Dopo una non così lunga pausa, Grey’s Anatomy è tornato a farci compagnia con una premere piuttosto scoppiettante e all’altezza del finale di metà stagione. Direi quindi di non indugiare oltre e di andare a parlare delle cose importanti.
Da quand’è che Meredith Grey parla italiano?
Ok, scherzo. parliamo di quello che è successo nell’episodio ma partiamo proprio da Meredith.
Ci eravamo lasciati con la Grey e DeLuca chiusi in un ascensore ed è proprio lì che li ritroviamo, con la tensione tra loro ormai alle stelle. Ero a favore di questa coppia già da quando ci sono stati i primi accenni e man mano che la storyline prosegue mi convinco sempre di più della mia scelta. L’unica pecca che posso trovarci è che Andrew è stato sostanzialmente trasformato in una versione 2.0 di Derek e basta guardare il modo di parlare, di muoversi e di approcciarsi a Meredith per capirlo, ma devo anche ammettere che la cosa sta funzionando benissimo. Stanno palesemente ripercorrendo una strada già battuta e per quanto una parte di me si senta presa in giro, l’altra non può che constatare che questa sia il miglior interesse amoroso capitato a Meredith dalla
dipartita di McDreamy. Inoltre l’avvicinamento alla Grey ci sta permettendo finalmente di approfondire la vita di Andrew che si aggira da anni nei corridoi di quell’ospedale, facendosi spezzare il cuore dalla sua cotta di turno, ma di cui noi sappiamo ancora troppo poco. È ovvio che la storia di suo padre sia stata inventata ad arte per dargli qualcosa in comune con Meredith (ormai i personaggi di Grey’s non vengono più scritti come quando Shonda Rhimes ideò i MAGIC 5 e specificò anche cosa avevano negli armadietti in modo da definirli a tutto tondo), ma è anche vero che questa è solo un’aggiunta ad un qualcosa che giù di suo funziona molto bene, merito in gran parte dell’inaspettata chimica tra Ellen Pompeo e Giacomo Gianniotti. Il loro avvicinamento è stato improvviso e scaturito da un momento di scarsa lucidità da parte di DeLuca dopo la rottura con Sam, però c’è da dire che piano piano si stanno gettando le basi per qualcosa di importante. Andrew è affascinato da Meredith, prima come donna e poi come chirurgo, ma sa anche come attirarla a sé. Il DeLuca maturo, consapevole e sicurò di sé che stiamo vedendo ora non ha nulla a
che vedere con lo sprovveduto specializzando che si era innamorato di Jo. Il suo cambiamento è evidente, così come è evidente quello di Meredith che con lui non si trova più a cercare motivi per cedere al corteggiamento ma, al contrario, è alla disperata ricerca di ragioni per non lasciarsi andare. E non le trova perché DeLuca è oggettivamente quello che le servirebbe in questo momento. Nessuno, ad esclusione di Derek, è mai riuscito a coinvolgerla così tanto e davanti a questo c’è poco da aggiungere. Resta ovviamente da vedere come si svilupperanno le cose con Link, ma per adesso, a mio avviso, la bilancia pende nettamente dalla parte dell’italico specializzando (un po di sano patriottismo ci sta bene)
Passiamo all’altro triangolo, quello che più mi incuriosisce, mi fa soffrire, imprecare ma anche apprezzare la scrittura di questo show che sembra aver ripreso la retta via, o quanto meno aggirarsi da quelle parti. Quando Krista Vernoff aveva rivelato che quello tra Teddy, Owen e Amelia sarebbe stato un triangolo adulto, nel quale non avremmo visto due donne scannarsi e infamarsi per raggiungere il premio (l’uomo), io ero abbastanza titubante perché, visto l’andazzo generale della stagione 14, mi veniva difficile credere che sarebbe riuscita a portare avanti un qualcosa di simile. Mi trovo ora a cospargermi felicemente il capo di cenere e a darle atto del fatto che sì, ha messo in scena proprio quello che ci aveva promesso. Le dinamiche tra Owen, Teddy e Amelia sono tra le più sane che mi sia mai capitato di vedere all’interno di un triangolo amoroso televisivo. Amelia e Teddy non si infangano a vicenda, non combattono e non cercano di prevaricare l’una sull’altra mettendosi reciprocamente in cattiva luce.
Teddy sceglie di coinvolgere Owen nella vita di suo figlio ma non vuole distruggere il suo rapporto con Amelia e allo stesso tempo la Shepherd fa un passo indietro perché è giusto così e perché, per quanto vorrebbe credere alle parole di Hunt, sa benissimo che persino lui sta mentendo a se stesso quando dice che tra lui e la Altman non c’è niente. In quel “lei è Teddy” detto da Amelia c’è tutto il legame di Teddy e Owen. Lei è Teddy, quella da cui continua a tornare, quella che ha rincorso e amato per anni, quella che non ha voluto quando avrebbe potuto averla ma che non è mai riuscito a lasciare andare davvero, quella che, nonostante tutto e tutti, gli è sempre rimasta nel cuore. Io sono di parte, molto, e lo ammetto senza problemi, ma se c’è qualcuno che davvero sta facendo una brutta figura in questa situazione è proprio Owen non essendo sincero con se stesso, con Amelia e con Teddy che, a discapito di quel che dice e di come si comporta, in cuor suo ancora un po’ ci spera. Nessuno mette in dubbio ciò che Hunt prova per la Shepherd così come è impossibile non apprezzare il suo voler portare avanti l’impegno che ha preso con lei, ma l’amore non è fatto di razionalità o di scelte giuste, o almeno non
solo. Trovo davvero stupido e insensato da parte sua negare i sentimenti che nutre per Teddy. Loro non sono solo amici, non lo sono mai stati e mai lo saranno. Tra loro c’è quel tipo di legame destinato ad essere e decidere a priori di non dargli una possibilità è quanto meno una mancanza di rispetto all’amore nato tra quei due giovani soldati in Iraq e che ha continuato a vivere per anni, sfidando le distanze, il tempo e la logica.
Amelia si dimostra saggia anche per quanto riguarda Betty, proponendole come ultima chance un ricovero per la riabilitazione. La dedizione che sta mostrando con la ragazza è sicuramente frutto del suo trascorso personale e dell’identificarsi con lei, ma è anche una grande prova di crescita a livello personale. Amelia era a malapena in grado di prendersi cura di se stessa, e ora sta lottando in tutti i modi per cercare di aiutare un altro essere umano, senza però scappare dalla propria vita e senza dimenticarsi di sé. Questa volta sembra davvero aver intrapreso la strada giusta per imparare a volersi bene e mi auguro che non faccia marcia indietro come suo solito. Dopo tutto il percorso fatto sarebbe terribile vederla ripiombare nel baratro della sua insicurezza e autodistruzione.
In questo episodio, come era ampiamente prevedibile, ci ritroviamo anche salutare per sempre Cece, uno dei migliori personaggi ricorrenti degli ultimi anni. Il modo in cui è stato costruito l’addio a questa figura che ci accompagna dall’inizio della stagione è emblematico del suo percorso all’interno dello show. Prima di addormentarsi, infatti, si ritrova a parlare con Maggie, lil simbolo dei drammi personali irrisolti, cercando di aiutarla ad essere felice. L’ultimo saluto al suo corpo ormai privo di vita spetta però a Meredith, ovvero all’ultima persona che lei è riuscita ad aiutare e che la lascia andare con un sentito ringraziamento. Non è niente di che, sia chiaro, ma Grey’s è fatto anche di queste piccole cose e ritrovarle ancora ogni tanto dopo questi anni fa piacere.
Passiamo ad Alex che appare giusto per dare consigli a Nico e Levi su dove appartarsi. Bene, da un lato, perché dimostra di essere un ottimo capo capace di creare un legame personale con il team di medici, anche quelli appena arrivati, ma malissimo dall’altro perché Karev sta sostanzialmente tornando a fare tappezzeria. Sembrava che il suo nuovo ruolo lo avesse riportato al centro ella scena ma ora sta progressivamente tornando al ruolo secondario nel quale era stato relegato la scorsa stagione. Non capisco quale sia la difficoltà di trovare una storia convincente per coinvolgerlo. Alex è un personaggio meraviglioso, uno di quelli meglio costruiti in tutto lo show, ma pare che non sappiano più che farsene. Sta subendo lo stesso trattamento di Arizona e la cosa inizia ad essere un problema serio.
Concluderei parlando della Bailey ma soprattutto rigirandovi una domanda che mi frulla in testa da un po’: quante altre crisi dovrà avere prima di decidersi a chiedere aiuto ad uno specialista? Perché è ovvio che il sostegno degli amici non sia sufficiente. Capisco che prendere consapevolezza del suo problema possa essere difficile e che ci voglia del tempo, ma la staticità e la ripetitività di questa situazione iniziano a risultare snervanti. Ogni volta la dinamica è sempre la stessa: crisi, risalita, crisi ancora più grave e malcapitato di turno che le offre una spalla su cui piangere. Non vorrei risultare, insensibile, davvero, ma per quanto realistica possa essere questa rappresentazione, diventa poco funzionale in termini di narrazione televisiva. La storyline necessita di qualcosa per andare avanti, che sia una mazzata definitiva per Miranda o la decisione consapevole di riprendere in mano la sua vita.
Bene, direi che per questa settimana siamo arrivati alla fine. Vi do appuntamento alla prossima.
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