Salve a tutti! Era da un po’ che volevo scrivere questa classifica. Il crime è il mio genere preferito in assoluto, soprattutto nel campo della serialità. Ha un ottimo potenziale, in quanto il suo scopo è, in breve, scavare a fondo del male. Non un male metafisico e fantasioso (o meglio, non sempre, perché le variazioni non smettono mai di sorprendermi), ma la reale e quotidiana malvagità degli esseri umani. Le azioni più orribili degli uomini vengono dunque messe a nudo, attraverso l’utilizzo di metodi narrativi diversi. Alcune serie TV si basano sulle indagini di poliziotti, facendoci conoscere il lato oscuro dal punto di vista della “luce”, dei cosiddetti “buoni”. Si pensi a show storici come Colombo o La Signora in Giallo, oppure ai moderni police procedurals, da Criminal Minds a Cold Case, da The Closer a CSI. Devo dire che quest’ultimo sottogenere è quello che meno preferisco, perché riduce spesso all’osso l’evoluzione psicologica dei personaggi, per dare spazio al “caso della settimana”. Preferisco narrazioni più lente, analitiche, che raccontano l’ambiguità umana in tutte le sue sfumature. Ecco quindi che vi propongo una mia personalissima classifica delle migliori serie tv di genere crime!
5. Fargo
Iniziamo la nostra classifica con questo noir dalle tinte grottesche, liberamente tratto da Fargo, l’omonimo film dei fratelli Coen. Premessa: non ho ancora visto la terza stagione, quindi il mio giudizio si limiterà alle prime due. La prima, ambientata in Minnesota nel 2006, è la storia di Lester Nygaard (un ottimo Martin Freeman), impiegato dalla vita misera e insoddisfacente, e del suo incontro con lo spietatissimo sicario Lorne Malvo (un magnetico Billy Bob Thorton). La seconda invece è ambientata negli anni 70, e vede l’accidentale coinvolgimento di una coppia di sposi (Kristen Dunst e Jesse Plemons) nella vita malavitosa di Fargo. Si tratta quindi di uno show antologico, in cui ogni stagione ha una sua trama, ma il protagonista rimane lo stesso: l’ambiguità umana, in ogni sua manifestazione. Dall’implacabile freddezza di Malvo alla codardia di Lester, dall’ingenuità straniante di Peggy Blumquist (Kristen Dunst) all’affascinante arroganza di Mike Milligan (Bokeem Woodbine). Tutti questi personaggi sono come animali che lottano per trovare un posto in un mondo spietato,ognuno in modi diversi. Il caso li fa incontrare… il resto è una guerra di sopravvivenza, in cui vince chi resta vivo. Note di rilievo senza dubbio il cast stellare e una sceneggiatura brillante, in cui dramma e commedia si intrecciano. L’autore Noah Hawley ha infatti adottato l’humour macabro proprio dei fratelli Cohen e il risultato è più che soddisfacente. Un’ottima serie, dunque, che esplora il crimine senza censure e abbellimenti.
4. Dexter
Ecco una serie TV che ha rivoluzionato il panorama televisivo. Protagonista è Dexter Morgan, ematologo forense della polizia di Miami. Un ragazzo cordiale e di bell’aspetto, noi diremmo “normale”. Giusto un piccolo particolare: di notte, è un serial killer. O meglio, un serial killer di serial killer. Sì, perché suo padre quando era piccolo gli ha dato un Codice, un insieme di regole ferree per controllare e indirizzare il suo implacabile istinto omicida: caposaldo del Codice è che Dexter non può uccidere persone innocenti, ma solo assassini come lui. Ebbene sì, il protagonista è un “cattivo” e noi spettatori ne seguiamo le mosse e i pensieri per ben otto stagioni. Anche grazie alla fantastica performance dell’attore Michael C. Hall, rimaniamo ammaliati dalla sua complessa personalità: perché a parte la sua natura di giustiziere della notte, Dexter non è poi tanto diverso da noi. Prova a socializzare con gli altri, ha una fidanzata, un rapporto speciale con la sorella Debra (altro bellissimo personaggio, interpretato da un’eccezionale Jennifer Carpenter). La serie poggia quindi su un’idea originale, che fa costantemente riflettere sulle sfumature tra il bene e il male, due principi che raramente sono del tutto separati. Il pubblico si trova inevitabilmente a parteggiare per un serial killer, a condividerne le riflessioni spesso arricchite da humour nero e a seguirlo nelle sue costanti “cacce” notturne. Una serie perfetta, se non fosse rimasta vittima del famigerato “allungamento di brodo”. Dopo la quinta stagione, difatti, c’è stato un brusco calo, fino alla davvero imbarazzante ultima stagione… E’ un peccato, perché Dexter è una serie fantastica, un crime profondissimo, che comunque consiglio caldamente.
3. Twin Peaks
Non si può parlare seriamente di serie TV senza citare Twin Peaks. Lo so, suona pretenzioso e si potrebbe dire lo stesso di altre serie. Ma vi assicuro che Twin Peaks ha letteralmente dato il via alla serialità moderna: quasi sicuramente, senza questa atipica opera di David Lynch, non avremmo avuto perle come X Files o Lost. In una piccola cittadina al confine tra Canada e Stati Uniti, la diciassettenne Laura Palmer viene brutalmente uccisa. A indagare sul difficile caso, l’agente dell’FBI Dale Cooper ( uno splendido Kyle MacLachlan). “Chi ha ucciso Laura Palmer?” è un tormentone televisivo famosissimo: il giallo sull’omicidio della bellissima Laura a Twin Peaks ha costituito probabilmente il mistero più geniale e apprezzato del panorama televisivo. All’inizio degli anni 90 non si parlava d’altro e ogni spettatore aveva proprie teorie e riflessioni. Twin Peaks divenne quindi proprio un fenomeno culturale mondiale. Purtroppo, dopo la scoperta dell’assassino la qualità della serie, così come gli ascolti, scemò; fatta eccezione per un finale sconvolgente, destinato a rimanere irrisolto per sempre. Almeno fino all’anno scorso! David Lynch è infatti riuscito a creare un’intricatissimo ma affascinante revival, ambientato venticinque anni dopo, che ha riscosso il favore di critica e pubblico. Twin Peaks non rappresenta quindi soltanto un ottimo giallo sull’omicidio di Laura Palmer. E’ una storia contorta, bizzarra, dai tratti persino metafisici, con personaggi davvero iconici : dalla sensuale Audrey Horne all’intelligente e adorabile agente Cooper, dall’indecifrabile Signora Ceppo all’ingenua Lucy Moran . Il genio di Lynch è stato quello di creare un mondo “both wonderful and strange”, variopinto, dotato di un’atmosfera unica e inimitabile. Twin Peaks può piacere come non (io, personalmente, la adoro), ma la rivoluzione che ha portato in televisione è innegabile.
2. Sherlock
La medaglia d’argento ad uno show a cui sono particolarmente legata. Sherlock è stato il mio primo amore: la prima serie TV che mi abbia davvero fatta innamorare, aprendomi al mondo del piccolo schermo. Tratto dalle opere del geniale Sir Arthur Conan Doyle, è la storia di Sherlock Holmes e il dottor Watson, ambientata però nella Londra dei giorni nostri. Questa perla della BBC costituisce un esempio di serie TV praticamente perfetta. La scrittura è brillante, coinvolgente: la trama gialla ( il cosiddetto “caso della settimana”) è ben congeniata, così come quella orizzontale che affronta il rapporto tra Sherlock e John. Gli autori hanno infatti voluto andare a fondo nella psicologia del duo investigativo più amato della letteratura: in particolare, ci fanno assistere ad una vera e propria evoluzione del personaggio di Sherlock Holmes, cercando anche di dare una propria interpretazione alla genialità e alla freddezza che lo contraddistinguono. La relazione tra i due protagonisti costituisce probabilmente la cosa più riuscita dell’intera serie, anche grazie alla grande chimica tra i due attori. Benedict Cumberbatch sembra nato per impersonare Sherlock Holmes e Martin Freeman, grazie alla sua incredibile espressività, è una spalla più che ottima. Non mancano comprimari ben caratterizzati ( ad esempio, l’esilarante Mrs Hudson), ma soprattutto dei villains davvero strepitosi, che incarnano perfettamente tutte le sfumature del crimine. Sherlock è quindi uno show a cui è molto facile affezionarsi: è stata infatti parecchio criticata l’interruzione delle riprese dopo la quarta stagione, anche se i due sceneggiatori Moffat e Gatiss non hanno confermato la cancellazione. Ad ogni modo, Sherlock rappresenta un vero e proprio must per gli amanti del genere e non: uno show coinvolgente e geniale.
1.Breaking Bad
Eccoci arrivati al podio di questa classifica. Breaking Bad è, per me, la serie. L’apoteosi della perfezione narrativa e, probabilmente, la serie Tv che ha saputo raccontare il male nel modo migliore. La trama è risaputa. Ad Albuquerque, Walter White (Bryan Cranston) è un umile professore di chimica, insoddisfatto della propria vita. Un giorno, gli viene diagnosticato il cancro ai polmoni. Rendendosi conto di non poter lasciare un soldo alla sua famiglia dopo la sua morte, decide di iniziare a produrre blue meth assieme a Jesse Pinkman (Aaron Paul) , un suo ex studente divenuto spacciatore. Questa decisione segnerà la discesa di Walter nel crimine. Breaking Bad è una grande serie TV, perché ci presenta l’involuzione (quindi un viaggio interiore negativo) del protagonista in ogni sua fase: viene rappresentato un vero e proprio cambiamento, la trasformazione da buono a cattivo. Anche se, alla fine della serie, si avrà l’impressione di aver assistito ad una rivelazione più che ad un cambiamento: Walter, dotato di un’intelligenza invidiabile, ha vissuto sempre nell’angolo, sacrificato sia professionalmente sia sentimentalmente . Il suo desiderio di rivalsa è fortissimo Quello che amo di questa serie, è il fatto che ti sbatta in faccia senza ipocrisie la crudeltà di un uomo comune: la cosiddetta “banalità del male”. E ci chiediamo: come ci comporteremmo noi se non avessimo nulla da perdere? Ma Walt non è il solo personaggio significativo qui. C’è Jesse, un ragazzo che ha perso la retta via; Skyler (Anna Gunn), la moglie di Walt, personaggio molto controverso e spesso odiato (secondo me esageratamente) dai fan; Hank (Dean Norris), agente della DEA molto capace e cognato del protagonista, e tanti altri. Aggiungiamoci poi un cast memorabile ( su tutti un Bryan Cranston talmente bravo da ricevere le lodi di Anthony Hopkins!) e una regia spettacolare di Vince Gilligan, che è anche sceneggiatore, e otteniamo un vero e proprio capolavoro del piccolo schermo, e non solo! Insomma, a mio parere Breaking Bad è quindi il punto più alto che il genere crime abbia mai visto: crudo, emotivo, epico.
Certamente avrò omesso qualche serie imperdibile… vi prego di consigliarmi nei commenti!
Aggiungerei una menzione speciale per True Detective ( soprattutto la prima stagione) e Mr Robot, altri splendidi show di genere crime.
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