Io sono ripetitiva, lo so… ma amo il narratore. Ogni episodio è migliore grazie ai suoi incipit. Crea un bellissimo ponte tra il medium libresco e televisivo.
Anche in questo episodio riflette sulla lingua e sulle espressioni della lingua inglese in modo metanarrativo già dall’inizio, come molto più spesso succede anche nei libri. Adoro queste digressioni linguistiche che possono risultare noiosi ad alcuni, ma io trovo super interessanti, geniali, ironiche e soprattutto che creano suspance.
Ma vogliamo parlare di Sunny? Nonostante la CGI pezzotta, io adoro le espressioni che le costruiscono. E’ veramente esilarante vedere reazioni adulte (e spesso ironiche, ciniche o frustrate) sul volto di un bimbo.
Ma poi quanto è adorabile nel completo gessato?
Questo set di episodi è tratto dal libro forse più iconico e scenografico di tutta la serie, l’Ascensore Ansiogeno. I ragazzi vengono affidati ad una coppia che vive nel’attico del 667 a Dark Avenue. Ma l’ascensore non si può usare e quindi i ragazzi sono costretti a salire un saaaacco di piani su una rampa che si erge a spirale e sembra arrivare all’infinito. Più teatrale di così si muore.
E invece non si muore, perchè arriva Sarah Paulson e dà tutto un nuovo significato al concetto di ‘teatrale’. Magnifica già dalla presentazione. Ho trovato la sua recitazione davvero di qualità e molto realistica, nonostante il personaggio e tutto l’impianto dell’episodio.
Essa rappresenta grottescamente quella parte di società che è affamata di fama, di consumismo e di approvazione e invidia esterne. Segue qualsiasi tipo di moda, indifferentemente dai proprio gusti e fregandosene delle conseguenze e di qualsiasi principio di decenza umana. Pensa solo ai suoi problemi e ai suoi soldi ed è convinta di fare del bene quando è completamente disinteressata e disinformata su quanto succede nel resto del mondo.
Per lei l’importante è possedere le cose non usarle. L’importante è che siano in. E questo sentimento raggiunge il massimo quando, pur di mangiare in un posto in, Esmè ingoia cibi disgustosi, lodandoli. Ovviamente, un personaggio così, che è un po’ Olaf al femminile, con un accento migliore, non poteva non allearsi con il Conte.
Simile personaggio è Eleonora Poe, che rappresenta quei giornali che vanno a caccia di gossip anche fake solo per far audience.
Il marito invece è il tipico personaggio indolente e passivo. E’ completamente assoggettato alla moglie e non si accorge del suo inganno. Però si redime leggermente verso la fine del secondo episodio, quando finalmente tiene testa alla moglie, ma non abbastanza per salvare i Baudelaire dal loro triste destino.
In questo caso il conte Olaf si rivela sin dai primi minuti del primo episodio e i suoi travestimenti diventano sempre più riconoscibili. Stile Sailor Moon insomma, un paio di occhiali via. Anche i suoi trucchetti sono sempre più da cartone animato e infatti tutto il telefilm, sin dalla prima stagione, è in una discesa verso il nonsense e il bizzarro più puro.
Le scenografie sono sempre molto accurate e dettagliate, ma in questi due episodi si sono superati con l’interno dell’attico degli Squalor. Ogni stanza è uno spettacolo e curata in ogni minuzia.
Anche il montaggio, visivo e sonoro, è incalzante, ritmato, adatto alle vicende rappresentate.
In queste puntate rivediamo Olivia, la bibliotecaria della Pufrock che nei precedenti episodi non era riuscita ad aiutare i Baudelaire, ma che ora vuole fare qualcosa. Ed è magnifica. Con lei seguiamo la storia parallela dell’organizzazione segreta che cerca di salvare i Baudelaire, e l’accoppiata con Jacques, insieme alle scene un po’ alla James Bond un po’ alla Ispettore Gadget mi sono piaciute moltissimo.
Inoltre, il fatto che sembrano sempre sul punto di incontrare gli orfani ma per una serie di sfortunati eventi all’ultimo minuto non riescono (see what i did there?).
Il momento in cui i Baudelaire arrivano dal tunnel alla loro vecchia casa è stato veramente emozionante. Mi sono commossa nel pensare a come si sentono i ragazzi a vedere le rovine del loro luogo felice, dove sono morte le persone che amavano di più.
Che dire, una puntata piena di novità: una nuova villain, una nuova volontaria, dei nuovi vestiti chiccosi, un nuovo pezzo del mistero che viene svelato e tante nuove emozioni.
Due episodi con i fiocchi. Ora i voti:
Regia: 10/10
Lacrimometro/Divertometro: 10/10
Nota di merito: Klaus che regge il bicchiere di Martini
Overall: 10/10
Sylvie
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