Outlanders, come state?
C’è troppo silenzio da queste parti! Che fine hanno fatto i vostri commenti. Se c’è una cosa che ho sempre apprezzato del fandom di questa serie è la loquacità e il rispetto per le opinioni altrui.
Devo dire che per una, cioè io, che non aveva granchè di aspettative sulla quarta stagione, sta ritornando lentamente ad appassionarsi. Sono tra le poche persone che oltre ad aver amato la prima, ha apprezzato la seconda ed ha un po’ sbadigliato alla terza. Credevo fosse semplicemente calo di interesse, e invece la struttura della season 3, trabballante, la discontinuità negli eventi e la troppa pressione messa sul ricongiungimento tra Jamie e Claire, aveva smorzato gli entusiasmi. Non ho mai gridato alla “resurrezione” come molti altri, anche perchè la stagione 2 a parte le vicende che potessero interessare o meno, era davvero ben fatta. La terza è stata frettolosa, un po’ impacciata e aveva perso quel modo calmo di esporre gli eventi, che ora qui sto piacevolmente riscontrando. E anche se ai Fraser non ne va bene una, non vivo con l’angoscia che qualcosa di brutto “sta per accadere“, mi godo l’episodio senza problemi.
Claire e Jamie arrivano a River Run. Qui, la zia Jocasta MacKenzie cerca di farli integrare con la comunità affinchè il nipote prenda le redini dei suoi affari. Ma i coniugi Fraser non sono d’accordo, e dopo la morte dello schiavo Rufus, le cose cambieranno…
Conclusioni:
- Claire. L’eroina di un’epoca sbagliata: dopo più di 4 anni di Outlander mi meraviglio ancora di come proprio il pubblico si possa stupire di fronte al carattere cocciuto-forte di Claire. Non ho molta simpatia per lei, e lo ripeterò spesso, per essere onesta e spiegare le mie intenzioni, ma col tempo ho imparato a capire bene questo personaggio. La Claire di Cait è un po’ più prima donna di quella cartacea, forse più razionale, però col tempo si è evoluta. Vi ricordate, nella parentesi francese, com’era ostinata a salvare il futuro di Frank quasi mettendo in secondo piano i sentimenti del suo attuale marito Jamie? E le sue battaglie per salvare i poveri, gli oppressi ed ora gli schiavi? Che abbia un cuore nobile lo sappiamo, che però non capisca che la storia non si possa cambiare a proprio piacimento, ci stupisce sempre. Però teniamo conto che ora, dopo qualche sculacciata del marito e qualche rimprovero, si morde la lingua molto più spesso di quello che avrebbe fatto in passato. Ed è un gigantesco passo avanti per una donna che per giunta nel suo futuro ha dovuto combattere per ottenere un titolo. Quello che può disturbare di Claire è la sua incapacità però di donna moderna a comprendere un passato che ha già studiato. Se per Jamie come per la zia Jocasta quella è la realtà, possono avere delle idee diverse, ma credere che queste possano avere un riscontro futuro è impossibile. Invece Claire ha questa certezza e perciò una visione diversa della reltà, ma nonostante custodisca i segreti del futuro è irrispettosa per quel presente in cui vivono molte persone e in cui credono. Il suo atteggiamento, anche di sufficienza verso la padrona di casa, Jocasta, è maleducato, nonostante la donna comunque mostra di fidarsi ciecamente dei suoi servitori con cui conversa, cerca il confronto e l’aiuto. Ed è fondamentale che il vero rimprovero della sua mancanza di rispetto verso il presente arrivi da chi lei vuole difendere senza chiedere davvero se ha bisogno del suo aiuto: Ulysse. È una lezione di vita. La storia deve essere rispettata, a maggior ragione che lei la conosce. Può dare un contributo, ma non criticare.
- Race: è stato un episodio profondo. Tramite le vetrate e non di River Run conosciamo l’America schiavista del XVI secolo. Un’America addolcita dal carattere magnanimo di Jocasta che si appoggia ai suoi servitori per necessità, in quanto ha perso quasi totalmente la vista, e per lavoro. Non riescono a risultare rudi le sue parole, tratta dignitosamente gli schiavi perchè così facendo aumentano i suoi guadagni. Ha una sua logica questo discorso. D’altronde bisogna sempre tener conto, come accennato sopra, che essendo quella la realtà conosciuta, non ci si aspettava quasi ce ne fossero altre. Il lato più crudele delle colonie americane lo abbiamo con la parentesi di Rufus. Qui abbiamo tutti gli elementi criticati da Claire e che indignerebbero qualsiasi uomo moderno. Forse ho poco gradito che il momento della sua morte venisse accessivamente protratto mentre una folla infericita di uomini bianchi lanciava pietre alle finestre di River Run. È stata eccessivamente esasperante l’attesa. Ma ritornando alla scena in sè e al suo messaggio, questo è un episodio di un certo livello. Prima di tutto si nota l’impossibilità di chi vorrebbe cambiare il mondo, anche con piccoli passi, di poterlo fare specialmente in quella parte dell’America. Tutti indignati al salvataggio di Rufus, infilzato con un uncino da colui che lo frustava. Occhi fuori dalle orbite e toni di voce accessi ai progetti futuri di Jamie. Per loro è tutto inammissibile perchè quelle sono le leggi. Umanamente è sbagliato, ma la morale conta fino ad un certo punto, perchè tutti devono sopravvivere e i più forti hanno i mezzi per farlo. D’altronde il razzismo si è basato su questo, sull’arroganza di credere alla superiorità dell’uomo bianco su chi avesse la pelle scura. Parentesi triste della storia quella mostrata, accompagnata magistralmente dalla drammaticità finale che vede l’anima di Rufus salvata da Jamie e Claire e poi il suo corpo ormai morto, straziato dall’arroganza dell’uomo bianco.
- River Run: non credevo che tutto, o quasi, si sarebbe consumato in un episodio. È una parte anche abbastanza lenta nei libri, ma il trailer parla chiaro, nella 4×03 abbiamo il ritorno di Brianna e Roger! La scrittrice Karen Campbell ha ben condensato questi eventi in 60 minuti scarsi mostrandoci tutto chiaramente: dal desiderio di zia Jocasta di rendere Jamie suo erede, l’insofferenza di Claire, la capacità di Jamie di far ragionare la moglie, l’intervento sul tavalo (Doc Claire is come back!) dello schiavo Rufus e la sua impiccagione. Inserendovi anche intermezzi piacevoli col piccolo John e Rollo colpito dalla puzzola, ecc. Nel complesso i sentimenti di quelle lunghe pagine del libro ci sono state, con qualche episodio in meno, ma credo che non ce ne lamenteremo.
- Il giovane-vecchio cast: continuo a leggere di quanto Sam e Cait siano irrealistici nei panni di ultra quarantenni. E continuerò a dire che l’errore di fondo lo ha creato la Gabaldon, perchè per l’epoca credo che uno Jamie panciuto e che non salta più staccionate come nella pubblicità dell’olio cuore, sarebbe più credibile. Però l’autrice li ha immaginati così, di conseguenza un cambio drastico di cast avrebbe solo creato scompignlio nel pubblico affezionato a questi due bravissimi attori che mostrano di stagione in stagione che grande lavoro c’è dietro. Invece di fossilizzarci sul gatto morto di Jamie, che sì, a volte richiama troppo l’attenzione, notiamo come il cast, nonostante appunto sia più giovane dei personaggi che interpreta, riesca bene a mostrare la maturità di chi ne ha passate tante ed ha imparato forse una lezione da ogni avventura. Un tempo Claire sarebbe corsa nei campi di cotone urlando agli schiavi di correre verso la libertà, ora storce solo il naso e cerca di tenere, quando ci riesce, la bocca chiusa. Jamie da giovane con l’ormone a mille, sempre pronto a buttarsi nella mischia, si è trosformato in un uomo riflessivo che cerca il confronto con la moglie e quando deve la riporta sui giusti pensieri. Per Outlander era fondamentale una recitazione convincente, più di qualche ruga in più.
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Concordo praticamente su tutto quello che hai scritto. Claire nn e’ molto malleabile, nn riesce ad adattarsi alla realta’ schiavista dell’epoca ed invece, vista l’intelligenza e la conoscenza del futuro, dovrebbe farlo!! Pero’ Diana l’ha pensata cosi ed apprezzo l’attrice che la “riproduce” magistralmente. Vero anche che vedere i “due vecchietti” che saltano, corrono e zompano e’ altrettanto anacronistico…ma vale quello che ho detto prima!!! Per finire Outlander mi piace…il cast e’ ottimo i paesaggi, costumi, colori sono splendidi. Nn riesco a criticare PIU’ di tanto…forse vorrei vedere riprodotte alcune cose che mi avevano intrigato nei libri..ma capisco che una trasposizione televisiva possa prendere decisioni leggermente diverse dal cartaceo senza per questo stravolgere niente
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Ciao, e ben ritornata. Onestamente penso che nel momento in cui si leggono i libri, nella mente, i personaggi, proprio per le avventure intraprese, restano “giovani”. Perciò che Sam e Cait lo siano, anagraficamente parlando, per davvero non mi disturba affatto. Anzi sembrano più reali ed in linea con quanto scritto dalla Gabaldon stessa. Per tutto il resto, come te, anche io non riesco a criticare più di tanto, ma proprio perché fino ad ora questa quarta stagione sta dando ottimi risultati…
Spero di vedere altri tuoi commenti presto 😉
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