E’ l’ultimo episodio. Dell’ultima serie. E già il titolo si preannuncia tragico.
I Baudelaire sono nella peggior compagnia possibile, in mezzo ad un mare che sembra fatto di plastica e senza una meta precisa.
Ritornano come sempre le ambientazioni teatrali e sin dall’inizio, la scena di Lemony nella tavola calda, ci sembra di essere a teatro dove la scenografia è fatta di cartonato e cambia tramite leve e rotelle. Anche il mare dove navigano gli orfani e il Conte è decisamente finto con quei colori sgargianti e le nuvole batuffolose.
I nostri protagonisti finisco su un’isola a forma del simbolo di VFD, giusto per rendere ancora più assurda la vicenda.

In questo episodio troviamo riferimenti a Robinson Crusoe, in quanto la ragazza che aiuta gli orfani è chiamata Venerdì.
Sunny sempre più meravigliosa in questo episodio. Fantastica la battuta sul Karma, quando guarda Olaf chiuso nella gabbia.
L’isola è un mondo a parte, un paradiso dove dimenticare tutti i propri problemi. E’ un luogo dove rifugiarsi e vivere in un sogno, ma come dice Albus Silente: Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere .
Nell’isola Ismaele rappresenta la beata ignoranza, mentre il Conte Olaf la crudele verità. Ismaele cerca di irretirli e drogarli e fargli dimenticare i loro problemi, ma nella vita non si può nascondere sempre la testa sotto la sabbia. E i nosri Baudelaire non l’hanno mai fatto. E purtroppo hanno sempre scoperto malignità, pregiudizi, paura e indifferenza.
In questo episodio hanno usato molto i toni caldi, a partire dalle tuniche degli abitanti dell’isola fino al cielo sempre sull’arancione-rosato. Questi danni un falso senso di serenità che però nasconde del marcio sotto.
E infatti, scopriamo che Ismael vuole solo far finta di essere ignaro del mondo, ma invece è proprio lui che ha creato VFD!
Meravigliosa l’inquadratura di Kit con questo vestito angelico, sopra una zattera fatta di libri (perchè i libri ti salvano letteralmente la vita) che sta per dare alla luce un neonato.
E la piccola Beatrice è adorabile. Ed è un altro orfano che si aggiunge alla famiglia dei Baudelaire.
La scena dell’arpionaggio e della morte del Conte Olaf è stata molto melodrammatica, proprio come il personaggio, e le sue parole risuonano ancora nella mente come minacciose ma portatrici di qualche verità.
Con il Conte Olaf sono morte tutte le disgrazie e le persecuzioni dei Baudelaire, però c’è sempre qualcosa di amaro nella morte di un nemico, perchè dopo non si sa più contro chi combattere. E infatti gli orfani sono tristi nel vedere Olaf morire, poichè poco prima aveva fatto l’unico gesto gentile che gli hanno mai visto fare.
Finalmente scopriamo il mistero della zuccheriera e tutto ci riporta al Micelio Medusa, e ai genitori Baudelaire che anche dalla tomba salvano la vita ai loro figli. E la soluzione era così semplice, che per un poco di zucchero si è creata una serie infinita di sfortunati eventi (Mary Poppins sarebbe contrariata).
Che dire poi delle ultime scene, la piccola e la grande Beatrice, non si sono mai incontrate ma sono unite da un destino indissolubile. E il libro che racconta delle storie del Baudelaire e degli Snicket e dei Pantano e di VFD e di una serie di sfortunati eventi che però ha portato anche amore, famiglia e avventure.
E si conclude così questo meraviglioso telefilm e già mi manca.
Ma ora i voti:
Trama: 10/10
Regia: 10/10
Lacrimometro/Divertometro: 10/10
Nota di merito: tutto
Overall: 10/10
Sylvie
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