La confusione dilaga nella mia mente. Troppi personaggi si affollano senza avere un ruolo ben chiaro in queste vicende. Agiscono singolarmente, avendo degli effetti gli uni sugli altri, ma chi è chi? E perché mi sembrano tutti contro tutti?
Michael, Asso, Ja e Lincoln si rivolgono all’amico di Sheba: Omar, il quale sta partendo per Phaecia. Dopo un primo momento di incomprensione, partiranno tutti insieme fino a quando, in una stazione di servizio verranno sorpresi dagli uomini di Abu Ramal. Annientati anche loro, si troveranno nel deserto a fare i conti con un’altra conoscenza non gradita di Sheba. Dopo essersi separati, Michael, ferito, riuscirà finalmente a raggiungere gli altri a Phaecia.
Conclusioni:
Per tutti i 42 minuti ho creduto che fosse solo un episodio riempitivo, e sono ancora fermamente convinta di questo. Non che ci sia qualcosa di male, come ho sempre detto Prison parte da un concetto molto semplice: la fuga, sta poi agli scrittori trovare gli espedienti adatti per renderla incredibile.
La volta precedente ci eravamo lasciati con Jacob, che con un tentativo alquanto patetico, ha finto di far inchiodare biondo platino e orecchio mangiucchiato. Non ho mai pensato che Sara ci fosse cascata, ma purtroppo non abbiamo avuto modo di accertarci di ciò. Oggi c’è stata un’importante rivelazione. Michael alla stazione di rifornimento, contatta presumibilmente Poseidone e guarda caso ci sono problemi di video, ma non di audio, e quella stessa voce aprirà poi la porta della sua (?) fatiscente casa ai due agenti della CIA. Poseidone è Elvis risorto e con la panZa! Scherzi a parte, mi ha stupita che i due agenti-sicari lo abbiano accolto con facce dubbiose. Che non sia lui Poseidone? Che non abbiano ancora incontrato il loro Padrino?
Fatto sta che per mettere ancora più sale sulle ferite e darci fastidio, abbiamo assistito a come questa coppia di cattivi non sia neppure solidale tra loro o con la propria missione. Se inizialmente orecchio mangiucchiato (Van Gohg) ha mostrato i primi cenni di dubbio (grazie Kellerman, non sei morto invano, forse), subito dopo contatta i seguaci di Abu Ramal rendendo vani gli sforzi di biondo platino di portare a termine la loro missione: uccidere Kaniel Outis. Ora il motivo mi sfugge, certamente non è un tentativo di lavarsene le mani, o di ribellione agli ordini di Poseidone, ma allora cos’è? Semplicemente c’è un secondo fine? Nel frattempo conosciamo meglio anche Emily aka biondo platino che afferma di aver lavorato per molti anni alla NSA nella quale ha ancora qualche aggancio (perverso) e che vorrebbe sfruttare per rintracciare Michael (mezzucci come due droni). Lei sicuramente tra i due è il miglior burattino di Poseidone, niente pensieri personali, solo tanta acqua ossigenata che le ha spento i sentimenti. Altro interrogativo è il ritorno dell’agente Kishida ora al posto di Kellerman al Dipartimento di Stato che cerca di insabbiare il fascicolo del suo predecessore sul 21 Avoid. Il problema di questo episodio è che ha ri-mischiato tutte le carte in tavola, non concedendoci chiarezza su nessun personaggio legato a Poseidone. L’agente Kishida c’entra in questa storia? O ne gioca una sua? E Jacob? Che i due agenti della CIA lavorino su più fronti?
Almeno la fuga della nostra scooby-gang non ha portato ulteriori quesiti senza risposta. Oggi niente geniali strategie alla Michael style, siamo nella fase della disperazione più totale e la presenza del fanatico ex pretendente di Sheba, che per mio piacere chiameremo Polifemo (per ovvi motivi), ha sottolineato ciò. Ma forse è un altro elemento che ha chiarito la disperazione non solo del nostro gruppo, ma dello Yemen in guerra; la frase di Omar sul singolo proiettile portato con sé, che sarebbe servito a suicidarsi pur di non finire nelle mani dell’Isil. Con Prison siamo immersi nel cuore dello Yemen, siamo a Sana’a, la gente fugge, muore, ma noi siamo talmente presi da Michael che a volte ci dimentichiamo che questo nuovo scenario è realtà. E quindi sì, la frase di Omar è la verità più cruda e naturale.
Tornando al finale, credo la barca fosse un mezzo di fuga non ancora citato, spero solo che questa volta si faccia qualche passo più lontano da questo stato, ma con Michael ferito, la vedo dura, spero solo che non debbano far ritorno a Sana’a.
P.S.
Nota positiva per Sheba che flirta con un Lincoln imbarazzatissimo! Dai che è il tuo momento Linc! E per Ja e il momento di pace con i bambini a Phaecia, quasi quasi mi aspettavo che volesse rimanere.
Nota negativa per la totale assenza di Sara, è quasi una costante in questa quinta stagione alternare la sua storyline, ma mancano solo 3 episodi, è arrivato il momento di intrecciare la sua storia con la storyline di Michael.
“Prima di lasciarvi vi invito a mettere mi piace a Parole Pelate, se non lo avete fatto, e poi a passare dalle nostre pagine affiliate.”
Ringraziamo: Prison Break Italia: Prigionieri della propria identità | Wentworth Miller Italia | Wentworth Miller- Michael Scofield Italia | Serial Lovers – Telefilm Page | Serie Tv Mania | Film & Serie TV | Diario di una tv series addicted | Serie Tv News | I Love Film and Telefilm | And. Yes, I love telefilms and films ∞