Grey’s Anatomy/Telefilm

Recensione | Grey’s Anatomy 13×20 “In The Air Tonight”

L’ansia che è in grado di procurare Grey’s Anatomy dopo tredici stagioni, durante le quali pensi di aver visto di tutto, è quasi incredibile. Incredibile nel senso che proprio non ci si crede che siano ancora in grado di inventarsi qualcosa che non abbiamo visto e incredibile perché la tensione che riesce a creare è ancora davvero troppa. Penso che l’immagine di Meredith con la siringa nel cranio di quell’uomo non me la toglierò dalla testa per un bel po’. Al di là di quello che è successo con Nathan, questo episodio è completamente (e finalmente) Meredith-centrico. Mer è stata l’assoluta protagonista e questo, già di per sé, rende l’episodio nettamente superiore rispetto agli altri. Meredith Grey, a mio parere, è uno dei personaggi meglio scritti di sempre, anche e soprattutto perché non si finisce mai di conoscerla. E questo non è dato dal fatto che Grey’s Anatomy sembri praticamente infinito, non solo almeno. Questa complessità e queste mille sfaccettature sono merito del lavoro straordinario che c’è dietro al personaggio, cominciando dagli sceneggiatori/produttori e finendo ad Ellen Pompeo, che è in grado di darle vita in un modo straordinario. Guardare Meredith è semplicemente uno spettacolo. C’è solo da restare in silenzio e contemplare un qualcosa che, nella sua più totale imperfezione, rasenta la perfezione. Meredith Grey è soprattutto vera. E’ umana e questa sua umanità ci viene mostrata in ogni piccolo dettaglio. A volte la Grey viene mandata un po’ in vacanza dagli autori, i quali l’accantonano per dare, giustamente, spazio alle altre stioryline, ma poi i riflettori tornano ad illuminarla e lei risplende, ogni volta un po’ di più. Meredith è quello che, più di tutto, lega i fan allo show. C’è chi la ama, chi la odia, chi non la sopporta, chi la adora ma non c’è nessuno che possa rimanere indifferente di fronte a lei. Lei è Grey’s Anatomy. Lo era nel lontano 2005 quando la serie è iniziata e lo è ancora oggi dopo tredici stagioni. Ecco perché, episodi come questo, sono prima di tutto una dichiarazione d’amore ai fan della serie. Quaranta minuti dedicata a lei sono un regalo immenso e meraviglioso per chi ama questo show. Un’intera puntata in cui Meredith è protagonista sotto ogni punto di vista, è qualcosa che devi apprezzare se segui questo show. Non esiste Grey’s Anatomy senza Meredith Grey. Può andare avanti senza di lei ma zoppica, arranca e si affatica. Mai come dopo questo episodio, arrivato quasi al termine di una stagione in cui Meredith è stata decisamente meno presente rispetto al solito, mi rendo conto di quando lei sia fondamentale per questo show. In realtà è una cosa che so ma a volte la dimentico mentre mi perdo tra le altre storyline e i tanti personaggi che amo, poi lei torna e mi rendo conto di quanto mi fosse mancata. Meredith è la certezza ed è il punto da cui partire, sempre e comunque. Ogni corona anche il migliore, ha bisogno di un solista e Meredith è la nostra solista. L’ho osservata attentamente in questo episodio e penso che per descriverla non ci siano parole migliori di quelle usate da Derek tanto tempo fa:

 Perché se c’è una crisi tu non ti blocchi. Tu vai avanti e fai andare avanti anche tutti noi perché hai visto di peggio, al peggio sei sopravvissuta e sai che anche noi sopravviveremo.Dici di essere cupa e torbida ma non è un difetto, è una forza. Una forza che fa di te quello che sei.

Quindi grazie Meredith per essere cupa e torbida, grazie per essere rimasta la donna che Derek ha descritto in quell’ascensore. in un momento che sembra quasi appartenere ad un’altra vita, ad un altro Grey’s Anatomy.

Tornando all’episodio in sé e parlando onestamente, posso dire di non avevo fatto i salti di gioia quando ho scoperto che sarebbe stato interamente dedicato a Nathan e Meredith ma poi, vedendolo, ho capito che, in realtà, è dedicato solo a Meredith. Nathan è un contorno nel senso che rappresenta solo l’andare avanti ma è Meredith a doverlo fare. Lui è solo la scintilla, il mezzo. Nathan o un altro, in quel momento, avrebbero fatto poca differenza. Certo, lui le ha dato la spinta e il motivo per uscire dal guscio, ma il percorso è suo. E’ lei che si decide a lasciar andare Derek per poter vivere davvero dopo più di due anni passati in apnea. Per inciso, grazie per quei meravigliosi e assolutamente poco dolorosi flashback che non hanno riaperto nessuna ferita. A Riggs va il merito di aver capito e di averla aspettata ma tutto quello che abbiamo visto, tutto quello che è successo su questo volo, non ha a che fare con lui. Quel “I’m married” buttato fuori all’improvviso da Meredith denota tutta la sua indecisione che è legata soltanto a se stessa. Il problema non è Riggs in sé. Non gli dice di no perché è lui; lo tiene a distanza perché farlo avvicinare significa allontanarsi da Derek. Ogni passo che l’avvicina a Nathan è un passo che l’allontana da Derek e questo Meredith non riusciva a sopportarlo. Aveva bisogno di capire che le due cose possono coesistere. Io non penso che lei abbia lasciato andare Derek, non penso che potrà mai farlo. Credo solo che abbai capito che non lo sta tradendo e che, andare avanti, non significa mancare di rispetto alla sua memoria o al loro amore. La loro storia è stata epica e niente, ripeto niente, potrà mai reggere il confronto, ma questo non significa che lei non debba andare avanti. C’è chi la considerava pronta già dopo la prima volta con Riggs nel parcheggio ma, se così fosse stato, non sarebbe stata Meredith Grey. Non si sa nemmeno se sia effettivamente pronta ora. Sappiamo solo che è riuscita a fare un grosso passo verso Nathan, non sentendosi più in colpa nei confronti di Derek. Potrà sembrare uno sviluppo lento, ma è così che si costruiscono le stotyline e i personaggi. E’ così che si mantiene grande uno show, anche quando una delle sue colonne portanti viene a mancare dopo undici stagioni. E’ così che si porta davvero rispetto a ciò che c’è stato prima, senza però fossilizzarsi sul passato. E’ giusto che Meredith vada avanti ma se ci avesse messo anche solo un episodio di meno, sarebbe stata una mancanza di rispetto verso tutto quello su cui Grey’s Anatomy si fonda. Vedere Meredith fiondarsi tranquillamente fra le braccia di Nathan, sarebbe stata una grave leggerezza, un tradimento verso la casa con le candele, verso il post-it sul muro, verso “voglio morire quando avrò 110 anni tra le tue braccia” e verso quella che è stata LA storia d’amore. Nella realtà non basterebbe una vita ad andare oltre l’amore che hanno vissuto Meredith e Derek, quindi non stupiamoci se Grey’s Anatomy ci ha messo 47 episodi. Si chiama verosimiglianza, non perdita di tempo. Si chiama creare uno show di qualità.

E anche per questo episodio è tutto. Vi ricordo di lasciare un like alla nostra pagina Parole Pelate e di passare dalle nostre affiliate.

Voto 8.5/10

Promo (settimana prossima lo show sarà in pausa)

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