Telefilm/The 100

Recensione | The 100 1×08 “Day Trip”

Inizio la recensione con una cosa importantissima: The 100 è stato rinnovato per una seconda stagione. Grazie CW, grazie bella gente che l’ha seguito così che gli ascolti fossero sempre alti, grazie a chiunque abbia visto del potenziale in questo show meraviglioso.

Questa puntata è stata molto bella: colpi di scena, ironia e anche una trama abbastanza introspettiva e che è andata a fondo nell’animo dei personaggi. Comunque, la scorsa settimana ci eravamo lasciati con il Cancelliere Jaha che ammetteva un problemino: la scarsità di navicelle per arrivare sulla Terra rispetto la quantità di persone sull’Arca. Devo dire che la puntata della scorsa settimana era stata davvero bella. Tanto bella. Ma questa l’ha surclassata, e anche di molto. Clarke e Jaha hanno una conversazione riguardo le scorte alimentari dei Cento e dell’arrivo dell’inverno: mentre per le scorte i ragazzi si stanno dando da fare, per l’inverno c’è poco da fare. Da questa conversazione sappiamo che, poco lontano dal campo, c’è un vecchio deposito d’emergenza che potrebbe aiutare con un problema e con l’altro: cibo e rifugio! Da Diane, sempre al tavolo dei Consigliere e quindi in comunicazione con Clarke, sappiamo che il Progetto Esodo -mandare altra gente sulla Terra, ora che si è certi sia vivibile- è iniziato e che presto qualcuno arriverà sulla terra. Stavolta, si spera, non ragazzini mandati a morire. Magari qualche guardia, qualcuno che trovi il modo di costruire qualche fortificazione e qualcuno che possa aiutare? Rimasti soli, Jaha accenna alla madre di Clarke, Abby, e ovviamente la ragazza risponde che No, non parlerà né perdonerà la madre. I genitori vogliono parlare con i ragazzi, ora che sanno essere ancora vivi, e Clarke esce a chiamare Dax. Il ragazzo però trova una sorpresa, ad attenderlo: non c’è sua madre ma il Commander Shumway che gli dice di uccidere Bellamy. BOOM! Vuole per caso coprire qualcosa? Tipo il fatto che è stato lui a dare a Bellamy la pistola e a comandargli di uccidere Jaha se voleva stare con la sorella? Noooo.

 

E un po’ come Gloria, la mia reazione è stata la seguente:

Octavia e Bellamy hanno l’ennesima lite: stavolta per il Terrestre. Bellamy non gli permette di vederlo e in più Octavia è arrabbiata perché lui le ha salvato la vita e gli altri lo hanno torturato. Bellamy, dal canto suo, sta solo cercando di proteggere la sorella… Si presenta Clarke, però, che gli propone di andare alla ricerca del deposito. E la conversazione più o meno è “Perché proprio io, Princess?” “Perché mi stai sulle palle.”

ORA, è davvero NECESSARIO che io faccia una digressione sul “cinque” di Jasper e Monty perché è impossibile fare il contrario.

  

Jasper e Monty sono la BROTP per eccellenza, no? Sono carinissimi, insieme. E poi mentre vedevo la scena mi sono immaginata i due in celle vicine ma comunque separate, senza possibilità di comunicare e dovevano trovare un modo? Perché non un bel “Self Five”!?

L’infermiera del campo va a controllare Finn e qui la situazione si fa tesa. Raven fa una battutina, quasi a voler ribadire “tranquilla, al mio ragazzo ci penso io” e Finn -che a me è piaciuto dall’inizio ma ora è un grande NOPE- la guarda quasi infastidito. Su, ragazzo, è la tua ragazza, dici di amarla ma ti scoccia? C’MON! (Oggi ce l’ho con il CAPS-LOCK, sì.)

Lei gli dice che sarà fuori per tutto il giorno e, se inizialmente era preoccupato, vedendo che l’accompagnatore è Bellamy, sembra aver assaggiato qualcosa di davvero, davvero amaro. Octavia approfitta del fatto che Lincoln sia senza guarda e va da lui, abbeverandolo e dandogli una pulita. Possiamo tutti prenderci un attimo per ammirare la bellezza di Marie Avgeropoulos (la nostra Octavia) anche conciata così? Capisco perché il Terrestre l’abbia presa in simpatia!

“Il mio nome è Lincoln.”

“Io sono Octavia.”

BOOM! Quante parole sono? Una manciata, eppure mi hanno fatto sorridere come una scema perché nonostante la probabile grande differenza di età, di civiltà e forse anche di scopo, questi due sono molto carini. Ho sempre avuto un debole per le coppie che cercano di proteggersi l’un l’altro. E poi lui dice una cosa che mi fa piombare nei meandri più oscuri della disperazione di una fangirl: alla domanda “Perché mi hai detto il tuo nome?” lui risponde “Voglio che ti ricordi di me… quando sarò morto!” Lincoln, su. Evita, no? Era proprio necessario? Raven, nel frattempo, presta attenzione a Finn, e cerca anche di portarselo a letto, no? Quale miglior cura se non ignorare completamente quello che è successo tra il ragazzo e Clarke? Lei ama davvero Finn, questo è chiaro sin dall’inizio, il problema è che probabilmente lui non la merita affatto. Bellamy e Clarke arrivano al deposito e, mentre la ragazza cerca di convincerlo a parlare con Jaha per sistemare le cose, lui non ne vuole parlare perché sa che non finirà bene, per lui. All’interno del deposito, oltre ad un cadavere oramai diventato scheletro, trovano solo… Beh, armi! Il che è una vera benedizione, visto quanti di loro sono morti in pochi giorni a causa dei terrestri. Bellamy insegna a Clarke ad essere una “badass” con una notevole mossa “d’appoggio”. Le insegna a sparare dicendole che sarà utile e lei lo trova meraviglioso. E lui sorride in modo meraviglioso.

           

Nel discorso, Clarke capisce che Bellamy è intenzionato a scappare e che ha sfruttato questa gita per andarsene. Furbo e stupido al tempo stesso.

Nel campo, però, accadono cose strane. Monty vuole abbracciare la terra, e non è l’unico a comportarsi stranamente: Jasper vede dei terrestri all’interno dell’accampamento. Octavia, con grande astuzia, capisce che le noccioline sono la causa dello strano comportamento e ne sfrutta il loro potenziale. Calma Jasper grazie al magico bastone-anti-terrestri e poi porta un po’ di quelle meravigliose noccioline stupefacenti (nel vero senso del termine) a Miller, che fa di guardia a Lincoln. C’è chi si spoglia e chi irrompe nelle tende perché “Non posso modificare la marea, se la luna non collabora.” Sì, Monty, certo.

Raven e Finn, gli unici esclusa Octavia, a non aver mangiato le noccioline, escono per aiutare tutti gli altri.

“Sei la scopa più bella in un magazzino di scope.”

Octavia, sì, che prende vestiti a destra e manca e corre a liberare il (suo) Terrestre. Lo veste, così che sia più facile passare inosservati. Quando lui dice “Non ti metterò in pericolo” stavo per sciogliermi, ma… andiamo, dicevo: non mi daranno già qualcosa di bello, no? NO. Sbagliavo.

Quindici secondi dopo Lincoln bacia Octavia. E fugge via. E fuggendo incontra Finn. Che ovviamente lo riconosce ma, per qualche motivo, lo lascia passare. Capisco che forse l’ha fatto perché sapere che qualcuno è stato torturato non è una cosa piacevole, ma… Ha cercato di ucciderti!

Le noccioline non hanno avuto effetto solo all’interno del campo, però. Bellamy ha delle strane visioni su un Jaha ferito che lo accusa -giustamente- di avergli sparato e delle trecentoventi persone che sono morte a causa sua. Forse per la prima volta, vediamo precisamente quanto Bell sia solo un ragazzo. Magari ha fatto scelte sbagliate, sì, ma non è cattivo. Si vedeva bene che non voleva torturare il terrestre, o uccidere Jaha.

Clarke, nello stesso momento, ha una visione su suo padre. Ritrovarsi nella cella con il suo amato padre è probabilmente la visione più scontata, ma niente affatto brutta. Commovente, lo ammetto. E per un momento ho pensato “MA COSA DIAVOLO!?”.

        

“Come ti pare, brutta stronza.“

Ahh, l’allucinazione si è sovrapposta alla realtà e quello era Dax che, con maestria, la mette KO. Lo stesso Dax che, nell’allucinazione di Bellamy era il Cancelliere Jaha e che adesso sta cercando di ucciderlo. C’è uno scontro e Clarke e Bellamy sembrano solo farsi del male nella speranza di salvare l’altro fino a che il nostro Blake non uccide Dax trafiggendolo alla gola con un proiettile. E qui segue tutto il Bellarke che ci era stato promesso.

Bellamy che ammette di non stare bene, che sua madre non sarebbe fiera, che è un mostro. Ma ha salvato Clarke e lei, così dice, ha bisogno di lui. Tutti hanno bisogno di lui. Lo convince a tornare al campo, a sistemare le cose, a trovare una soluzione per quello che ha commesso.

            

Questa coppia mi piace, e non solo per la chimica che c’è tra loro, ma perché da odio che c’era, questo è diventato un rapporto di stima e rispetto e bisogno, quasi anche fedeltà.

“Sono certo di aver mangiato una pigna. Perché me l’ha confessato.”

Al campo si accorgono che il Terrestre è scappato e Clarke e Bellamy fanno il loro ingresso plateale mostrando le armi trovare. Ora hanno tutti un modo per combattere quello che accadrà.

Anche questa settimana ci è stato dato qualcosa su Octavia e Bellamy. Il semplice gesto di Bellamy di posare la coperta sulle spalle della sorella, per tenerla calda, è molto simbolico. Così come il silenzio di lei…

Dopo tanto, c’è una buona notizia: i due parlano con il padre di Wells che, grazie alla difesa di Clarke e alla storia di Shumway, ritiene innocente Bellamy, perdonandolo.

Finn, al contrario, ancora sembra restio nel fidarsi di Bellamy. E quando ClarKe ammette di fidarsi di lui, lo SpaceWalker rimane di stucco.

Come ogni episodio di The 100 che si rispetti, c’è un colpo di scena o una rivelazione scomoda: indovinate un po’? Sì, l’omicidio di Jaha era stato commissionato proprio da Diane. Quella Diane che solo la volta scorsa ha ottenuto un posto nel Consiglio.

Spero ardentemente che il titolo fosse ironico perché il Trip -che per chi non masticasse l’inglese significa ‘viaggio’, ‘gita’- è anche quello indotto da diversi acidi. Sì, e quelle noccioline hanno fatto fare un bel trip a molti dei cento. Sì, Monty, parlo di te!

Vi lascio, con la promessa di rivederci la prossima settimana, con il promo della 1×09:

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2 thoughts on “Recensione | The 100 1×08 “Day Trip”

  1. Cito: BOOM! Quante parole sono? Una manciata, eppure mi hanno fatto sorridere come una scema perché nonostante la probabile grande differenza di età.
    A tale riguardo scoprendo la vera età di Marie Avgeropoulos una differenza ci sarà, ma magari in senso inverso 🙂

    "Mi piace"

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