Calatevi nella situazione: è un serata invernale, mancano pochi giorni a Natale e da appena due mesi possedete il tanto ambito abbonamento a Netflix. Davanti a quello che sembra essere un catalogo infinito di serie c’è un’immagine che cattura la vostra attenzione: un cielo viola e che circonda la figura di una donna fluttuante. Senza pensarci, istintivamente, cliccate sul tasto play e nel giro di poche ore vi ritrovate catapultati in un universo di angeli, esperimenti e danze interpretative.
È stata questa la mia esperienza personale con “The O.A.”, uno dei prodotti Netflix più peculiari e controversi mai rilasciati, sorprendentemente (anche per gli stessi fan) rinnovato per una seconda stagione che arriverà sulla piattaforma streaming il 22 Marzo 2019. Nell’attesa ne approfittiamo per fare un ripassone delle complicate vicende di Prairie Johnson, la nostra protagonista, che riappare dopo ben sette anni dalla sua scomparsa in circostanze misteriose. Sebbene il suo ritrovamento dovrebbe essere motivo di felicità per la famiglia, il fatto si ammanta di un velo di sottile inquietudine quando i genitori si rendono conto che la ragazza, affetta da cecità al momento della sua sparizione, ha riacquistato la vista, è segnata da profonde cicatrici sulla schiena e sembra completamente disconnessa dalla realtà, tanto che la madre non si fida a lasciarle usare liberamente la linea internet che le servirebbe per contattare un certo Homer. Nel frattempo però la ragazza riesce a fare la conoscenza di Steve, il loro vicino di casa, classico adolescente ribelle che Prairie tira fuori dai guai con la scuola ottenendo in cambio che lui riunisca altre quattro persone disposte a recarsi in sua compagnia in una casa abbandonata dove lei condividerà con loro la sua storia. Così viene riunito il primo gruppo di personaggi formato da Steve, Buck (un ragazzo transgender), Jesse (il classico “fattone” della scuola), Alfonso (giovane promessa dello sport) e Betty Broderick – Allen (una dei loro insegnanti).
Nel corso di queste riunioni viene rivelata la storia completa di Prairie, il cui vero nome è Nina, figlia di un oligarca russo che a causa di un incidente in autobus sperimenta una EPM (esperienza pre-morte) durante la quale incontra uno spirito che in cambio della vita le toglie la vista. Poco tempo dopo il padre della ragazzina viene a mancare, tuttavia sul letto di morte le promette che si rivedranno un giorno in un altro mondo. Entrata nel sistema delle adozioni internazionali Nina diventa Prairie Johnson, ma nel giorno del compimento dei 21 anni ha un sogno premonitore e scappa di casa per raggiungere il padre che dovrebbe presumibilmente trovarsi alla Statua della Libertà; purtroppo una volta arrivata lì del padre non c’è ombra, ma avviene un altro incontro importante, ovvero quello con il dottore Hunter Hap che le confessa di star studiando le esperienze pre-morte e, dopo averla attirata in casa,la imprigiona insieme agli altri soggetti che ha collezionato nel corso degli anni.
Qui Prairie fa la conoscenza di Rachel, Scott e il famoso Homer che diventeranno suoi alleati nello scoprire il tipo di esperimenti che sta conducendo Hap: i ragazzi si fingono infatti tramortiti da un gas che lo scienziato usa per addormentarli e scoprono così di essere costantemente sottoposti ad esperienze pre-morte, ed è proprio durante una di queste che Prairie incontra nuovamente lo spirito Khatun che le offre la possibilità di riunirsi al padre. La ragazza decide però di rifiutare per aiutare gli altri ostaggi e Khatun le restituisce la vista e le insegna il primo di cinque movimenti che permettono di viaggiare attraverso più dimensioni e che anche i suoi compagni dovranno acquisire per poter combattere un grande male. Lo spirito designa poi Prairie come “l’originale” e la rimanda indietro.
Da questo momento anche gli altri prigionieri lavoreranno per ottenere la conoscenza di un movimento ciascuno e ne testeranno la potenza quando, grazie ad essi, riusciranno a riportare in vita Scott. Nel frattempo una quarta prigioniera è stata aggiunta al gruppo, il suo nome è Renata e col suo aiuto gli angeli, come li definisce Prairie, ottengono il quarto movimento. Uno dei momenti più inquietanti e violenti della serie consiste nell’incontro tra Hap e il suo collega Leon, il quale sta conducendo degli esperimenti simili adottando metodi ancora più violenti; i due si ritrovano a litigare e Hap uccide Leon per poi fuggire e una volta a casa, sconvolto, si confronta con Prairie facendole sentire alcuni suoni tra i quali lei riconosce quello degli anelli di Saturno, presente in uno dei suoi sogni. Proprio mentre avviene questa rivelazione un ufficiale di polizia entra in casa di Hap e scopre gli ostaggi, tuttavia lo scienziato riesce a corromperlo promettendogli di curare la moglie in fin di vita a causa del cancro. Con l’aiuto dei quattro prigionieri la donna guarisce e porta a loro il quinto e ultimo movimento, ma a questo punto Hap uccide il poliziotto, sua moglie, e, ormai a conoscenza di tutti e cinque i movimenti, scappa via separando Prairie dal resto del gruppo.
Da questo punto in poi la storia si sviluppa nel tempo presente, concentrandosi sul complicato rapporto tra Prairie e i genitori adottivi che non riescono a comprendere il senso della sua missione e rimangono inorriditi quando lei spiega di essere “l’angelo originale” (appunto, O.A.) e che quelle cicatrici sulla schiena rappresentano i movimenti per attraversare le dimensioni. Allo stesso modo maggiore spazio viene dedicato al legame formato dal nuovo gruppo di angeli a cui Prairie ha insegnato i cinque movimenti, che saranno ciò che salverà loro e gli altri studenti durante un’improvvisa sparatoria nella mensa scolastica. Sventato il pericolo tuttavia i cinque si rendono conto che l’unico proiettile sparato ha raggiunto Prairie, che li stava osservando fiera attraverso i vetri che circondano la struttura.
Le due grandi domande con cui la serie ci lascia sono dunque queste: Prairie riuscirà a sopravvivere? Vivrà un’altra esperienza pre-morte che porterà a nuove rivelazioni? E, soprattutto, ci si può davvero fidare di questa eterea ragazza? Nell’ultimo episodio infatti, prima della sparatoria, Alfonso ha ritrovato in camera di Prairie una serie di libri sugli oligarchi russi, sugli angeli e le EPM e persino “L’Iliade” di Omero (Homer, in inglese), che farebbero pensare che tutta la storia si riveli essere semplicemente il delirio di una persona mentalmente instabile. Tuttavia la sfida che la serie lancia allo spettatore è proprio questa, la stessa che Prairie ha lanciato ai suoi adepti prima di condividere la sua vita con loro: avere fede nell’O.A.
Questo prodotto non può sicuramente definirsi di facile consumo o adatto a piacere a molti; la storia progredisce lentamente, allo spettatore sembra di non riuscire mai a comprendere il disegno della trama nella sua totalità e, quando ci sembra di aver raggiunto delle risposte, ecco che un colpo di scena fa emergere nuove domande. Eppure è difficile non appassionarsi alla storia di Prairie, non affezionarsi al gruppo di emarginati angeli che raccoglie attorno a sé e ai quali si spera venga dedicata una maggiore porzione della seconda stagione, dato che la prima è in gran parte focalizzata sul ricostruire la storia della protagonista, sacrificando le storie di questi personaggi che pure sono legate a temi fortemente attuali in America come le questioni di razza e l’esplorazione della propria identità di genere. In conclusione, con una fede incrollabile nell’originale e una gran voglia di ulteriori risposte lo spettatore appassionato si avvicina alla data di rilascio della seconda stagione, pronto ad esplorare la prossima dimensione in compagnia dei cinque angeli e a scoprire se la ricerca di Prairie riuscirà a ricongiungerla all’amato Homer.
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