Dorama&Drama/Rubriche/Say Yes To The Drama

Say Yes To The Drama | Volume XIII – da “Ever Night” a “The Crowned Clown”

Bentornati con i drama!
Questa volta, per il XIII numero di questa rubrica, porto una grande varietà di paesi. Nell’ultimo articolo che avevo scritto, il numero XII, ero rimasta ancorata per la gran parte in Corea del Sud, ma questa volta ci spostiamo con maggior frequenza. E come al solito, anche i generi sono molto variegati.
Fun fact per iniziare: ho raggiunto e sfondato la soglia dei 100 drama (film esclusi, ovviamente) e sono fiera di annunciare che il centesimo era Chicago Typewriter, di cui purtroppo abbiamo già parlato quindi non posso riproporlo, ma che mi limito a consigliare velocemente. Guardatelo e basta.

Ever Night – Jiāngyè. C-drama. 2018. 60 episodi. Fantasy, Avventure. 

“I have gotten used to having Sang Sang around me.
So intimate that… I cannot envision a day when she is no longer with me.”
“Your destiny lies with Sang Sang. She cannot leave you, neither can you leave her!”

Durante la Dinastia Tang dell’Impero Cinese, la famiglia di un grande generale viene massacrata. Sopravvive solo un bambino di nome Ning Que che, durante la sua fuga, tra dei corpi rinviene una neonata, Sang Sang. Da quel momento, i due non si separeranno mai.
Quindici anni dopo, Ning Que è diventato un soldato e Sang Sang è la sua cameriera. Quando la principessa dell’Impero Tang viene a chiedere aiuto al villaggio dove abitano i due, Ning Que e Sang Sang partono alla volta della capitale e la loro avventura inizia.
Inoltre, Ning Que non ha dimenticato quanto avvenuto quando era bambino e ha tutte le intenzione di ottenere la sua vendetta.

Ever Night, aka il drama più lungo della mia carriera drammesca. Lo so, per qualcuno potrebbe non sembrare poi molto, ma per la sottoscritta affrontare un drama, allora on air e di cui sono previste ulteriori due, forse tre, stagioni, di ben 60 episodi era una sfida.
Avevo visto il trailer ed ero rimasta conquistata: la cinematografia e le scene d’azione erano favolose (una volta tanto la Cina ci aveva messo i soldi!) e sembrava promettere davvero molto bene. Nonostante i dubbi, l’ho iniziato e, se si trova qui, evidentemente l’ho pure finito.
Una volta tanto, non è stato affatto un bingewatch. Me lo sono vista con calma, poche puntate alla volta e ci sono voluti circa 5 mesi prima di completarlo (ovviamente nel mentre ho visto molti altri drama). C’è stato un momento in cui mi sono presa pure una lunga pausa di alcune settimane, perché poco dopo la metà c’è un lieve rallentamento che mi stava facendo perdere interesse, ho quasi temuto avrei finito per abbandonarlo, ma poi quella serie di episodi è finita e io ho completato la visione.

È un drama difficile da consigliare perché è obiettivamente bello, come ho detto è un’alta produzione in termini di budget e si vede, inoltre c’è un cast con un sacco di attori con una lunga esperienza, però non vi consiglio di iniziarlo a cuore leggero.
Anche se il protagonista effettivo è Ning Que (e in misura minore Sang Sang), i personaggi sono davvero tanti, troppi quasi, e ognuno di loro ha uno spazio, uno storia e una personalità. In un certo senso, mi ha quasi ricordato una produzione americana, dove la storia si dipana su tanti personaggi collegati tra loro e che dà uno spazio quasi equivalente a tutti. Ever Night è così, è una storia complessa, con intrighi, magia, amicizie, viaggi, lotte e un pizzico di sentimenti.
A proposito di sentimenti, non è nemmeno il tipico drama romantico, ma proprio no (si soffre una cifra!). Anche se Sang Sang è l’interesse amoroso principale di Ning Que (verso la fine ho cominciato a perdere il conto delle donne che si prendono una cotta per lui, davvero), lo spazio dedicato alla loro storia è appena una manciata in confronto a tutti gli episodi del drama. Chi lo inizia deve voler vedere qualcosa di diverso dal solito, qualcosa che come struttura ricordi un po’ Game Of Thrones (ovviamente la sua versione puritana e non lo dico in senso negativo), con tante storie unite da un filo sottile e che alla fine tutto collima verso Ning Que e Sang Sang.
In ogni caso, anche se a volte è stata difficile seguirla, anche se i personaggi erano troppi e ci ho messo venti puntate per imparare chi era chi, Ever Night è un’ottima opera, con una regista meravigliosa, ottimi effetti speciali e ovviamente una colonna sonora unica.

Purtroppo c’è un problema, come in tutte le cose. Come ho detto all’inizio, ci sarà una seconda stagione che stanno girando al momento (per la cronaca, alla fine della prima c’è un cliffhanger un po’ inutile e la presentazione del “nuovo” antagonista), ma Arthur Chen, che ha interpretato tanto bene Ning Que in queste prime sessanta puntate, non riprenderà il ruolo di protagonista ed è stato sostituito da Dylan Wang (sì, proprio quello di Meteor Garden). Anche se a volte mi è capitato, non sono abituata a vedere il volto di un personaggio cambiare, che addirittura prenda il posto della metà di una coppia che tanto mi è piaciuta, quindi la notizia non mi ha fatto per niente piacere, ma Ever Night è davvero un bel drama, quindi meritevole di essere vista nonostante questo sconvolgente cambiamento.

Prince of Wolf – Láng wáng zǐ. Tw-drama. 2016. 18 episodi. Romance, Drama. 

“Zeming…misses his mom. I miss my mom…
Why didn’t they come back for me?”

Ad appena cinque anni, Du Ze Ming viene abbandonato dallo zio nella foresta, all’insaputa della madre e del nonno del bambino. Mentre cerca di tornare invano dalla propria famiglia, Ze Ming salva un lupo femmina. Grati di ciò, i lupi lo accolgono nel loro branco.
Venticinque anni dopo, Ze Ming è cresciuto e vive ancora nella foresta con Papà Lupo. Un giorno, salva Mi Mi, un’aspirante fotografa, e si innamora di lei.

Consigliatomi da Novalee, ho iniziato Prince of Wolf per motivi davvero seri: la figaggine del protagonista sia vestito sia mezzo svestito.
Prince of Wolf è un drama assolutamente semplice, da una parte abbiamo un tarzan asiatico e dall’altra una protagonista un po’ idiota. Oh, almeno, era un drama semplice all’inizio, quando pensavi che gli unici problemi fossero che Ze Ming era stato lontano dalla civiltà per più di vent’anni e che dovesse ricongiungersi con la famiglia, convinto di essere stato abbandonato volutamente anche dalla madre.
Invece no. Molto presto l’azione si concentra soprattutto sui drammi più o meno gravi che separano i due protagonisti, il loro amore più volte messo a dura prova, in una spirale di angst sempre più accesso che fa disperare sempre di più i poveri telespettatori. Gli animi più sensibili probabilmente piangeranno in alcuni punti.
Nonostante non fosse il drama che mi aspettassi quando l’ho cominciato, mi sono appassionata, mi sono affezionata ai personaggi e ho desiderato che le cose si risolvessero, pure quando la protagonista un paio di ceffoni da me se li sarebbe meritata.
Caso strano, è il primo (e probabilmente anche l’ultimo) drama in cui ho adorato talmente tanto la second lead che, se per un cambiamento di rotta improvviso, fosse finita insieme al protagonista, non avrei avuto di che lamentarmi. Avevano un’ottima chimica (e te credo, si sono frequentati per un po’ nella vita reale).
Ovviamente, anche quest’opera non è esente da difetti, per esempio, a parte gli errori di montaggio, c’è una sfilza di momenti alla “ma la logica?”, assurdità e scelte narrative discutibili. Prince of Wolf va preso e amato così com’è, non è il capolavoro del 2016, proprio no, vanno chiusi gli occhi parecchie volte pronunciando un bel “e vabbè”, ma è un drama piacevole, con delle belle scene romantiche, una prova attoriale dei protagonisti buona e un finale che ti lascia completamente soddisfatto, che va a chiudere tutto quello che era stato lasciato aperto nel migliore dei modi. Assolutamente consigliato!

The Last Empress – An Empress’s Dignity  Hwanghuui Pumgyeok. K-drama. 2018-2019. 52 (26 x 2) episodi. Mistery, Thriller, Action, Romance, Comedy. 

Ci troviamo in una Corea del Sud dei giorni nostri in cui c’è una monarchia costituzionale. Un’attrice di musical viene corteggiata dall’Imperatore che in breve tempo la chiede in moglie. Lei, felice e innamorata, lo sposa. Arrivata a palazzo, dovrà affrontare conflitti, sospetti e omicidi. 

Ho aspettato questo drama per mesi, fin da quando annunciarono la trama di base, che citava qualcosa del genere: “monarchia nella Corea del Sud moderna, un’attrice che sposa un imperatore di punto in bianco”. I miei sentimenti per Goong, il famoso k-drama andato in onda nel 2006, sono esplosi all’improvviso, era come se mi stessero proponendo la versione adulta di quel vecchio show. Non vedevo proprio l’ora di vederlo!
Era quello che mi aspettavo alla fine? Assolutamente no.
Mi è piaciuto? Sì! E no. Ha i suoi problemi.
Tanto per cominciare, se cercate la storia d’amore struggente tra le persone nella gif qui sopra, avete sbagliato posto, se cercate la storia d’amore tra l’imperatore e la novella imperatrice, avete sbagliato posto (-ish). Se cercate l’amore in generale, in questo drama, state tranquilli che non finirà bene, non per i protagonisti principali.
Se invece volete complotti, cambi di fronte, vendette e omicidi, benvenuti in The Last Empress. Ovviamente tutto ciò sarà coronato da assurdità a non finire, quindi fuori di qui se cercate un drama serio. The Last Empress è moooolto sopra le righe. Ceffoni, urla rompi timpani, mobilia distrutta, personaggi che cambiano completamente in poche settimane (fisicamente parlando), personaggi duri a morire e tentativi di omicidio a ogni respiro. Non c’è pace in questo drama, non c’è tempo di annoiarsi, dietro l’angolo c’è ad aspettare un nuovo tentativo di omicidio e un retroscena inaspettato. Mi sono divertita, nonostante il trash e le assurdità, forse anche per quello, mi hanno tenuta attaccata allo schermo per tutti e 52 gli episodi.
Però qualcosa è andato storto.
The Last Empress è un drama un po’ sfortunato, nonostante sia stato esteso per 4 episodi in più, l’attore principale maschile non ha potuto parteciparvi per altri impegni e questo ha scombinato molto le cose per il finale. Molto.
Per quanto mi riguarda, penso che più o meno sarebbe finito allo stesso modo, però allo stesso tempo si sarebbe potuto portare a un qualche compimento i sentimenti che i due protagonisti provavano l’uno per l’altra. Dato che Choi Jin-hyuk (Na Wang-sik nello show) non ha potuto girare le ultime due ore, tutto quanto costruito fino a quel momento è stato cancellato come se non fosse mai esistito (dichiarazioni? Bacio? Una qualche sorta di addio romantico? Manco a parlarne! Probabilmente, ma è solo un mio pensiero, gli autori non hanno avuto il coraggio di trasformare Sunny in un’adultera). L’imperatrice Oh Sunny non fa quasi una piega quando scopre la sorte di Wang-sik, anzi, è troppo presa a preoccuparsi e a tentare di salvare l’uomo che ha odiato per metà drama per quanto le ha fatto.
È un po’ come se il protagonista e quello che era a metà tra un antagonista e un second lead si fossero scambiati di ruolo, una cosa piuttosto fastidiosa da vedere. Anche se l’Imperatore era un personaggio interessantissimo e recitato alla perfezione da un magnifico Shin Sung-rok, sia in scene serie sia in scene comiche, penso che si dovesse sottolineare di più come il suo rapporto con la moglie non potesse portare da nessuna parte perché troppe ne erano successe che non si potevano perdonare. Invece, al contrario, il drama ha portato troppe persone a empatizzare con lui con scene ad hoc, al punto da oscurare il rapporto sano dei due protagonisti agli occhi dei telespettatori. Davvero una piega non tanto piacevole.
In ogni caso, sono abbastanza soddisfatta del finale, più di quello che mi aspettavo sarei stata. Onestamente parlando, anche se ritengo che alcune cose si potessero gestire un po’ meglio, magari evitando una redenzione dell’Imperatore tanto tardiva, il finale è orchestrato abbastanza bene. I cattivi hanno pagato, i buoni hanno avuto una sorte di compensazione e si è portato a compimento tutti gli obiettivi. Nonostante mancasse un attore tanto importante, sono riusciti a inserire il personaggio in qualche modo e dargli una fine da eroe. Ripeto, peccato che sia stato dato troppo spazio quasi positivo a un rapporto malato come quello dei due coniugi imperiali, perché in generale il drama non mi ha mai deluso per tutta la visione.

Weightlifting Fairy Kim Bok Joo – Yeokdo-yojeong Kim Bok-joo. K-drama. 2016-2017. 16 episodi. Sport, Rom-com. 

“Bok-joo, look at me. Look at me in the eyes.
Don’t you see I’m completely into you?”

Kim Bok-joo è una talentuosa sollevatrice di pesi. Un giorno si prende una cotta del fratello maggiore di un suo vecchio compagno delle elementari che ora frequenta la sua stessa università e pratica il nuoto.
Quest’ultimo, Jung Joon-hyung, ha difficoltà ad affrontare le gare di nuoto in quanto si porta ancora dietro il trauma di essere stato abbandonato dalla madre quando era bambino.

E… pure questo è un consiglio di Novalee, un ottimo consiglio tra l’altro.
Questo dolcissimo drama pieno di sentimenti positivi come lo sport, l’amicizia, l’amore famigliare e romantico, è colmo di personaggi interessanti, al punto che non riesci ad odiare proprio nessuno.
Adorabili i due protagonisti, Bok-joo e Joon-hyung, sia insieme sia separati, hanno un ottimo rapporto, divertente e appassionato e una chimica sorprendente (ancora una volta, si vedeva che stavano insieme all’epoca). Hanno una meravigliosa relazione interpersonale, sia quando sono dei semplici amici, sia quando piano piano si trasformano in qualcosa di più. Sono rare le coppie che mi hanno colpito così tanto su questo punto.
Sono rimasta sorpresa anche dalla second lead. All’inizio sembrava che il suo ruolo fosse limitato a disturbatrice dei due piccioncini, ma al contrario aveva una personalità molto profonda e problemi che non avevano nulla a che fare con il voler riavere per sé Joon-hyung. Anzi, ha finito pure per trasformarsi in una dei personaggi più interessanti dell’intero drama.
Sebbene sia una rom-com e venga dato molto spazio ai protagonisti e allo sviluppo dei loro sentimenti reciproci, anche lo sport gioca un ruolo fondamentale nella serie. A parte Bok-joo e Joon-hyung, sono tantissimi i personaggi alle prese con il proprio sport e con i problemi che può dare, nel caso non si abbia talento, il dover modificare il proprio allenamento, l’avere una vita privata, il dover affrontare gli anni che passano con il corpo che non risponde più come prima e lo stato psicologico prima di una gara. Il tutto affrontato con delicatezza e profondità.
Ci sono davvero tantissimi temi e insegnamenti in questo drama, che mi ha coinvolta per tutta la serie. Inoltre è davvero molto dolce e romantico, vi scalderà il cuore.

Good Doctor – Guddo Dokuta. J-drama. 2018. 10 episodi. Medical drama. 

I hope all children can grow up into adults.

Minato Shindo è un aspirante chirurgo pediatrico autistico e con la sindrome di Savant. Dopo la morte del fratello minore quando erano bambini, incontra il Dottor Akira Shiga che resta strabiliato dalla sua capacità di memoria e lo supporta nella sua decisione di diventare medico.

Facciamo un bel tuffo in Giappone con il remake del drama coreano omonimo (che ha avuto un remake anche in America, giusto per farvi capire il grande successo che ha avuto), Good Doctor.
Com’è norma per i giapponesi, il drama non è molto lungo, appena 10 episodi tra i 45 e 60 minuti, quindi qualcosa di non troppo lungo per seguire le vicende di questo giovane dottore autistico, Minato Shinto, che vuole diventare un bravo chirurgo pediatrico in modo che tutti i bambini possano diventare adulti, a differenza di quanto accaduto a suo fratello maggiore.
Una sorprendente prova di Kento Yamazaki, davvero credibile nel ruolo, finalmente con qualcosa di completamente lontano dai soliti ruoli di protagonista di shojo che tante volte ha fatto. Già se ne era parzialmente allontanato in Todome No Kiss, che era qualcosa di decisamente più adulto, con anche una componente fantasy, ma qui è tutta un’altra storia. Una volta tanto, non c’è una storia d’amore, nemmeno se ne sente la mancanza, e l’unica cosa su cui si concentra il suo personaggio è il riuscire ad affrontare le avversità della sua condizione in modo da farsi accettare dai colleghi e i parenti dei pazienti, e la possibile chiusura del reparto in cui lavora (che, a dirla tutta, non lo riguarda nemmeno da vicino). Tanti i personaggi che circondano Minato, devo dire di essere arrivata alla fine senza odiare praticamente nessuno, piano piano ognuno di loro ha avuto modo di mostrare le proprie ragione e un lato più umano, dando una sorta di redenzione anche a chi sembrava non se la sarebbe mai meritata.
Molto interessanti i vari casi medici. Dato che il reparto in cui si svolge la storia è quello pediatrico, era un colpo al cuore vedere tutti quei bambini soffrire, Good Doctor spinge decisamente sull’acceleratore per quanto riguarda l’emozionare il telespettatore e ammetto di aver pianto guardando praticamente tutti gli episodi. Erano storie uniche, a volte si concludevano felicemente, a volte meno, a volte no del tutto, e sono riusciti a coinvolgermi dall’inizio alla fine, al punto che mi è dispiaciuto che il drama si sia concluso in appena dieci episodi, pure per una come me per cui il genere medical è un big no.
Insomma, se cercate storie delicate, un personaggio principale troppo adorabile per il suo stesso bene (e pure con la faccia di Kento, mannaggia) e per una volta vi basta assistere a sane amicizie senza risvolti romantici, avete trovato il drama che fa per voi.
Piccola pecca… in linea di massima, lo sviluppo dei casi era piuttosto prevedibile, giusto un paio di volte ci sono stati dei twist che non mi aspettavo, per il resto la vicenza segue uno sviluppo semplice che non lascia spazio a molte sorprese. E questa è l’unica cosa che mi sento di criticare a un drama che mi ha decisamente convinta e conquistata.

The Crowned Clown – The Man Who Became King – Wang-i doen namjaK-drama. 2019. 16 episodi. Historical, romance, melodrama.

“Your Majesty. What wish did you make?”
“My wish… is to see you smile big and bright.”

Ambientato nell’epoca Joseon, un novello re cerca di scappare dai tentativi della corte di assassinarlo mettendo sul trono al suo posto un clown identico a lui.

Remake del film coreano del 2012 Masquerade (alla lontana) e a sua volta ispirato al romanzo “Il principe e il povero” di Mark Twain (alla lontanissima), torniamo in Corea con un drama che mi ha appassionato in modo incredibile.
La storia, come avete potuto leggere, è molto semplice: abbiamo Ha Seon, giovane ragazzo che lavora con una compagnia di intrattenimento come clown. Un giovane allegro, buono d’animo, che vuole tanto bene alla sorellina. La sua somiglianza straordinaria (solo fisica) con il re dell’epoca, lo trascina in un mondo completamente diverso da quello che conosceva, con un paese da amministrare, una regina da non poter amare, doversi proteggere dagli attacchi di persone che vogliono morto il suo sosia e il carattere non esattamente facile di quest’ultimo, oltre a tradimenti, avvelenamenti, riunioni di consiglio e cose da dover imparare.
Sono rimasta affascinata dalla buona qualità di questi sedici episodi, con un cast supremo – Yeo Jin-goo, benché così giovane, ha fatto un lavorone con i due personaggi che ha dovuto interpretare, pendevo dalle sue labbra –, l’ottima regia e il montaggio, la colonna sonora di accompagnamento sempre molto appropriata. Ottimo anche il ritmo del drama, nonostante gli episodi siano molto lunghi, tra i 70 e i 75 minuti, mai una volta ho sentito la pesantazza in un episodio, i dialoghi erano sempre interessanti e i colpi di scena dietro ogni angolo.
Non diciamo di no neppure a una storia d’amore dolce, ben costruita, e per fortuna accompagnata anche da un’ottima chimica tra i due lead. Era davvero interessante vedere come la regina avesse un rapporto così diverso con due personaggi interpretati dallo stesso attore.
Se cercate un drama coreano storico di qualità, The Crowned Clown fa per voi. Come al solito, non mancano gli intrighi di palazzo, ma riesce comunque a tirarsi fuori dalla massa con i suoi pregi di forma e qualche idea originale.

Meraviglioso il personaggio principale, Ha Seon, che ha una crescita personale nel corso del drama davvero ben costruita, trasformandosi dal clown intelligente e dal cuore d’oro che era in un vero Re. Però è ancora più pregevole come siano riusciti a creare dei veri e propri personaggi grigi, personaggi dalla parte “giusta” che hanno compiuto atti abominevoli e personaggi dalla parte “sbagliata” che hanno subito tragedie che li hanno spinti dove sono ora.
L’unica cosa che mi ha un po’ deluso è il finale, che ha tirato fuori un colpo di scena evitabile e gestito male. Con il senno di poi, capisco dove gli autori volessero arrivare, ma vista la qualità mostrata precedentemente, non ho apprezzato la loro scelta, si poteva fare di meglio. A parte questa piccola macchietta, è forse il drama che ho apprezzato di più in questi primi 3 mesi del 2019, davvero bellissimo.

Together With Me: The Series. T-drama. 2017. 13 episodi. Rom-com, BL, drama.

“But right now, I’m glad to wake up with a best friend like you sleeping next to me.”
“Not a best friend. Husband. I’ve leveled up.”

Knock e Korn, migliori amici da quando erano bambini, si rincontrano da adulti all’università. L’amicizia tra i due si riattiva immediatamente, come se non si fossero mai separati, fino a che un giorno i due si ubriacano e vanno a letto insieme.
Il fatto provoca una scossa nel loro rapporto, inoltre Knock avrebbe già in corso una relazione con una ragazza.

Together With Me è il prequel postumo di Bad Romance e ha un diretto seguito, Together With Me The Next Chapter. Per la cronaca, non ho intenzione di vedere nessuno dei due.
Detta così sembra che Together with Me non mi sia piaciuto, ma non è questo il caso, la storia mi va bene così come l’ho vista e non sento il bisogno di seguiti che me la rovinino (i sequel, per mia esperienza, in linea di massima sono IL MALE), soprattutto se uno dei due presenta l’elemento che odio di più in assoluto.
Non ho nessun problema con la coppia che rompe nel corso di un seguito (beh, insomma…), all’angst profondo, alle liti (anzi, in generale mi piace pure vedere una ship con chimica litigare, fanno scintille), ma… no, le corna no. Sembra un po’ ipocrita da parte mia visto che non ho avuto grandi problemi con Together With Me che in effetti presentava l’infedeltà come elemento base, però, sebbene non approvassi, sapevamo tutti che Knock doveva innamorarsi di Korn e viceversa, quindi chissene dei sentimenti della terza incomoda. Il punto è proprio questo, dopo che la ship ha coronato il suo sogno, pure con le nozze (aggravante), le corna NO (non mi importa nemmeno se dopo fanno pace)! Semplicemente è un risvolto di trama che non mi interessa approfondire, quindi io, felice e contenta, mi fermo all’episodio 13 di Together With Me e basta.
Sono stata indecisa un bel po’ di giorni prima di capire se fosse il caso di inserirlo o meno in questo ennesimo numero della rubrica pelata Say Yes To The Drama, dato che sapevo non sarei andata oltre nella visione, mi sembrava di dare un consiglio monco, però alla fine è una serie che può tranquillamente essere vista a se stante, perché ogni serie ha un inizio e una fine (a differenza di quelle americane che di solito hanno un’unica storia divisa in più stagioni senza veri e propri sequel).
Fatta questa doverosa premessa, parliamo meglio del drama.
L’ho scoperto grazie a Tumblr, tramite alcuni set di gif della coppia principale che hanno stuzzicato la mia curiosità. Korn e Knock avevano una chimica stellare in quelle piccole immagini, quindi dovevo assolutamente vedere l’intera serie. Chimica così è dura da trovare!
Korn e Knock non mi hanno decisamente deluso, la loro storia è intensa, appassionata, angstosa e con un bel finale. Gli attori, sebbene si tratti di una piccola produzione thai, sono più che discreti e soprattutto i due protagonisti molto a loro agio gli uni con gli altri. Purtroppo stiamo pur sempre parlando di una produzione thailandese, quindi è pieno di cose che avrei preferito non vedere, o sentire, tipo i suoni delle scene, quelli utilizzati per far ridere ed enfatizzare un suono reale, strano montaggio delle scene o veri e propri salti di sceneggiatura che a volte era un po’ confusa e faceva perdere il filo. Tecnicamente parlando, Together with me è carente come la maggioranza (per non dire la totalità) dei prodotti thai, soprattutto ci fai caso se nel mentre stai vedendo una piccola perla come The Crowned Clown, però ha anche lui i suoi pregi e il rapporto speciale di Korn e Knock (era proprio necessario che avessero due nomi così simili?) emoziona e coinvolge dal primo all’ultimo episodio. A onor del vero, è anche scorretto mettere a confronto due drama così agli antipodi, perché i budget dei BL in generale è più o meno due lire fuori corso, quindi è già bene che siano riusciti a produrre qualcosa che non mi abbia fatto storcere troppo il naso in termini di qualità. Sarebbe meglio dire che è leggermente inferiore a Love By Chance (già consigliato QUI) e in ogni caso meritevole abbastanza da finire qui (non pretendo troppo, ma nemmeno troppo poco), quindi se cercate un BL con baci che in un kdrama vedrete nel duemilacredici, questo è il drama che fa per voi. Si consuma anche moooolto velocemente, essendo gli episodi lunghi circa 40 minuti e appena 13. È adattissimo per una maratona di pochi giorni.

Angry Mom – Aenggeuri mamK-drama. 2015. 16 episodi. Family, Drama, Teen.

Jo Kang-ja è una giovane madre con una figlia adolescente, Oh Ah-ran. Quando scopre che la figlia viene pesantemente bullizzata a scuola, cerca di rimediare per via legali. Quando tutto ciò non funziona, decide di occuparsi della cosa personalmente e si fa passare per una studentessa iscrivendosi allo stesso liceo privato della figlia. In breve, si accorgerà che c’è ben altro di malvagio nascosto tra le mura di quella scuola e che non è solo Oh Ah-ran ad aver bisogno di aiuto.

Oddio, una trentaquattrenne che si fa passare per una diciottenne, che spunto di trama assurdo!
Vero, vero, però… Angry Mom è davvero un drama serio e quell’inizio che può far storcere il naso (e anch’esso viene giustificato piuttosto decentemente, ve lo assicuro), in realtà nasconde tutt’altra storia. Angry Mom è una profonda corruzione nel sistema coreano (fra l’altro, nemmeno il primo drama che affronta questo argomento), è la ragazza e che ha perso tutto, compresa la vita, a causa di un professore, è il ragazzo freddo che nasconde una brutta storia a casa, è il ragazzo orfano e con un fratello in carcere costretto ad agire contro la propria volontà ed è la madre che il sistema non ha aiutato e che non ha alcuna intenzione di rischiare di perdere la figlia. Angry Mom è tutto questo e molto di più.
È un drama che ha dei momenti davvero comici, complice il fatto che lei si finga una ragazzina e che si faccia aiutare da un’amica che ha generato ilarità per tutto e sedici gli episodi, ma la maggior parte del tempo si ha a che fare con argomenti seri ed è stato bello seguire il grande amore che provava Kang-ja per la figlia e come ha voluto aiutare lei e chiunque avesse bisogno della sua classe. Non si è mai arresa e la sua forza ha trascinato tante altre persone nella sua crociata.
Angry Mom è pieno di personaggi interessanti e pieni di sfaccettature, l’unico tra i buoni che mi ha lasciato un po’ fredda è stato il “co-protagonista” maschile, un professore appena assunto in quell’inferno di istituto che non ha brillato come tanti altri. Al contrario, il personaggio interpretato da Ji Soo (che avevo visto in Strong Woman Do Bong Soon e che ora ho abbastanza rivalutato in positivo) è stato una vera sorpresa, con l’enorme cambiamento che ha subito nel corso della storia fino al finale che ti fa ben sperare per lui e il suo buon cuore. All’inizio non avrei mai detto che avrei finito per tifare per lui e invece…
Il drama ci regala anche un colpo di scena verso la fine che proprio non mi aspettavo e che è stato un vero tuffo al cuore per noi poveri telespettatori, gli autori dei veri infami nel fare questa scelta, ma in un certo senso era necessario perché si giungesse a una svolta definitiva. A volte, per vedere la verità, deve succedere qualcosa di terribile prima che la cosa entri in testa alle persone. Ed è con la tragedia che accade in Angry Mom che si arriva in un lampo al finale che potrebbe non accontentare tutti, ma ha lasciato soddisfatta me, con la consapevolezza di aver seguito proprio una bella storia.
Meravigliosa infine l’ost Crying, che partiva proprio nei momenti più emozionanti e che ha finito per farmela amare.

Concludiamo questo lungo listone di consigli, con qualcosa che è stata una vera e propria delusione. O meglio, non mi aspettavo un capolavoro, sono consapevole che le perle nei bl thailandesi sono veramente rare, quasi inesistenti, però nemmeno qualcosa di così… infimo.
Lo sconsiglio di oggi è… Make It Right: The series (T-drama. 2016-2017. 12 episodi. Rom-com, BL, drama) in cui seguiamo le vicende di quattro ragazzi, Fuse e Tee che vanno a letto insieme dopo che il primo sospetta che la sua ragazza lo tradisca, e Book e Frame che combinano un incontro tramite chat senza sapere che si conoscono già.
Molto banalmente, ho cominciato la serie perché ha una trama che, almeno per quanto concerne Fuse e Tee, è mooolto simile a quella di Together With Me, almeno l’inizio, con la sbronza, lo sconvolgere un’amicizia con nuovi sentimenti e il fatto che uno dei due sia già fidanzato e non lasci immediatamente la cornuta di turno.
Volevo qualcosa di simile a Together With Me, ma ovviamente le mie aspettative sono state deluse, anzi schiacciate.
Caro produttore, è ironico chiamare una serie Make it right (trad: fallo bene) se poi proponi una roba tanto scadente. Mi dispiace per quello che sto per dire, per tutti quelli a cui è piaciuta questa serie (ma come?), ma io ci ho trovato molti più punti negativi che positivi (quali punti positivi?). Anche se avessi ignorato la trama gestita a caso (ne riparliamo dopo), con pure relazioni e scene che partono da un presupposto che si avvicina troppo al non-con e la romanticizzazione dello stesso, anche se avessi cercato di ignorare le continue e prepotenti pubblicità (addirittura intere scene sono pubblicità), la cosa che più mi ha mandato in bestia è stata la recitazione. Non mi interessa se sono attori alle prime armi, non ho mai visto tanti cani tutti insieme (onestamente, trovo offensivo definirli attori cani, perché i veri attori animali meriterebbero un oscar al confronto). I due protagonisti erano i peggiori, era un continuo fare sorrisi idioti, soprattutto Fuse, sguardi vuoti e il feeling tra i due era inesistente e anche piuttosto imbarazzante da guardare. Book e Frame erano leggermente meglio, mentre anche gli attori secondari e le varie comparse erano qualcosa di terrificante, nessuno che riuscisse a sembrare un minimo naturale. Chi diavolo ha fatto i casting!? Com’è possibile che tra tutti quelli che si saranno presentati non ci fosse niente di meglio!? Cos’è, “buona la prima”?
E poi… prendeteli più grandi se devo vedere dei baci finti (e con finti non intendo il tipico bacio cinematografico, ma il lasciare un centimetro perfettamente visibile tra le due bocche, pure per un bacio sulla guancia! Ci passava un autotreno!), o almeno più professionali.
Ah, caro sceneggiatore, in caso non te ne sia accorto, siamo nel 2019, i movimenti del nostro intestino non fanno più ridere nessuno, non siamo in un dannato Cinepanettone, e diamoci una calmata con questi dannati suoni per enfatizzare le scene. Un minimo, se sono discreti, vanno bene, ma ho visto e sentito cose in questo drama che mi fanno venire voglia di strapparmi i capelli se anche solo ci ripenso.
Onestamente, già il primo episodio mi aveva sconvolto per l’eccessiva bruttezza, ma anche se i restanti non sono caduti altrettanto in basso (-ish), ho voluto completare la stagione per cercare di capire cosa in tanti ci avessero visto. E no, non l’ho ancora capito.
Facciamo un passo indietro e spendiamo due parole sulla sceneggiatura. Spiegatemi qual è il senso della ragazza di Fuse. Sarà comparsa per tipo 30 minuti al massimo e lui non si capisce che diavolo provi per lei. In Together With Me la ragazza di Knock compariva pure troppo, ma almeno si vedeva che per metà drama il ragazzo era diviso tra i sentimenti che provava per due persone, qui no. Anzi, la cosa è ancora appesa visto che dopo 12 puntate e considerevoli corna, lui sta ancora con lei (che, ricordiamo, lui sospetta l’abbia tradito – manco questo è chiaro ancora se sia vero o no), quindi la stagione non ha portato a nulla per Fuse e Tee, che sono praticamente al punto di partenza.
È pieno di scene assurde, ma una mi è rimasta in testa, quella in cui Fuse e Jean sono al cinema, lui la tiene un po’ a distanza, compare l’altro, si siede accanto a Fuse, flirtano e si prendono per mano senza che la ragazza si accorga di nulla. Io per metà scena ero convinta che fosse una specie di sogno o fosse tutto nella testa di Fuse che desiderava che Tee fosse lì con lui, invece era una cosa reale e non riuscivo a spiegarmi come si potesse concepire qualcosa di tanto idiota. Tra l’altro, come diavolo faceva Tee a sapere che Fuse era lì? E come lo ha trovato nella sala buia di un cinema che a malapena vedi dove vai?
Come se i quattro personaggi principali non bastassero, ci sono pure ulteriori personaggi per cui viene speso del tempo, scelta che in realtà avrei evitato, perché 12 episodi sono già pochi per due coppie che si devono formare da zero, ma aggiungerci altri personaggi non ha giovato. Al punto che si arriva a fine stagione con un nulla di fatto non solo per Tee e Fuse, ma per quasi tutti i personaggi, ad esclusione di Book e Frame, a dirla tutta, che sono letteralmente gli unici ad avere uno sviluppo un minimo sensato, anche se pure questo farcito di scene che anche no. Insomma, sono rimasta molto delusa, poteva essere un bel drama e invece è stato un susseguirsi di pessime scelte.

Siamo arrivati alla fine. Avete visto qualcuno di questi drama? Sono in lista? Fatecelo sapere con un bel commento!

Ringraziamo: Nσи sσlσ Ðяαмα иеllα Teѕтα | Drama,Drama e ancora Drama | *_TheWorldDrama_* | A.A.A cercasi dramas disperatamente | DRAMA che passione | I love telefilm & film ∞

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2 thoughts on “Say Yes To The Drama | Volume XIII – da “Ever Night” a “The Crowned Clown”

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