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Sapevatelo | Tom Clancy’s “Jack Ryan” – 5 buoni motivi per guardare la serie di Amazon Prime

Quando Amazon Prime pubblicizza qualcosa, lo fa in grande. Vi sarà dunque capitato di imbattervi nella metro o sui bus della vostra città nel faccione di John Krasinski (già visto in vesti più ilari in The Office US) alias Jack Ryan. Ora, per i più digiuni della materia, Jack Ryan è un personaggio che nasce dalla penna di Tom Clancy’s (Splinter Cell vi suggerisce qualcosa?) e che è protagonista di una serie di libri, divenuti negli anni cinematografici passati, film notissimi – Caccia a Ottobre rosso, al Vertice della Tensione, Giochi di Potere solo per citarne alcuni.

Jack Ryan ha quindi avuto negli anni diversi volti – da Alec Baldwin, all’iconico Harrison Ford fino a Ben Affleck e con esse, agli occhi degli spettatori, ha assunto connotazioni diverse, seppur accomunate dalla verve di ‘risolutore’ con un talento naturale per districarsi dalle più complicate delle situazioni.

E dunque, il Jack Ryan che noi andiamo a conoscere, chi è? E’ in realtà un Jack Ryan precedente a quelli filmici, e che sta plasmando non solo le sue abilità di analista al servizio della CIA, ma anche come uomo è in contrasto con se stesso e i suoi personalissimi ostacoli da superare.

La serie quindi parte da questi presupposti, abbastanza comuni, e allora…cosa aspettarsi, e soprattutto perché guardarla?

Ecco per voi 5 buoni motivi.

  • Non il solito eroe. Come spesso ha detto lo stesso Krasinski anche nelle interviste promozionali, Jack Ryan non è l’eroe al quale arrivano i poteri o che gira col mantello. Ha abilità umane, non è uno Sherlock-Cumberbatch. Sbaglia e lo fa in malo modo, recupera, prende botte e si lascia prendere da sentimenti che in alcune circostanze dovrebbero rimanere fuori, col rischio di annebbiarne la capacità di giudizio. Però è umano, e Krasinski, che alcuni fanno fatica a vedere in veste seriosa, fa’ più che egregiamente il suo lavoro.Anche nelle scene shirtless, dove ci aspetteremmo – e vediamo – comunque una persona atletica e fisicata, non c’è quello sfoggio voluto a favore di camera, ma è veramente naturale, un eroe-non eroe che si mette a nudo. E ciò convince. Inoltre, quando azzecca, è un punto al tabellone pieno di soddisfazione, ed è un mattoncino che ci porterà al Jack Ryan del futuro, più sicuro (e ancora più cazzuto).

  • La trama. Molti articoli hanno criticato la serie perché si aspettavano una maggior “autobiograficità” della serie stessa – ti chiami Jack Ryan, di cosa vorrai parlare? In realtà, come nei film precedenti, Jack Ryan è un personaggio che esiste funzionalmente alle vicende che gli capitano (o che capitano agli Stati Uniti, bersaglio preferito da russi, ceceni, arabi, cattivi di ogni genere e galassia) e dunque è giusto che le vicende abbiano un ruolo centrale, così come i personaggi non siano relegati a primari e secondari, perché è un concerto di pari e a più mani.C’è l’islam, c’è il terrorismo, c’è la fuga…ma non è banale. Ricalca l’attualità, in luoghi e vicende, purtroppo. L’anti-eroe è molto umano e ha una storia come tutti, e non c’è necessariamente qualcuno da sostenere a spada tratta. Una vicenda equilibrata e reale, dove a volte si può anche capire le ragioni del terrorista – sempre coi dovuti distinguo funzionali alla storia.
  • Non sono una spia. “Ci chiamano agenti, in realtà” è così che Jack Ryan stesso descrive ciò che fa. Del resto, per chi partisse col pregiudizio di trovarsi davanti ad un procedurale a tinte spy, può anche ricredersi. Jack Ryan è trasversale – arriva anche a chi non ha mai guardato un film del genere, perché è connotato nella modernità, con tanto di twitter e vizi moderni legati alla tecnologia. Ha l’ironia moderna, e non solo la solita faccia tosta, un po’ guascona, che contraddistingue magari un 007 pronto a darle di santa ragione. Si può quindi iniziare a guardare pur essendo digiuni, e magari, chissà, vi verrà voglia di vedere anche tutti i precedenti e farvi una vostra idea.

  • Imparare una nuova lingua. Presupponendo la visione con sottotitoli (nonostante sia ovviamente disponibile in italiano), offre sicuramente l’opportunità di ripassare – o fare pratica – con diversi idiomi. Dall’inglese, al francese, all’arabo fino al russo. Inoltre, come consiglio sempre, associare la voce originale al personaggio, ci permette di comprenderlo a fondo, e non fermarsi solo all’impostato doppiatore con la voce che ‘non perdona’ che vediamo anche nello spot pluri-passato su diverse reti. E sì, “Human” di Rag n bone man è presente negli episodi, non è infilata lì a caso.
  • Il totoattore. Se John Krasinski vi fa’ già suonare più di un campanello (del resto è un volto molto noto), vi dico solo che, se siete accaniti telefilmofili e filmofili, inizierete fin dai primi episodi a contare i volti già visti – ed anzi, ce ne sono certi dal passato che, quando realizzerete (impiegandoci qualche minutino come la sottoscritta) rimarrete sorpresi al grido di ‘ommioddioguardachièèè’.
    Uno su tutti, lui.

Ma questa è per gli over 25 almeno.
(la soluzione qui)

E poi, niente. Lucio Dalla è vivo e si fa chiamare Suleiman. Io, però non vi ho detto niente. Attenti al Lupo…au!

Se avete apprezzato la serie o, al contrario, non vi ha convinto, fatecelo sapere nei commenti o sulla nostra pagina social.

 

 

-Notforyourears

2 thoughts on “Sapevatelo | Tom Clancy’s “Jack Ryan” – 5 buoni motivi per guardare la serie di Amazon Prime

    • Ovviamente, dipende sempre dai gusti personali, ma secondo me può piacere anche a chi di solito non guarda lo stesso genere. E’ come un film dilatato ma non annoia. Facci poi sapere! 😉

      "Mi piace"

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