Il titolo di quest’episodio è legato all’illuminazione improvvisa di Randall sulla sua campagna elettorale: farsi votare dalla comunità asiatica (principalmente sud coreana) di Philadelphia, aiutato da Kevin, che a quanto pare è molto seguito in Corea del Sud per il suo vecchio show, “The Manny”. Randall viene accusato – anche abbastanza giustamente – di non essere davvero interessato ai problemi di questa comunità, ma solo ai voti, da Jae-won, che viene però convinto a tal punto dal discorso che fa Randall (oh, Randall, sei proprio tale e quale a Jack) da offrirsi come manager della sua campagna. C’è da dire che questa storyline di Randall non mi sta convincendo del tutto, perché sembra essere spuntata fuori un po’ dal nulla – è coerente con il carattere dell’uomo, che pensa sempre di doversi occupare di combattere ogni ingiustizia che vede, ma per il resto è stata un po’ affrettata.
Questo nuovo impegno del marito mette in difficoltà Beth, che è appena stata licenziata e non sa come esprimere la propria sofferenza, sente di doversi mostrare forte a ogni costo davanti alla sua famiglia. Questo è il motivo principale per cui investe tutte le sue energie nella vendita dei biscotti delle figlie, finendo per deluderle e sbottare con loro quando viene accusata di non essere una madre brava quanto le altre. È interessante vedere come anche lei, che mantiene di solito una facciata di donna indipendente e inarrestabile, si possa sentire improvvisamente insicura, con l’autostima bassissima, e non sappia come chiedere aiuto. Fortunatamente Deja si dimostra straordinariamente sensibile e, cogliendo il suo forte disagio, le parla e la convince ad aprirsi con Randall – si, il discorso della ragazzina mi ha fatto un po’ piangere. Altrimenti che puntata di This Is Us sarebbe?
La comunicazione all’interno della coppia è il tema centrale anche dei flashback, in cui Jack nasconde a Rebecca la decisione di insegnare un po’ di boxe a Randall, per poi scoprire che il bambino non aveva bisogno di difendersi da un bullo, ma voleva una connessione più reale con il padre – lo sentite il rumore del mio cuore che si incrina un pochino? Come sempre il discorso di Jack al figlio mi ha fatto aprire il rubinetto e finire i fazzoletti in men che non si dica. La questione dell’onestà tra Jack e Rebecca è presto risolta, e loro sono adorabili come sempre.
Anche Kate e Toby stanno attraversando un momento difficile, in cui essere sinceri l’uno con l’altra è fondamentale: Toby ha avuto una ricaduta ed è ripiombato nella depressione, e a fine episodio confessa di avere paura che anche Kate lo lasci. Kate fa un bel discorso in cui si dichiara forte abbastanza, nonostante tutti abbiano sempre dovuto consolarla e proteggerla nel corso della sua vita. Dopodiché fa la mossa giusta nell’insistere con il marito perché la accompagni nella passeggiata con il cane – che ha fatto prendere un bello spavento alla coppia, che ha avuto un assaggio di cosa voglia dire prendere decisioni per il futuro figlio. Sono così contenta che la procedura abbia funzionato e Kate sia incinta! Spero che possa essere pienamente felice molto presto.
Infine, Kevin si espone parecchio chiedendo a Zoe di accompagnarlo in Vietnam per cercare di scoprire qualcosa di più sul passato del padre, e specialmente sulla donna della fotografia, quella a cui apparteneva il ciondolo che gli ha regalato Jack – un colpo di scena niente male, devo dire. Zoe ha sorpreso sia lui che me nell’accettare, e mi auguro che la loro relazione evolva al meglio e che lei non lo faccia soffrire.
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