Nella terza puntata di O.A. finalmente veniamo a conoscenza delle conseguenze della sparatoria a scuola. L’episodio si apre infatti sull’immagine della bara di Prairie, che noi sappiamo essere in realtà Nina, e, sebbene abbia senso non voler complicare ulteriormente la storia, rimane un senso di curiosità insoddisfatta nel non sapere cosa ne sarebbe stato di Nina nel suo nuovo corpo.
Come ovvio che sia i ragazzi sono sconvolti dalla giornata dell’attacco in mensa, ma ognuno di loro sta affrontando lo shock e il lutto in maniera diversa. Steve si immedesima nel ruolo di leader del gruppo e vorrebbe usare i cinque movimenti per viaggiare in un’altra dimensione, portando con se anche la fidanzata, Angie, a cui ha insegnato il quinto movimento. Alfonso, ancora sconvolto dalla scoperta dei libri di Prairie, crede che tutta la storia sia stata un’invenzione di una donna malata di mente. Jesse, completamente disorientato, rifugge nell’abuso di sostanze, Buck sembra il più stabile del gruppo, pur soffrendo per la decisione dei genitori di cambiare casa e città. BBA nel frattempo è stata allontanata dalla scuola; un primo indizio sull’importanza che il personaggio potrebbe avere nella stagione ci viene dato in forma di sogno, dove Theo (il suo gemello, deceduto a causa di un’overdose di eroina) le chiede aiuto.
Con le prossime scene si entra nell’universo dell’horror, con il classico jumpscare della figura riflessa nello specchio che, nonostante la preparazione mentale, fa sempre saltare dalla sedia. Infatti, durante la notte, Buck avverte una vibrazione nello specchio e un canto che riconosce essere quello di Rachel; alzatosi per capire cosa sta succedendo (10 e lode per il coraggio), vede la figura della donna dietro di se. Ovviamente viene subito indetta una riunione con gli altri ragazzi per decidere il da farsi, tuttavia prima di raggiungerli Alfonso incontra il padre di Prairie per scusarsi: nel suo voler dimostrare che la ragazza fosse sana di mente aveva invece scoperto l’esistenza dei libri che, almeno ai suoi occhi, dimostravano che tutta la storia era un’invenzione. Qui però il Signor Johnson lo contraddice: i libri infatti li avevano comprati lui e la moglie, sotto consiglio dello psichiatra, mentre Prairie raccontava quella storia già da prima di riceverli. Così viene velocemente (forse anche un po’ troppo?) risolto uno dei cliffhanger della prima stagione.
Torniamo adesso alla riunione dei ragazzi, che scoprono che lo specchio è già stato venduto dalla madre di Buck. Decidono nonostante tutto di andare alla ricerca dello specchio e, in strada, riflettendo sulla melodia cantata da Rachel, scoprono un’indicazione: BBA (le note erano infatti si, si, la, che, nella semplificazione inglese degli accordi, si traducono BBA). Determinati a scoprire cosa sta succedendo i cinque ragazzi (infatti con loro viaggia anche Angie) si recano dall’ex professoressa, che però non ha risposte da dargli; nonostante ciò la donna decide comunque di accompagnarli a Gary per recuperare lo specchio di Buck. Una volta compiuta la missione i cinque si radunano in una chiesa per aspettare che faccia buio e Rachel si manifesti.
Da qui parte una sequenza di eventi che mi hanno personalmente lasciata con un grande “boh” stampato in faccia. Alfonso si allontana dal gruppo per andare a casa di un uomo incontrato via internet. Una volta a casa di questo individuo i due fanno sesso e, mentre sorseggiano un frullato dall’aspetto disgustoso, French si lascia andare ad un flusso di coscienza su O.A. e su quanto lui sia confuso da tutta la situazione di Rachel e dello specchio. Questo signore, di cui non ho nemmeno colto il nome, gli consiglia allora di andare da sua zia Lily, una rinomata medium ed effettivamente il consiglio viene accolto perché casa di zia Lily diventa la tappa successiva del pellegrinaggio dei sei.
Ovviamente un intoppo deve sempre presentarsi e infatti, a causa di un animale improvvisamente spuntato sulla strada, lo specchio cade dal tettuccio dell’auto e si rompe. Ormai quasi in Nebraska i sei decidono comunque di fare un tentativo da zia Lily, sconvolta subito dallo specchio rotto che potrebbe liberare lo spirito di Rachel in casa sua. Con un po’ di determinazione e l’acquisto di un pacchetto deluxe, i ragazzi riescono comunque a convincere la medium a tentare un contatto con Rachel e qui di nuovo viene messa in scena una bellissima sequenza tutta giocata sul rosso. Durante la seduta spiritica Buck percepisce qualcosa venire dalla televisione: è Rachel che, come quando soffriva di afasia, comunica attraverso l’uso delle immagini: il messaggio è che O.A. è viva, al sicuro in un’altra dimensione, ma solo BBA può raggiungerla senza correre rischi. Questa precisazione subito mi fa pensare che Rachel abbia visto nella camera proibita di Hap qualcosa che riguarda gli adolescenti e che stia cercando di proteggerli. L’ultima immagine mostrata, immagine su cui si chiude la puntata, è il rosone della casa a Nob Hill.
Se la 2×03 è scorrevole e chiara nelle sue spiegazioni, la 2×04 ci ricorda che questo e The OA e non abbiamo alcun diritto di capirci qualcosa.
L’episodio si apre su un sogno di Prairie che, guidata da se stessa bambina, trova una bara di cristallo in un bosco. Nella bara giace una donna che, secondo la bambina, è l’unica capace di aiutare Prairie a ritrovare Homer. Sempre con un classico jumpscare la donna riapre gli occhi improvvisamente e inizia a picchiare sulla bara. Questo è il sogno che Prairie sta raccontando a Homer durante una seduta, interrotta perché Karim si è recato all’istituto nella speranza di scoprire qualcosa su Michelle e sulla casa di Nob Hill. Prima di congedarsi dal Dr. Roberts però vediamo una Prairie sospettosa sulla sorte di Rachel e che, conoscendo Hap, intuisce l’esistenza di una porta e di qualcosa di nascosto anche ad Homer, sempre fiducioso nei confronti del Dr. Percy anche se turbato dalle insinuazioni veritiere della paziente.
Finalmente avviene l’atteso incontro tra Karim e Prairie, i quali si accordano per organizzare una fuga dall’istituto in cambio di indicazioni sull’ingresso segreto della casa di Nob Hill. Segue qui una rara sequenza tutta giocata sull’elemento comico di Prairie che cerca maldestramente di guidare la macchina per fuggire, forse uno dei pochissimi momenti davvero divertenti e leggeri della serie. Guardando nel telefono di Karim OA riconosce Michelle come Buck e, tra le foto scattate al CURI, vede un sistema di sicurezza come quello dell’armadio di Nina. I due si recano immediatamente all’appartamento della donna, dove Prairie cerca di ricordare quale potrebbe essere il codice d’accesso. Per schiarirsi le idee chiede a Karim di raccontarle una storia e lui le parla di un presunto fratello, innamorato di una donna che, come lui, non voleva figli. Quando poi lei ha iniziato a desiderare un bambino i due si sono allontanati. Inizialmente questa scenetta sembra fuori luogo, ma quando Karim confessa che quella è la sua storia, si comprende bene che era solo un escamotage per dare ulteriore background al suo personaggio e chiarire la sua relazione con Mo, collega informatica che abbiamo visto aiutarlo nelle indagini. Forse si poteva trovare un modo più lineare di inserire questo elemento nella sceneggiatura, ma bisogna accontentarsi di sapere almeno un po’ di più sul passato di Karim.
Una volta aperto l’armadio di Nina i due scoprono una grande quantità di nastri che contengono le registrazioni dei sogni di Nina; tra gli appunti della donna trovano anche una parola SYZYGY che fornisce la soluzione all’ultimo puzzle (l’indizio recitava “three wise, man” un gioco di parole “three Ys”, le tre Y). Provando a capire di che si tratta scoprono sul telefono di Nina un contatto contrassegnato in rubrica con SYZYGY e, chiamando, prendono appuntamento in un luogo sconosciuto per la serata.
Nel frattempo i due dottori peggiori del mondo riempiono la serata con degli appuntamenti romantici. Hap fa progressi grazie alla conoscenza di una strana donna francese che, come lui, ha viaggiato da un’altra dimensione e gli svela che esistono anche modi alternativi di compiere questo passaggio. Questo fa riflettere Hunter anche su come Prairie sia riuscita a proiettarsi proprio in quella linea temporale e ne conclude che la sua volontà di vedere Homer era così forte da averla trasportata lì e che questo significa che, da qualche parte nella dimensione in cui si trovano, Homer deve essere ancora vivo. L’informazione che gli viene data spinge Hap a chiamare il Dr. Roberts e a fargli fare un ulteriore colloquio con Scott per registrare il racconto della sua EPM. Homer stava tornando proprio in quel momento da un altro appuntamento, la cui parte più entusiasmante è consistita nel suo quasi strozzarsi con un frutto di mare, richiamando così il racconto dell’altra versione di se. Nota di merito alla citazione di Stranger Things, Netflix non si prende troppo sul serio e fa bene.
Torniamo a Prairie e Karim che si stanno preparando alla grande serata. Vedendo Prairie indossare un lungo vestito rosso il detective ricorda di averla vista in sogno, ovvero nella scena che ha aperto questa seconda stagione; alla domanda della ragazza su come si concludeva il suo sogno Karim risponde che lui cadeva da una grande altezza. Arrivati al locale i due scoprono che Nina si esibiva in uno show particolare. Non so nemmeno da dove iniziare a descrivere questo passaggio perché ancora devo metabolizzare bene quello che ci fanno vedere: legata ad una sedia Nina comunicava telepaticamente con una gigantesca piovra chiamata Vecchia Notte, una piovra che però sa che quella sera, la donna che siede davanti a lui, non è Nina Azarova, ma OA. Vecchia Notte, il cui vero nome è Azrael, vuole mandare OA nel futuro, permetterle di vedere se stessa nella sua forma pura e farla tornare poi alla sua missione, ma per fare ciò deve ucciderla per 37 secondi; la sua sopravvivenza dipenderà da Karim, che la piovra definisce “fratello” di Prairie, mandato da Lei in ogni dimensione per proteggerla. Il conto alla rovescia parte e Prairie si ritrova catapultata in un aereo dove vede una persona dai corti capelli biondi. Prima di poter scorgere il volto di questa figura però Karim la rianima e insieme fuggono verso una porta misteriosa che, nell’aspetto, riprende esattamente le porte usate in Q Symphony per segnalare il passaggio di livello.
Ancora una volta la puntata si chiude su un cliffhanger mozzafiato che non fa vedere l’ora di continuare questa assurda avventura inter-dimensionale.
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