprattutto di Arya. È lei a fare fuori il Re della Notte al termine dell’episodio e a mettere fine alla battaglia contro la morte, quando quasi tutti, me compresa, la davano per spacciata. Perdonami Arya, dovevo avere più fiducia. Se devo essere onesta, mentre guardavo la puntata ieri notte mi ero esaltata di brutto, ma ora, a mente fredda, l’unica cosa a cui riesco a pensare è: possibile che le sia stato così facile? La danza di Syrio Forel è davvero così miracolosa? A ‘sto punto perché Bran è diventato apatico, visto che non è servito a niente?
– Le perdite importanti: c’erano alcuni personaggi che avevano una croce sopra da un bel po’, ma di questo gruppo, formato tra gli altri da Brienne, Jaime (e lo dico sottovoce, forse sono ancora in tempo per farci sognare), Tormund e Verme Grigio, l’hanno scampata tutti tranne Theon e Jorah. Theon viene infilzato dal Re della Notte dopo aver ricevuto il perdono di Bran, mentre Jorah muore difendendo Daenerys. Entrambi ci lasciano nel momento e nel modo più giusto. Niente da dire, la commozione per entrambi di ieri notte parla da sé.
Forse, da fan abituata ai grandi colpi di scena di questa serie, mi è sembrato che gli autori siano rimasti un po’ troppo nella “zona di conforto” con questa battaglia. Di possibilità per osare ce n’erano una marea: da Daenerys che diventa una non-morta, alla stessa Arya (e io fino all’ultimo mi aspettavo che sarebbe toccato a Sansa ucciderla, visto il regalo del pugnale e tutto il resto)., ma resta ancora la battaglia contro i vivi, contro l’esercito Lannister-Greyjoy. Magari lì arriveranno più soddisfazioni.
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IL CIRCOLO PELATO
Ed Infine un grande grazie alla nostra Amigdala per la grafica.