Recap/Telefilm

Recap | The Order: Season 1

Un paio di giorno fa mi è arrivato un messaggio che, più o meno recitava così: “Devi guardare assolutamente The Order, è un misto fra Harry Potter e Twilight ma in versione molto più trash.” Potevo ignorare un tale consiglio che univa insieme le parole trash e fantasy? Assolutamente no, così ho accesso Netflix e…. è stato subito amore.

Chiariamo subito una cosa prima di andare avanti, non stiamo parlando della serie tv dell’anno, non ci va neanche lontanamente vicino, non stiamo neanche parlando di un capolavoro indiscusso ma di uno show che fa assolutamente quello per cui è stato ideato: ossia intrattenere. Ho passato due pomeriggi piacevoli fra le vicende della Belgrave University senza pormi troppe domande di continuità di trama o situazioni irreali perché, quando un programma nasce per essere trash tutto il resto passa in secondo piano.

La storia brevemente è questa: Jack Morton (interpretato dal praticamente esordiente Jake Manley), sta per entrare al college ma non uno qualsiasi, ha scelto la Belgrave University  che, più che per i suoi rinomati corsi di studio, è famosa per essere la sede della società segreta dell’Ordine Ermetico della Rosa Blu, ammetto di aver pensato a Michelle Zarillo ogni volta che qualcuno pronunciava quel nome assurdo. Quello che però spinge Jack verso l’ordine non è la passione per la magia ma la vendetta. Forse spinto dalla visione in streaming di Revenge o più probabilmente dal nonno Peter ( Matt Frewer), il ragazzo cercherà in tutti i modi di essere ammesso e di carpirne i segreti, in cerca di vendetta verso il gran maestro Edward Coventry  che, dopo aver messo incinta  la madre di Jack –  sì, il nostro protagonista è suo figlio – in un modo imprecisato la  anche spinta al suicidio.

 

Le prime due puntate passano così fra una presentazione approssimativa dei personaggi e delle vicende ma è con la terza e con la comparsa dei lupi mannari che la storia entra nel vivo. Perché come ogni fantasy che si rispetti anche qua abbiamo la nostra buona dose di mostri. Ma in completo disaccordo con tutti gli show che l’hanno preceduta, i lupi di The Order vivono una vita a parte. Nella scena più trash che Netflix ci regala quest’anno, vediamo Jack venire avvolto da una pelle di lupo. Ho dovuto far andare indietro il video e rivederlo un paio di volte per riuscire a dare un senso al tutto; scordatevi quello che fino a qua abbiamo imparato, niente luna piena, niente pallottole d’argento, niente morsi. Se tralasciamo la stranezza della trasformazione questa nuova mitologia porta  però con se dei risvolti interessanti: i lupi sono dei guerrieri e scelgono loro con chi fondersi, non c’è nessuna casualità nella nascita di un nuovo lupo ma solo una missione da portare avanti e la missione è sconfiggere la stregoneria. Niente vampiri (ma non escludo che nella seconda stagione anche questi possano fare la loro comparsa) il grande nemico dei licantropi è la magia e di conseguenza chi la pratica. E chi l’artefice della magia nel campus? Ma l’ordine ovviamente. Quindi Jack si ritrova a essere sia uno stregone che un licantropo.  Ed è così che finalmente conosciamo i personaggi più interessanti dello show: il branco dei lupi mannari.

Hamish, Randall e Lillith fanno la loro comparsa e da quel momento in avanti sono estremamente combattuta a chi eleggere  a mio personaggio del cuore. Il branco, anche questo dal nome improponibile di Cavalieri di San Cristoforo riescono a rendere uno show già di per se surreale ancora più assurdo. Totalmente immersi nella loro natura di lupo, vivono la loro umanità scissa senza nessun problema, divertendosi in egual misura in una partita a beer pong o nello squartare e uccidere anzi, proprio l’uccisione sembra la risposta per ogni cosa in barba a tutti i dilemmi morali che hanno sempre pervaso i personaggi delle saghe fantasy. Sono talmente assurdi, i nostri lupi, che combattono la magia da anni senza sapere in realtà neanche perché lo fanno, sarà infatti Jack stupito quanto noi dal loro comportamento a cercare di darsi e darli una risposta. Tutto molto logico? Neanche per idea.

Come ogni prodotto destinato ad un pubblico adolescente, non potevano mancare, ovviamente, le storia d’amore. Neanche entrato nel college Jack perde subito la testa – non in senso letterale –  per Alyssa (Sara Grey, già vista in Once Upon a Time), una delle più ferventi credenti dell’Ordine tanto che, a una certo punto, sembra che ci troveremo invischiati nel triangolo più inquietante di sempre fra lei, lui e il padre di quest’ultimo. Ma per fortuna l’interessa che Alyssa mostra verso Edward è solo professionale e i suoi ormoni si indirizzano presto verso gli addominali di Jack. Personalmente non mi sento di darle torto anche se ho un appunto da fare:  Sono anni che sogno di risvegliarmi in una radura con un licantropo alla Derek Hale o Jacob Black, mezzo nudo sopra di me e quando succede ad Alyssa, questa scappa via urlando terrorizzata? Tutte le fortune alle donne che non sanno apprezzarle.

Addominali a parte, non sono sicura che questa ship mi abbia conquistata, lei è un po’ troppo perfettina e lui troppo eroe per suscitare davvero il mio interessa e se a questo ci aggiungiamo dialoghi banalissimi del tipo : ” Devo andare via o non penso che sarò in grado di farlo” il cliché è servito. Interesse che, invece, è subito esploso in un assurda e probabilmente inesistente ship fra Vera e Hamish. Giusto un paio di iterazione fra i due ma, non sarebbe bello, se il capo dei cavalieri e quello dell’ordine scoprissero un legame del tutto inopportuno? Inoltre lei sembra l’unica che riesca a convincerlo che massacrare le persone non sia proprio la soluzione per ogni cosa.

Altra copia che funziona? Lillith e Randall e il loro primo bacio in mezzo a uno sterminio di massa. Questo è vero romanticismo.

Come detto a inizio recensione non è una Serie Tv da definire capolavoro ma qualche spunto interessante riesce a darlo, come ad esempio la morte che, in tutti gli altri show  fantasy è trattata come un tabù. Alla terza puntata viene ucciso il professore di etica, uno dei personaggi potenzialmente più interessanti, stessa sorte riservata a uno dei pochi amici di Jack e al nonno di quest’ultimo e udite, udite restano tutti morti. Nessuna magica resurrezione e sapete meglio di me, quanto restare morti, negli show moderni, sia una cosa improbabile. The Order riesce a farlo ridando un po’ di credibilità a una storia volutamente non credibile.

Il finale poi apre interessanti prospettive per la seconda stagione, nonostante l’aiuto indispensabile che i lupi hanno dato nello sconfiggere Coventry, diventato pericolosamente megalomane, l’Ordine decide di interrompere l’alleanza cancellandoli la memoria, storie d’amore comprese. Ma vi ricordate? i lupi sono diventati tali tramite una scelta della pelle e, se la memoria della pelle fosse più difficile da cancellare? e se fosse lei a spingerli  verso la loro natura? per non parlare del fatto che i cavalieri dovrebbero essere cinque, mentre per ora sono solo quattro, arriverà quindi qualcun di nuovo a rimescolare le carte in  tavola? e se  invece fosse proprio L’ordine ad aver di nuovo bisogno dei lupi?

Armiamoci di coraggio, Pelati, perché dovremmo aspettare più di un anno per avere tutte le nostre risposte. Per ora vi saluto e vi do appuntamento alla prossima serie piena di trash, addominali e storie sconclusionate.

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