Iron Fist/Parliamone/Telefilm

Parliamone | Iron Fist, il nuovo nato di casa Netflix

E dopo Daredevil, Jessica Jones e Luke Cage, Netflix sforna il quarto componente del futuro team di Difensori “Iron Fist”. Una serie che ha colpito meno delle altre e su cui si sta  molto discutendo e su cui le polemiche ancora non si sono placate.

Il primo impatto con il pubblico e sopratutto con la critica non è stato dei migliori, tanto che lo stesso protagonista Finn Jones (Danny Rand) è dovuto intervenire per difendere Pugno d’Acciaio. Una difesa strenua che ha visto Jones, famoso per il ruolo di Loris Tyrell in Game of Trones, formulare una teoria alquanto “particolare”. Secondo il protagonista il fatto che la serie non sia stata ben accetta è da ricondursi alla somiglianza che il protagonista Danny Rand ha con il nuovo inquilino della Casa Bianca.

Altro punto dolente su cui le polemiche non sono mancate è stato il fatto che il protagonista sia bianco invece che asiatico. Gli addetti ai lavori hanno sottolineato che uno dei motivi per cui il gradimento è stato cosi basso è perché la storia di Pugno di acciaio è meno conosciuta di quella di Daredevil per esempio.

Ma veniamo alla trama. Di cosa parla Iron Fist?

È la storia di un bambino che assieme ad i suoi genitori intraprende un viaggio alla ricerca della leggendaria città di K’un-L’un. Durante il viaggio, l’aereo su cui la famiglia Rand è si schianta sulle montagne e il piccolo Danny è l’unico superstite. Viene salvato e cresciuto da un gruppo di monaci buddisti che gli insegnano il confù. E proprio durante la vita nel monstero di K’un-L’un, che si trova in un’altra dimensione, che Danny Rand acquista, si guadagnai suoi poteri.

La serie inizia con un Danny Rand adulto che torna a New York  quindici anni circa dopo il suo incidente e dovrà affrontare non poche difficoltà. La prima è quella di scoprire che è stato dato per morto e che tutto il suo patrimonio e gli averi della sua famiglia sono passati ai figli del migliore amico di suo padre Harold Meachum, anch’esso dato per morto. Per i due fratelli, Ward e Joy, non è facile accettare l’idea che Danny sia vivo.  All’inizio della storia, il giovane Rand viene scambiato per un barbone con gravi disturbi psichiatrici e solo con l’aiuto di un avvocato amico di suo padre Danny riuscirà a riavere il suo nome ed il suo posto in società.

Il vero obiettivo di Danny Rand però non è riconquistare l’eredità della sua famiglia, ma distruggere una volta per tutte l’acerrimo nemico di Iron Fist, la Mano. Si tratta di un organizzazione criminale che si è infiltrata nell’azienda di famiglia e che è apparsa anche nella seconda stagione di Daredevil.

Prima di diventare una serie televisiva targata Netflix, Iron Fist è stato un fumetto. La prima striscia risale al 1974 creata dal genio e dal talento di Roy Thomas e Gil Kane.

A differenza del fumetto già dai primi episodi, viene introdotta anche Collen Wings, una samurai che diventerà una delle aiutanti di Iron Fist.

Anche se con nomi diversi non è il primo telefilm che narra la vicenda del pugno di acciaio. Nel 2009, una serie tedesca, Lasko, Due stagioni in cui vengono raccontate le avventure di un soldato che traumatizzato dagli orrori della guerra in Kosovo decide  di entrare in convento. Durante la permanenza nel monastero impara le arti marziali ed entra a far parte del “Pugnus Dei” un associazione segreta che protegge la chiesa cattolica romana contro i complotti della “Loggia Di Ares”.

Una serie diversa, ma che permette agli spettatori di vedere New York da una prospettiva inedita. Un ottima fotografia anche se mi trovo d’accordo con la critica di un eccessiva lentezza della storia almeno per i primi episodi. Il ritmo della storia cambia decisamente quando Danny Rand accetta completamente di essere Iron Fist e inizia a combattere la Mano.

Tredici episodi che non mostrano solo la lotta del bene contro il male, ma anche il percorso di crescita di un giovane uomo che cresciuto in isolamento sulle montagne dell’Himalaya si deve confrontare con il mondo moderno e la sua velocità.

Tutto non è come sembra, i cattivi non sono solo i sicari e gli adepti della Mano, ma anche personaggi con ruoli e funzioni diverse. Un bel viaggio nell’animo umano e su come questo venga influenzato dall’educazione e dall’esempio che i  genitori sono per i figli, come per esempio Ward Meachum. Ma non vi dirò di più.

Sulla piattaforma son presenti tutti gli episodi già dal 17 marzo per la gioia  di tutti i #telefilmaddicted, amanti del kung fu e dei supereroi.

A questo punto non mi resta che dire godetevi il viaggio.

 

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