Non è un vero e proprio articolo, il mio.
Nemmeno una “denuncia” o chissà cosa, ma un mezzo per instaurare un dialogo su una tematica che fatico sempre di più a comprendere.
Forse bisogna partire dalla premessa che non apprezzo granché i reboot. A cosa servono? Per avere già assicurata una parte di fan che si approccerà alla serie per curiosità? Per avere la minestra già bella pronta che necessita di qualche rimescolamento, dell’aggiunta di una spezia esotica come per esempio il personaggio gay, lesbo, bisex, gender queer o qualsiasi altra cosa che la società considera come “minoranza sociale” e che pertanto va incluso nelle serie tv come a dimostrazione che “noi siamo per l’amore libero, vedete?, ve lo infiliamo sempre e comunque”?
E va bene, il discorso per me regge tutto fino a che non andiamo a toccare le serie vecchie, “ripristinate” per riproporle al pubblico in vesti nuove. Simili, ma diverse da quelle originali.
Ovviamente mi sto riferendo a tre serie cult della mia infanzia, Roswell, Buffy e Streghe. (che questa cosa di chiamarlo Charmed mi sta in un posto che non posso dire perché quelle sono le Streghe, sono il potere del trio coincide col mio e non un nome inglese che per quanto originale non significa quasi niente per me).
Se vi è già capitato di leggervi qualche info sulle due serie vi dico che Roswell avrà un Michael non innamorato della sua Maria perché sarà gay. Ma lei è comunque presente nel cast. (WTF?!)
N.B.: è un personaggio dei libri ed è ovvio che ci sia, ma tanto valeva a questo punto sostituirla totalmente con il nuovo interesse amoroso di Michael, no?
Mentre in Streghe, Charmed, una delle tre sorelle sarà lesbica e sarà proprio quella che nella serie originale era Piper. Quindi niente Leo? Niente Wyatt e Chris che sono la parte portante della seconda metà della serie? O forse andremo di inseminazione artificiale? Certo non all’adozione, se vogliamo che siano degli stregoni, giusto?
Lo so che adesso penserete che io sia omofoba, perché in questo mondo basta non shippare una coppia omosessuale per essere additata come tale, ma vi assicuro con tutto il cuore che non lo sono.
Semplicemente provo fastidio per questi espedienti pollitically correct. Non prendete serie che hanno segnato la nostra infanzia, i nostri giochi! Prendete delle sceneggiature completamente nuove, se volete rivoluzionare il mondo della tv non cercate di farlo tentando d’imporre delle storyline che vanno a snaturare la vera essenza di determinati personaggi che prendete a modello per il vostro nuovissimo show.

Wow, tanta originalità e poi…
Accetto le sorelle Halliwell Vera come afroamericane, non mi cambia nulla, ma lo show — almeno ora — pare sia rinforzato da elementi che hanno il mero scopo di fungere da propaganda per l’integrazione sociale. Secondo me bisognerebbe ricordarsi che i telefilm non hanno tutto questo potere sulle vite delle persone, e per fortuna!, o a vedere thriller o serie su personaggi malavitosi con la violenza all’ordine del giorno della puntata diventeremmo tutti assassini a sangue freddo perché tanto l’ho visto in tv.
Inoltre le attrici di Charmed insistono molto sulla componente femminista dello show e in tal proposito si è espressa anche Holly Marie Combs, la nostra Piper Halliwell.
Cosa mancava al potere tutto al femminile del trio originario? Direi assolutamente nulla.
Ah, forse se una donna non è lesbica non può essere femminista? Mi sfuggono questi punti di correlazione.
Sicuramente darò un’occhiata allo show per esprimere un parere più chiaro e forse mi ritroverò anche a cambiare idea. Anzi no, insisterò fino alla fine dei tempi dicendo che bisognerebbe prendere nuove storie e dare nuovi nomi agli show. Non tutto può essere sempre e soltanto marketing.

La nuova Maria…
Per quanto riguarda l’argomento “colore della pelle”: tre show su tre ci proporranno non più personaggi bianchi. Il Roswell originario, già ambientato in Messico ma rispettando (in parte*) le descrizioni del romanzo da cui è stata tratta la serie, ci proponeva appunto — tanto per citarne una — una Maria bionda, con gli occhi azzurri, innamorata di Michael. Già, uguale alla nuova.
*nei libri vi era una Liz Ortecho, latina, che nella serie divenne Liz Parker, bianca; nel reboot verrà riproposta proprio col cognome originario.
Per quanto riguarda Buffy qui avevamo annunciato che non si tratterà di una “Buffy nera”, but still… il discorso che facevo prima torna a farsi prepotente: perché non scegliere un altro nome per lo show, altre dinamiche, altri mostri cattivi da combattere, etc.?
E per il trio magico abbiamo già detto sopra. Ripeto, a me sembrano tutti tentativi d’inclusione sociale (non parlo da bianca privilegiata perché in vita mia i privilegi sono davvero pochi, se non inesistenti) e la cosa proprio non riesco a tollerarla fino in fondo.
E voi, cosa ne pensate?
Lascio la parola a voi.
Da persone che han lavorato a sky ho sentito che è quasi un obbligo ormai per quando fai una serie avere gente di vari orientamenti sessuali, o di religione o altro. È un modo che hanno per evitare a prescindere qualsiasi genere di protesta per discriminazione etc… effettivamente pero il fatto che sia appunto “d’obbligo” si sente e condivido il fatto che, se non inserita bene, sia una forzatura inutile e anche un po’ fastidiosa. C’amm’ fa 😅
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Sono d’accordo su tutta la linea.
I reebot non mi convincono affatto.
Poi se so prendono solamente gli stessi nomi e più o meno la stessa trama solo perché non si ha la fantasia di crearne una nuova ancora meno. Certo, ci sono anche le eccezioni, tipo il nuovo Mcgyver non mi dispiace, ma per i tre esempi da te citati avrei preferito dei sequel con nuovi personaggi di zecca.
Tipo per Streghe sarebbe stato carino vedere la vita dei figli cresciuti di Piper e Phoebe e per Buffy che ci si focalizzasse su una qualunque delle nuove cacciatrici.
Per Roswell a questo punto mi domando quale scopo ha la presenza di Maria nella storia.
Mchan
Ps: tra l’altro ha ragionissima la Combs: Streghe era già femminista di suo. Tre ragazze/donne che combattevano i demoni provenienti da una famiglia prettamente matriarcale, cosa ci sarà di diverso oltre alla sorella lesbica? Forse i nuovi autori/produttori non hanno mai visto l’originale.
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L’unico reboot che ha funzionato è stato Dynasty ma perché hanno mantenuto le coppie originarie, perché anche nell’originale Steven sposava Sammy Joe, solo che nell’originale Sammy Joe era una donna bianca che sapendo la verità su Steven accettava di fargli da moglie di copertura. Ora, siccome gli anni’80 sono passati da un pezzo …. ha anche senso rendere SJ un uomo e mantenere la parentela con Crystal|Krystle
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Sono d’accordo con te in parte… nel senso che da come è scritto l’articolo sembra che ti dia più fastidio il fatto che nei reboot ci siano personaggi LGBTQ e di differente etnia, piuttosto che il fatto che ormai siamo sommersi da reboot inutili. Per carità, non ti sto dando dell’omofoba e della razzista, ma ti devo dire la verità e cioè che leggendo le tue righe un po’ di sconforto l’ho provato, facendo io parte di una delle due categorie. Lo dico perché neanche io sono molto favorevole a tutti questi cavolo di reboot, e come dici te, di serie che hanno fatto l’infanzia di molti di noi, però in parte in realtà sono felice perché se proprio devono fare sti scempi, che almeno ne modernizzino un po’ la storia. Io ti parlo da ragazzo gay, che quando cresceva non aveva praticamente nessun personaggio televisivo in cui potersi rispecchiare, mentre adesso le nuove generazioni li hanno e per fortuna! Alla fine non è proprio verissimo che i telefilm non influenzano la vita delle persone, perché lo fanno, soprattutto se sei un ragazzino, perché comunque questi show puntano tutti ad un target giovane, e penso sia giusto che rappresentino la vita vera e non come negli anni 90 o inizi 2000 dove i protagonisti erano solo ragazzi bianchi e etero (almeno nella maggior parte dei casi). Lo so, per la maggior parte è solo marketing misto a politically correct, però io per esempio mi lamenterei più del fatto che sembrano finite le idee originali, piuttosto che di reboot almeno in parte moderni. Ripeto, non è un attacco a te, né al tuo pensiero, è soltanto la mia opinione.
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