Grey’s Anatomy/Telefilm

Recensione | Grey’s Anatomy 13×23 “True Colors”

Questo era l’episodio che precede il season finale e si vede. Hanno preparato il terreno per chiudere la stagione alla grande, anzi, col botto.

Partirei quindi proprio dal botto finale che arriva dopo una puntata tutta in crescendo. Quella che era partita come una storia quasi romantica e buffa tra due sconosciuti arrivati in ospedale, si è trasformata in un incubo, in una tentata violenza che poi ha portato Stephanie a dover compiere un gesto estremo, il quale, probabilmente, le costerà la vita. L’uscita di scena della Edwards è una cosa pressoché annunciata ma non è tanto su questo che voglio soffermarmi, quanto sul comportamento di Stephanie in generale. La specializzanda è entrata in una spirale discendente già da qualche tempo e credo che con questo episodio si sia raggiunto il culmine. Quello della Edwards è sicuramente un gesto eroico dal nostro punto di vista, ma dal suo è solo l’azione di una persona che non ha più nulla da perdere, eccetto la vita. Il suo rapporto con la chirurgia era ormai in profonda crisi, il ragazzo che amava è morto e lei non ha più niente a cui aggrapparsi, nulla per cui valga la pensa lottare. Quello che spinge Stephanie a lanciarsi contro un uomo in fiamme per allontanarlo da una bombola di gas è la stessa cosa che, ai tempi, spinse Meredith a mettere la mano in un paziente nel cui corpo si trova un ordigno inesploso. E’ quella sensazione di vuoto, quell’idea che la propria vita non valga poi così tanto e che, quindi, possa essere sacrificata nel momento in cui se ne presenta l’occasione. Sono onestamente stupita dalla piega che ha preso la storyline di Stephanie. Credevo che il suo allontanamento della serie sarebbe stato più morbido, meno traumatico e invece, come al solito, Grey’s Anatomy ha avuto la capacità di condurre la storia doveva voleva, senza che fosse minimamente prevedibile il punto d’arrivo. Dopo tredici stagioni riuscire a stupire in questa maniera è difficile, quasi impossibile, eppure questo show ancora ci riesce.

Mentre in ospedale si consuma l’ennesima catastrofe, anche Owen si ritrova ad affrontare il suo dramma personale. Il nostro caro Maggiore, che stava avendo una gioia dietro l’altra, viene a scoprire dopo più di dieci anni che sua sorella Megan è viva. Ovviamente questo lo manda in crisi e soprattutto lo fa sentire in colpa per essere andato avanti con la sua vita. É insito nella natura di Owen il sentirsi sempre e comunque responsabile di tutto, anche di ciò che oggettivamente non è colpa sua, e questa scoperta non poteva avere un effetto diverso su di lui. Il modo in cui crolla fra le braccia di Amelia è lo stesso in cui era crollato fra quelle di Cristina anni fa. La situazione è diversa ma il suo bisogno di aiuto è lo stesso. Quando è arrivato in quell’ospedale aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a superare gli orrori della guerra e i traumi che gli aveva procurato mentre, ora, ha bisogno che qualcuno gli faccia capire che non è colpa sua, che non ha sbagliato ad andare avanti e che non avrebbe potuto fare niente per Megan. Non voglio che questo sia il modo in cui Owen e Amelia si riavvicineranno ma è innegabile che il compito di stargli accanto spetti a lei, non perché sia sua moglie, ma perché lei lo ha scelto; lei lo ha voluto, nel bene e nel male. Mi piacerebbe che per una volta riuscissero a tirare fuori qualcosa di positivo dall’enorme bagaglio di dolore che entrambi si portano dietro. Vorrei che lei si fidasse di lui abbastanza da permettergli di starle vicino ed aiutarla a fare pace con il passato e vorrei che lui le permettesse di fargli capire che essere felice non è una colpa, che essere andato avanti non è qualcosa di cui si deve pentire perché stare seduto su un divano a piangersi addosso non sarebbe servito a riportare indietro sua sorella.

Ovviamente questa storia di Megan arriva nel momento più sbagliato per Meredith e Nathan che stanno iniziando a trovare una loro stabilità. Mer sta facendo diversi passi avanti e ha deciso di presentare i figli a Riggs, anche se poi è corsa da Amelia alla ricerca di rassicurazioni. É normale che un po’ vacilli ma questa è la decisione che più fa capire quanto creda in questo rapporto. É una madre e non deciderebbe mai e poi mai di far entrare un uomo nella vita dei suoi bambini se non si fidasse di lui e se non credesse nella relazione che stanno costruendo. Questo, molto più che mettere via il post-it e il tumore, molto più di qualsiasi altro passo abbia fatto nei suoi confronti, è la prova che Meredith in questa storia c’è davvero, con la testa e con il cuore.

Alex, invece, lo troviamo ancora una volta distante dall’azione e dai suoi amici. Non amo particolarmente il modo in cui hanno gestito il suo personaggio in questa stagione. É stato troppo spesso ai margini, in parte per via della questione della prigione e in parte perché la sua attenzione sembra essersi spostata altrove. Nello specifico, questa settimana lo troviamo intento a pedinare Will Schuester l’ex marito di Jo, indeciso su come agire nei suoi confronti. Ammetto che la prima scena, terminata con Alex dietro le sbarre, mi ha fatto spaventare, visti i precedenti di inizio stagione, ma, una volta capito il giochetto degli autori, devo dire che è stato alquanto soddisfacente trovare Alex così calmo e riflessivo. Considerando, appunto, com’era iniziata la stagione, è stato sorprendente vederlo così riflessivo nei confronti dell’uomo che ha fatto del male alla donna che ama. Sembra proprio che Karev abbia imparato la lezione e speriamo che sia davvero così. Chissà se questa storia si è chiusa con quel taxi giallo che si allontana nella notte di Los Angeles o se vedremo dell’altro. Mi viene da pensare che non sia finita qui e che ci sia ancora molto da scoprire su di lui e su Jo, anche perché non credo che si lasceranno sfuggire questa storyline. Per fortuna, non è abitudine di Grey’s lasciare le cose a metà. Abbiamo imparato, quest’anno più che in passato, che spesso le trame vengono messe in pausa per diverso tempo ma, prima o poi, tutti i nodi verranno al pettine.

Bene, per oggi direi che è tutto. L’episodio è stato molto di passaggio ed è servito a prepararci per il finale infuocato (parole di Shonda) che ci attende settimana prossima. Non vedo l’ora che arrivi questo season finale per capire cosa ci hanno preparato gli autori. Ho aspettative molto elevate e spero di non restare delusa.

Voto 8/10

Promo e ringraziamenti

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4 thoughts on “Recensione | Grey’s Anatomy 13×23 “True Colors”

  1. Scusa… Non Jo, ma Brooke u.u
    Ma quei giochi di sguardi tra Arizona ed Eliza… E solo io mi sono commossa a vedere Jackson che si preoccupa per Steph considerando i loro trascorsi? E Teddy! Teddy è viva! È esistita veramente!

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    • Non mi è chiarissima questa cosa di Brooke nel senso che non so se sia il suo vero nome o solo uno usato da Alex nella sua fantasia.
      Gli sguardi tra Arizona ed Eliza sono tutto…mi sono sciolta:
      Jackson mi è abbastanza indifferente ma vorrei capire dove vogliono andare a parare con questo avvicinamento a Maggie.
      Teddy è viva, chissà se la rivedremo

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  2. No secondo me il nome Brooke è vero… L’avrà saputo da quello che ha scoperto sul tizio… A parte che lei non ha per niente la faccia da Brooke… Mi dispiace ma io sono contenta all’idea che potremmo vedere Megan. Per l’attrice.

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    • Si, può essere che sia così. No, in effetti non ha la faccia da Brooke.
      Sono contenta anche io di rivedere Megan ma è un dato di fatto che andrà a creare problemi e anche che io sono stufa di queato gioco al massacro con i sentimenti di Owen

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