Partiamo dal presupposto secondo il quale, quando si inizia a guardare una serie senza aspettative, o ancor più, senza avere una chiarissima idea di cosa si tratti. Proprio in quel momento, in quel preciso istante, è l’attimo nel quale la si apprezzerà più di tutti.
Se vi è capitato, infatti, di vedere il trailer di Russian Doll, potreste aver riconosciuto volti e nomi noti, tra gli attori, i produttori (Natasha Lyonne e Amy Poehler in primis) e vi può aver fatto pensare ad una comedy, con un non so che del video di Craig David “7 days“, del film ‘Looper’ e qualcos’altro del genere. Insomma, si parte pensando sia già visto. Ritorno al futuro, però nel passato immediato, senza flussi catalizzatori.
E invece no. Ed è questo il punto di forza di Russian Doll.
Russian Doll è un insieme di 8 episodi, concatenati proprio come una matrioska (una Russian Doll, appunto), e allo stesso tempo prendibili singolarmente ma completi solo se considerati nell’insieme.
Russian Doll è un esercizio creativo, che fa diventare della probabilità, del ‘e se succedesse questo…allora..?’ una certezza, ed ogni volta è un ritorno alla vita diverso. Uguale ma sempre diverso, con delle costanti ma anche con delle diversità – e non sempre il ritorno è per forza un’ esperienza così ricca da cammino di formazione.
Sì, perché, abbiamo capito che la nostra protagonista muore. Muore subito. Muore sempre. Muore e ritorna al punto di partenza. Ed è dalla scontatezza di quello che avrebbe potuto essere che invece nasce la geniale originalità di Russian Doll, che ci infila addirittura il gaming, la fisica e la relatività in salsa talmente medio americana che è fruibile a tutti. Insomma, una ironia alla Simpson ma con meno ferocia – forse solo un po’ più dark, e con un amaro riflettere sulla realtà moderna in maniera disillusa.
E’ un commento spassionato alla vita, a quando le cose non girano mai nel verso giusto e alle nostre fobie che ci rendono il presente un incubo, ci condizionano, e talvolta ci influenzano tanto da modificarci nelle scelte future. Se solo però potessimo cambiarle quelle scelte…avremmo fatto lo stesso?
Magari se rinasco, lo faccio diversamente…
Magari se rinasco, apro Netflix e scorro il catalogo.
Magari se rinasco, aggiungo in lista da guardare ‘Russian Doll’ e mi faccio un piacere.
Badate bene, la trama non viene svelata per coerenza, proprio perchè, in quel senso di non conoscenza e di ‘e ora cosa succederà…’ risiede la splendida originalità di questo prodotto, che posso solo dirvi, vi lascerà anche col fiato sospeso (se riuscirete a resistere al ‘riproduci prossimo episodio’ immediato).
E poi, siamo sicuri che sia effettivamente concluso? Magari se rinasco, in attesa di una season 2, ve lo faccio sapere…
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