Riverdale/Telefilm

Recensione | Riverdale 3×04 “The Midnight Club”

Ecco l’episodio che tutti noi aspettavamo! Finalmente, è uscito l’episodio flashback dedicato ai genitori di Riverdale da adolescenti. Un esperimento che mi aveva incuriosita molto, ma su cui non avevo grandi aspettative. Beh, devo dire… esperimento riuscito al 100%! Posso tranquillamente affermare che siamo davanti ad uno degli episodi migliori di Riverdale. Mi aspettavo che raccontassero semplicemente come i genitori fossero entrati in contatto con il gioco e cosa fosse successo di tragico allora, ma gli autori ci hanno stupiti, regalandoci un bellissimo approfondimento su molti dei personaggi della serie. Senza contare la bravura e la credibilità dei giovani attori. Ma andiamo con ordine.

L’episodio inizia con Betty che, in seguito alla divulgazione del manuale del letale gioco, affronta la madre Alice, chiedendole spiegazioni su ciò che accadde quando lei era adolescente. Da qui parte un lungo flashback (narrato da Alice) che ci porta agli anni 80, periodo in cui “I telefoni avevano il filo e Winona aveva Johnny”, con storici brani come “Dancing with myself”o “Forever Young” in sottofondo. I nostri personaggi sono al terzo anno di liceo. Alice ( Lili Reinhart), ribelle e problematica, è innamorata di FP (Cole Sprouse), donnaiolo incallito con una difficile situazione famigliare, ed è incinta del primo figlio. Hermione (Camilla Mendes) è una gentile adolescente cristiana, invaghita di Hiram Lodge, un piccolo delinquente mal visto dai genitori di lei. Fred (KJ Apa) è uno sportivo con la passione per la musica, che si prende cura del padre malato. Poi c’è Penelope (Madelaine Petsch), la classica “secchiona”, che però nasconde un terribile dramma interiore. Infine, Sierra (Ashleigh Murray), giovane di colore politicamente impegnata e alle prese con un amore impossibile.

Tutti loro, che abbiamo imparato ad amare o ad odiare da adulti, sono qui degli adolescenti con apparentemente nulla in comune. In punizione tutti e sei per motivi diversi, i ragazzi trascorrono insieme alcuni pomeriggi imparando a conoscersi e, in un certo modo, a volersi bene. In uno di questi incontri, entrano in contatto con il gioco di ruolo Griphons and Gargoyles ed iniziano a giocare. Ben presto, questo diventerà per loro un modo di evadere dai loro problemi quotidiani, tanto da incontrarsi a scuola anche di notte. Fino a che non avviene un omicidio: una notte il loro preside viene trovato morto per aver ingerito del veleno contenuto in un calice, uno degli oggetti del gioco di ruolo. Terrorizzati dall’accaduto, ma soprattutto sospettando l’uno dell’altro (in quanto quella notte a scuola erano gli unici presenti), i ragazzi smettono di frequentarsi, andando ognuno per la propria strada. Scopriamo quindi che è stato proprio questo evento che ha indirizzato il destino di ciascun adulto di Riverdale. Gli autori ci hanno finalmente spiegato la causa del distacco tra questi personaggi, il motivo per cui è dalla prima stagione che il pubblico vede gli adulti della serie odiarsi e sputare continuamente veleno gli uni sugli altri. Non mi sarei mai aspettata che, così diversi tra loro, potessero essere stati un tempo tutti amici. Sotto quel velo di ipocrisia e odio represso, si nascondeva quindi un segreto custodito per anni.

IL TOP

  • La bravura di Lili Reinhart. Penso sia l’attrice più talentuosa tra gli adolescenti e una delle più convincenti dell’intero cast. Espressiva e, diciamolo, estremamente sexy nei panni di Alice giovane, la Reinhart ci ha regalato un’ottima interpretazione.
  • Di solito non faccio certi apprezzamenti nelle recensioni, ma… vogliamo parlare della bellezza di Cole Sprouse nei panni di FP?!
  • Tornando seri, ho apprezzato moltissimo le storie dei personaggi. Ognuno è stato approfondito, nonostante gli autori avessero solo una puntata a disposizione. In particolare, mi è piaciuta Penelope Blossom. Si tratta di un personaggio unanimemente odiato dai fan di Riverdale per la sua cattiveria verso la figlia, ma qui scopriamo finalmente qualcosa di più su di lei. La donna ha infatti un inquietante passato: da bambina era stata adottata dai Blossom, una famiglia terribile, che l’aveva obbligata a sposare il loro figlio Clifford (qui interpretato dall’attore che interpretò Jason Blossom nei flashback della prima stagione). Questo non giustifica certamente la sua costante violenza psicologica su Cheryl, ma senza dubbio ci presenta un personaggio molto più complesso di quello che credevamo.
  • L’atmosfera anni 80: dalle canzoni in sottofondo a riferimenti a film, come The Breakfast Club, o libri. Ad esempio, la scritta “Lover” sul gesso di FP è una chiara citazione da IT di Stephen King.

IL FLOP

  • Forse sono prevenuta, ma parliamo della scena finale… Jughead, che diavolo fai? Sembra proprio che il nostro amato nerd abbia cominciato a giocare al fatale Griphons and Gargoyles e ne sia già ossessionato. Non è però escluso che il ragazzo abbia un piano e che quindi non sia uscito di cervello. Non vorrei che snaturassero il mio personaggio preferito della serie…

Insomma, si tratta di un ottimo episodio, uno dei meglio realizzati della serie, grazie ad un ottimo cast e una buona caratterizzazione dei personaggi.  Come consuetudine, qui sotto il trailer del prossimo episodio!

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Ed infine un grande grazie alla nostra Amigdala per la grafica.

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