Grey’s Anatomy/Telefilm

Recensione | Grey’s Anatomy 15×13 “I Walk the Line”

Dopo un episodio particolare, come l’ultimo andato in onda, ci ritroviamo di nuovo catapultati nelle dinamiche del solito Grey’s e la cosa non è propriamente positiva. Sarà che io li ho visti a distanza di due giorni e che lo scorso episodio mi era piaciuto moltissimo a livello di costruzione e di narrazione, ma la differenza fra i due mi è pesata molto. Ormai sono abituata a questo andazzo di Grey’s. Sto cercando a tutti i costi qualcosa di buono in questa baraonda generale e tutto sommato riesco anche a trovarlo, soprattutto se faccio il paragone con la scorsa stagione; il problema è che appena mi propongono qualcosa di diverso, come ad esempio è stata la 15×12, il contrasto è troppo evidente ed è difficile non fare caso ai difetti oggettivi che anche questa stagione ha. Comunque, chiusa questa considerazione generale, direi di parlare di ciò che è successo.

Partiamo da Meredith che ormai apre tutte (o quasi) le mie recensioni e mi sembra brutto toglierle questo ruolo. Dopo lo sbandamento infantile degli ultimi tempi, si è ripresa e ha deciso di parlare a Maggie della sua ormai ufficiale storia con Andrew. Ovviamente non mi aspettavo che la Pierce mettesse il veto ma devo dire che la sua risposta mi ha stupito. Lei non è estroversa e, per quanto sia molto legata a Meredith, la sicurezza e la prontezza con cui si è offerta di coprirle le spalle, sono quasi atipiche. Ma va bene così. Dopo quasi cinque anni era quasi ora che anche lei assumesse il ruolo di sorella protettiva. È un rapporto che non può funzionare se è solo Meredith ad impegnarsi in tal senso. Per la legge del contrappasso, siccome Mer si è comportata in maniera sensata, DeLuca si è perso in un bicchier d’acqua. Ha fatto tutto bene fino ad ora ma è inciampato sul finale. Dopo un corteggiamento rispettoso, maturo e responsabile, ha deciso di buttare tutto alle ortiche, facendo un passo falso sulla questione del rapporto tra Maggie e Mer. Ora, io dico, ha aspettato mesi, era così impossibile aspettare che la Grey parlasse con la sorella, senza metterle fretta e senza sminuire la cosa? Posso capire che lui tema che questa sia l’ennesima scusa per prendere tempo così come posso capire che lui sia consapevole dell’indifferenza di Maggie nei suoi confronti, ma se Meredith considera importante questo passaggio, allora è importante. Non è una cosa su cui lui ha diritto si sindacare. La decisone spetta a Meredith e lui deve rispettare i suoi tempi. In ogni caso, tutto è bene quel che finisce bene. Vediamo dove andrà a parare questa nuova coppia che fino a sei mesi fa sembrava pura fantascienza.

Proseguendo, credo sia arrivato il momento di parlare seriamente della questione di Teddy e Tom, su cui ho sempre sorvolato. Ci tengo a dire che il problema non sono loro due, anzi. Teddy e Tom sono perfetti insieme. Lui è quello che ci vuole per lei in questo momento. La fa ridere, porta leggerezza nella sua vita, la distrae dalla situazione tutt’altro che chiusa con Owen e se ne prende cura senza essere invadente. Koracick è un gentiluomo, non nel senso ottocentesco del termine, ma nel senso che rispetta i suoi tempi, non eccede, non chiede di più e non vuole niente più di quello che lei è in grado di offrigli al momento. Inoltre, i due sono molto compatibili a livello caratteriale e le loro dinamiche funzionano benissimo. Il vero problema, quindi, non è tra di loro ma fuori. A me spiace tornare sempre sullo stesso punto, ma Teddy non è libera da ciò che prova per Hunt. La questione non è tanto quello che lei dice di Tom, quanto quello che non dice di Owen. Se il discorso di fine episodio su certi legami che devono restare solo delle amicizie perché altrimenti si rovinerebbero partisse veramente da lei, io sarei più che disposta a dare la mia benedizione alla sua storia con Tom. Il punto è che non è così. Quella riflessione nasce solo e soltanto dall’ennesimo rifiuto di Owen. Teddy non ha deciso di sua spontanea volontà di andare avanti, è stata costretta a farlo. Così come era stata costretta a farlo quando c’era Cristina. Ha ragione, non può stare ad aspettare Owen tutta la vita, ma questa consapevolezza non si basa su una sua presa di coscienza, si basa sul fatto che, ancora una volta, sembri non esserci alcuna possibilità per loro. Inoltre il loro rapporto è andato ben oltre l’amicizia, e il fatto che lei sia incinta mi sembra una prova più che evidente. Quindi, se lei da una parte sostiene che alcuni rapporti non dovrebbero superare un certo limite, io mi ritrovo a rimuginare su quanto invece sia uno spreco non avere il coraggio di superarlo quel limite o, nel caso, considerare un errore l’averlo fatto. Anche perché, diciamocela tutta, se Owen fosse stato disponibile, ora vivrebbero insieme, in attesa della loro bambina e probabilmente con una macchina per la neve artificiale in giardino. Se Owen avesse voluto Teddy, Tom non sarebbe mai neanche diventato una possibilità per lei. In questa situazione Teddy si accontenta perché non può avere quello che vorrebbe dalla persona di cui è realmente innamorata, e Tom accetta di buon grado do fare da ruota di scorta. Più che un buon compromesso, a me sembra un gioco a perdere in cui nessuno dei due ottiene quello che meriterebbe.

Spostandoci sull’altro versante della stessa storia, Owen e Amelia sono alle solite. Hanno sempre lo stesso, identico problema di incompatibilità durante i momenti difficili. Quando le cose vanno bene, sembra che nulla possa distruggerli, ma appena arriva un accenno di difficoltà, tutto va in frantumi. Non si capiscono, si urlano contro e si danno addosso senza ascoltare le rispettive ragioni. Owen è partito in quarta perché lei ha raccontato della sua tossicodipendenza alla madre di Britney, senza cercare nemmeno di capire il perché lo avesse fatto; d’altro canto Amelia gli ha gettato in faccia la realtà dei fatti con una brutalità che Owen in quel momento non era in grado di reggere. Hanno ragione entrambi. Ha ragione lui che si arrabbia perché lei ha fornito un enorme vantaggio ai nonni di Leo ma ha ragione anche lei quando gli dice che la soluzione migliore per Britney e suo figlio sarebbe di tornare a casa con la loro famiglia. Il vero problema è che entrambi stanno soffrendo, sono in un momento di panico e hanno paura di perdere qualcosa a cui tengono molto e, invece di starsi vicino, si massacrano tra di loro. Questa cosa era accettabile le prime volte, ma dopo anni di tira e molla mi sembra solo il segnale che fra loro ci sia un’evidente incompatibilità di fondo. A coronamento di tutto ciò, chi arriva in soccorso di Owen? Chi gli offre una spalla su cui piangere? Chi riesce a capire come prenderlo? Ancora una volta Teddy. Lascio a voi le conclusioni.

Concluderei parlando di Miranda, Alex e Richard che stanno nelle retrovie ma che danno comunque sostanza alla serie, forse più di quanto facciano i vari triangoli con annessi drammi familiari. Ho trovato davvero ben fatta la rappresentazione del rapporto tra Richard e Miranda e tra lei e Alex. Per la prima volta dopo diverso tempo, ognuno ha interpretato il proprio ruolo senza eccedere. Webber è stato nuovamente maestro di vita per Miranda, la Bailey è stata allieva per lui ma anche insegnante orgogliosa per Alex, mentre Karev è l’alunno su cui nessuno avrebbe scommesso e che invece si è laureato con il massimo dei voti. Quel posto da capo lo merita, a prescindere dal fatto che gli sia stato ceduto, e il fatto che rivendichi con convinzione il suo diritto a mantenerlo, è la prova che lui sia davvero arrivato. Il percorso di crescita di Alex si conclude con questa sua discussione con la Bailey. Non ha altro da imparare. Ha fatto la scalata, è arrivato in cima e ora può godersi il panorama, anzi, ora ha imparato a godersi il panorama. Ora, riconosce il premio che gli spetta ed è pronto a difenderlo perché sa di esserselo guadagnato. La sua vittoria non è stata il diventare capo dell’ospedale ma il capire che quel posto lo merita a piena titolo. E Miranda che gli urla un po’ stizzita di essere orgogliosa di lui è la voce di noi fan che abbiamo sempre fatto il tifo per lui, che lo abbiamo visto cadere e rialzarsi mille volte e che non abbiamo mai smesso di credere in lui.

Ben, direi che anche per questa volta è tutto. Vi do appuntamento alla prossima settimana con un episodio che, a giudicare dal promo, si preannuncia bello tosto.

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2 thoughts on “Recensione | Grey’s Anatomy 15×13 “I Walk the Line”

  1. Il problema è che è tutto di una prevedibilità estrema non c’è passione perché manca pathos, sono d’accordo sul discorso Amelia Owen e dall’undicesima stagione che va avanti questa manfrina, è come se volessero fare di Owen la controparte maschile di Meredith e nel contempo allungare il brodo fine a fine stagione. Onestamente il triangolo di Meredith è pure peggio la storia di Maggie bullizzata non si regge ritta. Le luci sono rappresentate dai soliti tre che alleggeriscono il nulla che li circonda. Il nulla è rappresentato dall’assenza di storyline di peso, sebbene la stagione sia migliore della precedente anche perché per ora attacchi di follia non ci sono ancora stati.

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    • Manca il cuore. Sono tutti scatole vuote. Sono l’ombra di ciò che erano. Owen e Amelia io direi anche basta. Mi piacciono entrambi moltissimo ma non sono evidentemente fatti per stare insieme. Sta diventando accanimento terapeutico quello sul loro rapporto. Forse almeno gli attacchi di follia ce li evitiamo quest’anno, o almeno me lo auguro. Sto ancora cercando di digerire il finale di Arizona e penso che mi ci vorranno anni per accettarlo, ammesso e non concesso che io ci riesca.

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