Film

Recensione | Noi

L’horror nasce dalla paura di qualcosa e cerca attraverso il cinema di esorcizzare e raccontare quest’ultima, Noi difatti proviene dal terrore del suo regista, il quale durante l’adolescenza aveva paura d’incontrare un altro essere umano uguale a lui. L’ultimo film di Jordan Peele indaga sulla paura del doppio e durante la pellicola cerca di rispondere alla domanda: “Perché è così terrificante?” Se fosse solo questo, il secondo lungometraggio del cineasta sarebbe una classica home invasion di persone uguali a noi che cercano di sterminarci, tuttavia più il film avanza e più esso diventa maggiormente interessante, portando il centro della narrazione su un versante politico e raccontando di conseguenza l’America di oggi.

1986, una bambina s’isola dai genitori in un lunapark ed entra in una casa degli specchi, l’attrazione celebre che ti disorienta a causa di quest’ultimi, cercando l’uscita, s’imbatte in una persona identica a lei. Salto temporale ai giorni nostri.

Quella bambina è diventata madre ed ha una classica famiglia borghese, tuttavia conserva ancora il trauma dell’accaduto e ben presto si ritroverà ad affrontare il suo doppio, la sua ombra e non solo. Alla sua seconda opera Jordan Peele ha già trovato un ruolo all’interno del business statunitense, il suo cinema ha la premura di raccontare storie con famiglie nere per favorire la diversità a Hollywood, specialmente in film appetibili per un pubblico generalista. In superficie la pellicola narra l’incontro tra noi e loro, facendoci scontrare con i nostri doppelganger che hanno le nostre stesse abilità, ma non possiedono il nostro istinto di autoconservazione, difatti potrebbero cercare lo scontro anche quando sono in minoranza. Nell’esplorare la doppia natura dell’essere umano, Noi racconta un’unica indole insita in tutti ma repressa o manifestata, secondo il modo in cui abbiamo vissuto.

Da una home invasion di quattro persone in una casa vacanza, il discorso si estende fino a raggiungere l’idea romeriana degli zombie movie, dove questi ultimi da essere creature prive d’intelletto si uniscono in una rivoluzione contro il genere umano. Per suscitare un impatto notevole Jordan Peele sceglie di rappresentare i mostri attraverso elementi semplici, in modo da avere un ricordo preciso di questi esseri malvagi anche a distanza di tempo, facendo un utilizzo intelligente di oggetti quotidiani riproposti in modo terrificante.

Dalle forbici ai protagonisti passando anche per la canzone I Got 5 on It, il dualismo è costante ma non risulta fastidioso per lo spettatore, a causa dell’ironia che allenta la tensione. Così come Scream ironizza e spaventa con gli stessi elementi, anche Noi di Jordan Peele tenta di fare lo stesso non snaturando il film neanche per un momento. Quest’ultima opera è ancora più ambiziosa della precedente, riflette sull’America e sul nostro vedere i nemici in persone identiche a noi, costruisce attraverso lo sguardo del cineasta uno degli horror più interessanti degli ultimi anni e conferma l’importanza di questo cineasta nel cinema odierno.

Prima di lasciarvi vi invito a mettere mi piace a Parole Pelate, se non lo avete fatto, e poi a passare dalle nostre pagine affiliate. Ed Infine un grande grazie alla nostra Amigdala per la grafica.

Ringraziamo: Blends of Scotland, Ireland, UK: Ladies’ perfect Tea | Citazioni film e libri | I love telefilm & film ∞ | Because i love films and Tv series

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