Fangirliamo

Fangirliamo | #42 – Speciale San Valentino

“Certi legami sfidano le distanze, il tempo e la logica. Perché ci sono legami che sono semplicemente destinati a essere”. Meredith – Grey’s Anatomy

È San Valentino quindi quale giorno migliore, per noi amanti delle serie tv e shippatori seriali senza alcuna possibilità di redenzione, di trascorrere la festa degli innamorati, se non quello di parlare delle nostre coppie preferite? Il team pelato ha deciso di unirsi per offrirvi un compendio delle ship che più ci hanno fatto arrabbiare, disperare, piangere, gioire ed emozionare.

Jack ed Emily(Amanda) – Revenge (Dreamer183)

Loro due sono l’essenza del “meant to be”, c’è poco da dire. Si sono conosciuti da bambini, sono stati lontani per anni e si sono amati a distanza, non essendo mai davvero pronti a stare insieme perché nella vita di entrambi c’era qualcosa di irrisolto. Emily arriva negli Hamptons per vendicare suo padre e riabilitare il suo nome, non ha nessuna intenzione di innamorarsi, eppure quando vede Jack vacilla. Basta un breve incontro al parco per far capire quanto loro due siano legati da qualcosa che va oltre il tempo, lo spazio e il momento. Jack non sa chi sia, eppure rimane a fissarla quasi rapito e nemmeno lui riesce a spiegarsi l’attrazione che costantemente lo spinge verso di lei. Emily, dal canto suo, fa di tutto per tenerlo lontano e proteggerlo dai suoi piani di vendetta, ma il destino la riporta sempre da lui e sembra che sia proprio il fato a creare la condizione perfetta per il loro primo bacio. Nonostante avvenga dopo la morte di Sam, il cane che Amanda affidò a Jack subito dopo l’arresto di suo padre, o forse proprio per questo, è dolce, intenso, romantico, liberatorio e quasi disperato, per loro che già sanno di non poter stare insieme e per noi che li guardiamo e sappiamo che il loro lieto fine è ancora molto lontano. Il loro vero inizio, però, a mio parere, si colloca alla fine della seconda stagione quando Emily rivela a Jack di essere Amanda Clarke per impedirgli di commettere un errore che potrebbe rovinargli per sempre la vita. Emily/Amanda mette a rischio il suo piano, la sua copertura, tutto quello che ha fatto fino a quel momento pur di salvarlo e Jack si blocca. Le crede, subito, senza esitazione perché, come dice anche lei, lui, nel profondo, ha sempre saputo la verità. Lui ha sempre saputo che quella misteriosa ragazza arrivata negli Hamptons era in realtà la sua Amanda, quella a cui lui aveva dedicato la sua barca e di cui ha aspettato il ritorno per anni. Da quel preciso istante il loro rapporto cambia e diventa reale. Jack non vuole più saperne nulla, si sente tradito ed è ferito, eppure non resta mai davvero lontano da Amanda. I due ingaggiano una sorta di lotta a chi reprime meglio i propri sentimenti, sotto gli occhi del povero Nolan che ha sempre cercato di farli ricongiungere. Jack sarà il primo a capire che non c’è modo di contrastare un simile amore, che ci si deve solo arrendere di fronte ad esso e viverlo nella sua interezza, mentre Emily continuerà a lottare fino alla fine contro questo sentimento, perché pensa di non meritare Jack. Ci vogliono una corsa in aeroporto a vuoto, il finto suicidio di Victoria, la mediazione di Nolan e forse anche una congiuntura astrale che non si è mai più verificata, ma alla fine anche lei si arrende, o meglio, smette di lottare contro questo amore e inizia a combattere per dare a lei e a Jack la possibilità di viverlo. E il resto è storia: l’ultima folle partita a scacchi contro Victoria, l’arresto di Emily, la morte di David, il matrimonio e soprattutto il finale in cui entrambi veleggiano verso il tramonto finalmente liberi e felici. Finalmente insieme.

Jasper ed Eleanor – The Royals (Dreamer183)

Prendete un truffatore belloccio, all’apparenza superficiale e un po’ cinico, determinato a prendersi tutto ciò che la vita non gli ha mai dato e mettetelo a fare la guardia del corpo di una principessa viziata, strafottente, dedita agli eccessi e alla costante ricerca di affetto e attenzioni per compensare quelle che non ha mai ricevuto dalla sua famiglia. Cosa ottenete? Un connubio perfetto? No, cioè si, ma più che altro ottenete una di quelle ship che vi farà sentire costantemente sulle montagne russe e vi farà soffrire e penare in modo indicibile. Ecco, questi sono i Jaspenor. La loro storia inizia con un ricatto, va avanti come una reazione di sesso e poi si trasforma in qualcosa di più profondo, anche se entrambi faticano ad ammetterlo. Jasper ed Eleanor sono così perfetti insieme che viene voglia di entrare nello schermo e obbligarli, con le buone o con le cattive, a chiarirsi una volta per tutte. Jasper è l’unico che riesce a vedere Eleanor per com’è davvero, che riesce a farla stare bene con se stessa e che la spinge ad essere migliore. Le ha fatto del male e l’ha delusa più di una volta, è vero, ma ha passato il resto del tempo a cercare di rimediare. È tornato da lei in ogni circostanza. Anche quando non avrebbe dovuto, anche quando non gli conveniva, anche quando sapeva che lei lo avrebbe rifiutato. Quello che rende bella questa coppia è proprio questo continuo scontro tra loro, questa eterna partita a poker in cui l’unica posta in palio è il cuore di entrambi che puntualmente finisce in pezzi. Ci hanno regalato alcuni momenti di gioia ma la pace è durata poco perché loro non sanno stare tranquilli e anche perché qualcuno ha visto nel loro legame un ostacolo per i propri piani. Ma non importa quante altre volte questi due si faranno del male, in quanti altri modi ci faranno soffrire o chi deciderà di mettersi fra loro, noi continueremo a crederci perché non possiamo dimenticarli e lasciarceli alle spalle. Perché “e vissero felici e contenti” è reale. Per loro due deve esserlo.

Waverly e Nicole – Wynonna Earp (Dreamer183)

Suppongo che questa serie la guardiamo io, tre persone che conosco e i parenti del cast quindi prima di parlarvi della coppia, mi permetto di consigliarvela vivamente. In sostanza la serie racconta le (dis)avventure di Wynonna Earp, una ragazza che, per via di una maledizione di famiglia, si ritroverà a dover combattere demoni e altre creature sovrannaturali con l’aiuto del suo “amico” Doc Holliday, di sua sorella Waverly e di altri personaggi che si aggiungeranno alla scooby gang con il passare degli episodi. Lo so che sembra Buffy e per certi versi lo è, ma in senso buono. Dategli una possibilità e non ve ne pentirete. Ha una sceneggiatura brillante, un cast molto talentuoso, una trama che si amplia senza perdersi e più di una ship degna di attenzione.

In particolare vorrei parlarvi di Waverly Earp e di Nicole Haught. La prima è la sorella della protagonista, una sorta di Willow della situazione, ed è simpatica, esuberante, intelligente, furba ma anche molto fragile ed emotiva. All’inizio della serie è impegnata con un ragazzo, il classico bamboccione messo lì a far presenza, che di lei non ha capito nulla e che non è minimante adatto a starle vicino. Sarà proprio l’incontro con Nicole, neo agente di polizia da poco in città, ad aprirle gli occhi sulla sua vita e a farle capire che c’è di meglio, che lei merita di meglio. Dopo qualche titubanza iniziale, nemmeno tirata troppo per le lunghe (non vi aspettate un complicato e doloroso percorso di accettazione della propria sessualità perché non c’è e va anche bene così perché non sempre deve essere complicato o emotivamente devastante), le due inizieranno una relazione che diventerà, almeno ad ora, la più stabile ed importante dell’intero show. Waverly e Nicole, o Wayhaught, sono una di quelle coppie semplici, belle, genuine e dolci (quasi troppo) che permettono a noi shipper tormentati dall’angst di riposarci e di goderci una bella storia, fatta di molti alti e pochi bassi, tra due ragazze forti ed intraprendenti che si completano e si amano in tutti modi e in tutti gli universi esistenti. Letteralmente intendo. C’è, infatti, un episodio ambientato in un universo alternativo nel quale Waverly e Nicole non ricordano nulla della loro vera vita, non stanno insieme e hanno due storie completamente diverse, eppure si innamorano di nuovo l’una dell’altra perché loro sono semplicemente anime gemelle, nel loro mondo e in qualsiasi altro. Sono una delle migliori coppie che io abbia visto negli ultimi anni e di sicuro una delle più belle con protagoniste due ragazze, senza queerbaiting o pallottole volanti random. Potrei passare ore a descrivervi quanto sianoperfette, a dirvi quanto sia bello ed emozionante il modo in cui Nicole non si arrende mai con Waverly, nonostante siano sempre in pericolo, o a raccontarvi di come Waverly faccia anche più dell’impossibile per difendere la sua ragazza, ma la verità è che non ci sono parole abbastanza giuste per farlo. Guardate la serie e capirete di cosa sto parlando.

Emily e Alison – Pretty Little Liars (Dreamer183)

Credo che tutti gli amanti di serie tv e shippatori seriali, almeno una volta nella vita, si siano trovati a tifare per una coppia che andasse oltre qualsiasi ragione, oltre ogni logica ma anche e soprattutto ogni possibile scoraggiamento. A me è successo senza ombra di dubbio con Emily e Alison.

Penso di non aver mai visto una coppia tanto amata e sostenuta dal proprio fandom quanto odiata e osteggiata da tutti gli altri. Io mi colloco fra quelle pochissime persone che le ha amate da subito. E quando dico da subito, intendo letteralmente dalla prima volta in cui le abbiamo viste parlare. Immaginate, quindi, la gioia nell’arrivare a fine pilot e vedere Emily guardare attonita un’ambulanza che porta via il cadavere di Alison. Ora, una persona un minimo equilibrata e che si vuole un po’ bene, a questo punto avrebbe abbandonato la nave. Ecco, io no. In sette stagioni con loro ho visto e vissuto di tutto eppure non sono mai riuscita a smettere di crederci perché loro hanno quel tipo di legame che impedisce di perdere la speranza, quel tipo di amore che resta sepolto sotto la cenere per anni ma continua ad ardere. Quello fra loro è quel tipo di amore che logora, consuma, distrugge ma allo stesso tempo costruisce e fa crescere. Senza Alison, Emily non sarebbe mai diventata la persona che è. Senza di lei, non si sarebbe mai posta dei dubbi sulla propria sessualità, senza il male che le ha fatto lei, non avrebbe mai avuto trovare la forza per superare un dolore così grande. Senza Ali, Emily non avrebbe avuto qualcuno da cui tornare, qualcuno da difendere, qualcuno con cui mettersi in discussione, qualcuno con cui scontrarsi, qualcuno con cui oltrepassare il limite e soprattutto qualcuno da aspettare nonostante tutto. Allo stesso modo, Alison senza Emily non sarebbe probabilmente mai cambiata. Nessuna delle persone della sua vita l’ha mai spinta ad interrogarsi su se stessa e a voler essere migliore, quanto ha fatto Emily. Em è la prima a cui Ali chieda davvero scusa, è la prima di cui si preoccupa, è quella a cui perdona ogni cosa ed è quella da cui torna ogni volta che la sua vita va in pezzi perché, nonostante tutto, è sempre stata e sempre sarà il suo punto fermo. Emily ed Alison hanno quel tipo di amore indissolubile, capace di resistere a tutto perché non c’è nulla che posa opporsi a due persone destinate a stare insieme come lo sono loro. Ogni loro passo, ogni loro errore, ogni incomprensione, ogni parola non detta, ogni abbraccio non dato, ogni mancanza le ha spinte a cercarsi e a ritrovarsi. Tutto quello che è successo nelle loro vite le ha inevitabilmente ricondotte l’una nelle braccia dell’altra e credo che non possa esistere niente di più speciale di quello che hanno condiviso loro. Non sono perfette, tutt’altro, ma sono meravigliose nella loro imperfezione. Per chi le ha amate e tutt’ora le ama, sono state una tortura ma anche una gioia immensa. Per chi invece non l’ha fatto…beh, fidatevi, non avete idea di cosa vi siete persi.

Ryan e Lindsay – O.C. (Vampirettafolle)

Nessuno a parte me se li ricorda. Vado sempre contro corrente, e se tutti in O.C. amavano Seth, io a mala pena mi sono interessata alle sue vicende perché avevo occhi solo per Ryan. Quel bravo ragazzo cresciuto nei sobborghi di periferia di Chino, CA, che per testa e cuore pareva più il figlio di Ghandi che di una madre alcolista e menefreghista. Nonostante il look da ragazzo cattivo e misterioso, nei guai ci finiva spesso e volentieri perché ce lo trascinavano. Io con Marissa non l’ho mai shippato. Tra i due, il personaggio maledetto certamente era lei. Tra i due, quello che ha perdonato tutto ed è stato paziente, è stato Lui, perché Lei, persa nei suoi infiniti drammi, non mi è mai sembrata poi così tanto presa da mister canotta bianca senza macchia di sugo. E così con la seconda stagione e il rallentamento della trama come ha confermato lo stesso creatore Josh Schwartz, concentrata sul futuro di Ryan anziché sul passato, ha fatto la sua comparsa una nuova bionda-rossa: Lindsay Gardner (Shannon Lucio). Questa è la storia d’amore che chiunque avrebbe voluto vivere fra i banchi di scuola. Molto clichettosa, in un aula di fisica, incomprensioni, pregiudizi, e poi nasce l’amicizia, la fiducia reciproca e l’amore. Il loro primo incontro è spassoso, fatto di caffè rovesciati, gomitate sul naso e Rayan con in mano un assorbente di Lindsay. Questa storia d’amore è l’esatto opposto di quella avuta con Marissa, complicata, turbolenta, quasi tossica e secondo me nociva per un ragazzo che aveva bisogno di conoscere la normalità. Lindsay è quello di cui Rayn aveva bisogno, semplicità e dolcezza soprattutto dopo l’ennesima porta guai Rebecca. Sono incuriositi l’uno dall’altra e senza affrettare le cose si conosceranno. L’interesse di Ryan è visibile fin dall’uscita a quattro quando Lindsay, convinta di uscire con Ryan, in realtà acconsente di vedersi con Seth.

Questi quiproquo ci piacciono sempre. Naturalmente in questo tranquillo clima da teen drama vecchio stampo, con Ryan che nonostante si trovi ad andare al ballo scolastico con Marissa comunque dopo corre da Lindsay per chiederle di stare insieme, arriva il dramma: Lindsay è la sorellastra di Kristen, quindi figlia illegittima di Caleb Nichol. Nonostante tutto però i due riescono ad andare avanti con impegno e forza di volontà, anche se Kristen, in un momento di sbandamento, chiede a Ryan di trattare la sorellastra solo come amica e la minaccia di un confronto con Marissa è sempre in agguato. Eppure in questa relazione, nonostante i reali problemi di coppia, e non le paranoie alla Marissa, i due si prodigano veramente tanto per farla funzionare, come Ryan che sfida Caleb a biliardo, nonostante i loro innumerevoli dissapori, per vincere il suo benestare come padre di Lindsay. Nonostante la vittoria, lascerà la sua ragazza passare il san Valentino col ritrovato padre. Questa è una relazione voluta, più che capitata, dove entrambi ci hanno messo amore e impegno, nonostante tutto però, se si ama a volte bisogna non forzare le cose (come è sempre accaduto alla coppia Marissa-Ryan invece) e lasciare andare. A volte il tempo non è dalla nostra parte e forse è stato così per Lindsay e Ryan. Nonostante il test di paternità confermi la sua parentela con Caleb, Lindsay deciderà lo stesso di andare a Chicago, per lasciarsi alle spalle il pazzo mondo di O.C., con grande delusione di Ryan. Questa storia purtroppo finisce così, frettolosamente. A metà stagione, senza strapparsi capelli o gente che ci lascia le penne, ma è stata una parentesi importante per entrambi.

Forse Marissa resterà il più grande amore di Ryan, ma Lindsay è stata la boccata d’aria fresca, colei che lo ha apprezzato per il bravo ragazzo che è, e non per il suo alone da bad boys. Forse è colei che maggiormente lo ha accompagnato nel suo percorso di maturazione. E io in O.C. preferisco ricordare questa coppia, perché senza grandi scene, si sono innamorati intensamente.

 

 

Liz  e Max – Roswell (Vampirettafolle)

Per me le ship di una volta sono le Ship, con la S maiuscola. Poche oggi mi fanno battere il cuore, probabilmente tra questi ci sono solo i Jasperon sopra citati e Claire e Jamie di Outlander (specialmente della prima stagione). Tra le ship del passato per me quella perfetta, con un ragazzo speciale e una protagonista in cui era facilissimo immedesimarsi sono Max e Liz di Roswell. Sicuramente l’atmosfera da “extraterrestri” ha reso tutta quanta la loro storia più elettrica, ma la chimica tra loro era visibilissima già dai primi sospiri e scambio di sguardi. Il loro amore è nato proprio da una serie di timidi sguardi, se per Liz erano quelli di un’adolescente che si è presa una bella cotta, per Max c’era anche l’afflizione per questa unione che proprio non ci doveva essere. Lei spinge per conoscerlo e lui fugge. La loro storia parte come un treno fin dal primo episodio, col salvataggio di lei che si ritrova stesa al Crashdown café con la divisa strappata e insanguinata, e prosegue con una mano fosforescente là dove è stata miracolosamente guarita dall’extraterrestre bruno più affascinante che ci sia. Iconica la scena della rivelazione di Max, il quale alla domanda “da dove vieni”, avvolto da una luce quasi divina in un’aula scolastica, indica il cielo e Liz, spaventata dal ribaltare ogni certezza della sua realtà, gli risponde: “Dal nord?”.

Ne passano tante, soprattutto Liz, che vede l’uomo della sua vita, la sua anima gemella, secondo non solo Maria, ma anche lo stesso autore R. Moore, avere un figlio con un’altra, poi morire il suo migliore amico, credere di perdere per sempre il suo amore; ma è umile e forte ed essendo il cervello del gruppo spesso salva Max e gli altri da brutte situazioni. Lui, dal canto suo, apparentemente timido, è un ragazzo controllato ed estremamente responsabile, a volte troppo, quasi da celare in più occasioni i suoi stessi sentimenti per il bene degli altri.

Ma ama Liz da quando aveva 6 anni, e per 10 l’ha amata da lontano e in silenzio, impossibile non sciogliersi davanti a questo ragazzone come quando da ubriaco diventa sincero e romantico oltre il normale o quando arriva il Max dal futuro che è ancora attratto da lei. Il finale di questa coppia è l’unico possibile, il matrimonio raccontato attraverso le pagine di diario di Liz, come la stessa storia era iniziata. Nessuno batte le storie di coppie predestinate, nemmeno la passione travolgente tra Maria e Michael, perchè quella tra Liz e Max è stata molto profonda con baci che “guardano” dentro l’anima. Questa loro storia ha attraversato il tempo e lo spazio, quasi come scritta nelle stelle.

Alec e Magnus – Shadowhunters (Nora190)

Il fandom di Shadowhunters è sempre stato consapevole della bravura della Clare nell’intrecciare storie d’amore, e loro ne sono la dimostrazione, signori e signore, i Malec. (se non avete almeno finito la serie tv, seguono spoiler)

Lui, Alec Lightwood, Shadowhunters, figlio di Maryse e Robert Lightwood, fratello di Isabelle e Max Lightwood, parabatai e fratellastro di Jace Herondale. Lui (l’altro per intenderci), Magnus Bane, sommo stregone di Brooklyn, immortale, figlio di un’umana e un demone, principe degli inferi.

La loro storia inizia come tutte le altre: i due si presentano con lo scopo di collaborare per catturare Valentine (il cattivo di turno). Poi una cosa tira l’altra… i due si ritrovano sempre più da soli, sempre in più missioni insieme, sempre più necessari l’uno per l’altro. Ma perché si sono trovati? Alec è il classico ragazzo che segue le regole, composto, educato, segretamente innamorato del suo parabatai, che non direbbe mai quello che prova realmente per paura di deludere la sua famiglia. E Magnus… beh Magnus è semplicemente Magnus! Ha centinaia di anni alle spalle, sa come godersi la vita e sa quanto la vita mortale è fugace e tiranna. Insomma sono esattamente l’opposto e si intrecciano alla perfezione. Alec è così schivo a volte da farti arrivare a credere che in realtà stia nascondendo tutto persino a se stesso e che si stia dando il contentino solo per togliersi dalla testa Jace, e invece non è così: finalmente è riuscito a essere chi vuole, ha avuto il coraggio di urlare al mondo chi è realmente e ha trovato una persona che  lo rispetta e lo ama così com’è, senza pretendere che cambi (guardate qui <-  la prima volta che si sono detti ti amo)

Personalmente, sono coloro che mi hanno fatto aprire gli occhi sull’amore: le massime che la Clare mette in bocca a Magnus rispecchiano esattamente il concetto di amore, espressioni tipo “mi innamoro dell’anima non del corpo” oppure ancora “sono tipo da un’anima alla volta”. Ho capito quanto questo sentimento possa essere forte a discrezione di chi sono i due soggetti che lo provano, e non la ringrazierò mai abbastanza. Durante la loro storia, con i normali alti e bassi, ho sorriso, pianto, urlato e gioito con loro. Poche altre frasi mi fanno ancora venire i brividi come ‘aku cinta kamu’ (chi vuole intendere, intenda, per gli altri non cercatene il significato che vi fate spoiler). Insomma Malec vuol dire tante cose: amore, supporto, coraggio di essere se stessi, famiglia, passione, fiducia e potrei continuare all’infinito credetemi.

[piccola nota a piè pagina: ringrazio le mamme dei rispettivi Matthew Daddario e Harry Shum Jr per averci donato delle versioni così perfette dell’incarnazione dell’amore. Grazie.]

 

Lydia e Stiles – Teen Wolf (Zia Palla)

Lydia Martin e Stiles Stilinski sono la classica coppia reginetta del ballo e sfigato e nel momento in cui ho sentito Stiles dire “Hey Lydia! You look… like you’re gonna ignore me” non ho potuto far altro che caderci con tutte le scarpe. Quello degli Stydia, come sono definiti dal fandom, è stato un percorso “difficile”, pieno di insidie e lunghissimo (seriamente, quanti avevano perso le speranze con l’arrivo di Malia?), ma alla fine i loro amore ha vinto!

Quanto ho penato per vederli insieme? Tanto, troppo e diciamo che alla fine, in proporporzione, ne abbiamo visto troppo poco, ma partiamo dall’inizio. Stiles è all’apparenza è il classico nerd un po’ sfigato, sarcastico, non molto bravo a scuola né negli sport, che ci viene presentato come la spalla del protagonista un po’ più fortunato, Scott McCall. Lydia, invece, è all’apparenza la reginetta della scuola, popolare, bellissima, amata da tutti, superficiale e felice. Credo che “apparenza” sia proprio la parola chiave del rapporto dei due. Tutti capiamo, guardandoli nei primi episodi, perché Stiles sia innamorato di Lydia sin dalla terza elementare, mentre lei non lo abbia mai calcolato nemmeno di striscio. Eppure, sul finale capiamo che quella di Lydia è solo una posa e che Stiles è l’unico non solo ad averlo notato, ma ad apprezzarla. Stiles è l’unico a vederla davvero e ciò che vede gli piace comunque. Una delle mie scene preferite in assoluto è quella del prom nella 1×11, che è per me l’inizio deciso dei due. No, non quando i due si baciano per la prima volta, ma quando Stiles dimostra a Lydia quanto lui davvero l’ammiri e la ami e Lydia capisce che lei può avere di meglio, che lei può essere amata e i due ballano. Da quel momento in poi, inzia qualcosa. Stiles non è più un nessuno per Lydia. E il resto è storia.

Come già detto, il loro percorso è stato lungo e difficoltoso e guardare Lydia innamorarsi di Stiles e metterci una decade per capirlo e accettarlo è stato anche frustante, ma alla fine, l’amore ha vinto! E i due hanno avuto il loro agognato happy ending, nonostante lupi mannari, nogitsune, morti, fidanzati di m****, ghost riders e chi più ne ha più ne metta.

 

Rebecca e Jack Pearson – This is Us (Zia Palla)

Beh, in una giornata come questa non si può non pensare neanche una volta alla famiglia Pearson, e specialmente ai loro capostipiti: Rebecca e Jack. Ora, se seguite This is us sapete quanto è dolorosa la loro storia d’amore, specialmente finchè dall’inizio veniamo a sapere che Jack è morto, lasciando Rebecca e i suoi figli adolescenti (se volete sapere come muore e specialmente se avete tanto coraggio, guardate la puntata 14 della seconda stagione).

Insomma il loro amore è stato proprio da vero e proprio film e se vogliamo dirla tutta stona un po’ con la storia: insomma in un racconto di una famiglia semplice e unita, l’amore perfetto dei genitori, lei bellissima, lui innamorato pazzo, ti fa pensare ‘ah, ecco cosa c’è di strano… loro sono troppo perfetti e il loro amore è irreale’. Beh, non è stato così, la storia ha avuto il coraggio di saltarti addosso e di incastrarti nel tuo cuore, facendoti desiderare un Jack nella tua vita, che non è un cacciatore di mostri alla Dean Winchester o un lupo mannaro come Scott McCall: è semplicemente un uomo con i suoi difetti, di quelli che puoi incontrare in un pub la sera.

E allora This is us ci fa sognare, ci fa desiderare un uomo come lui al nostro fianco; un uomo che ha avuto il coraggio di andare via di casa per via del padre alcolizzato; un uomo che ha superato a sua volta il problema dell’alcool con l’aiuto di sua moglie e dei suoi figli; un uomo che ha perso un figlio e ne ha accolto uno non suo nella sua vita; un uomo che ha dedicato l’intera sua vita a amare e venerare sua moglie come se fosse una dea.

Rebecca e Jack si conoscono, si innamorano e si sposano giovanissimi. Hanno la loro bellissima vita: comprano la casa, decidono di avere dei figli, costruiscono il loro futuro, comprano la macchina. Insomma fanno tutto ciò che è normale per una famiglia. Mi dispiace ma non ho nient’altro da aggiungere… guardate quanto sono belli e sorridete, sognando sempre una storia d’amore come la loro.

 

 

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