Telefilm

Recensione | Crisis 1×05 “Designated Allies”

Siamo sinceri, siamo ormai addicted. Abbiamo bisogno della nostra dose di Crisis settimanale. Adoriamo tutto incondizionatamente: il Bug e le sue macchinazioni, le dinamiche grandefratelliane della casa, gli intrighi esterni, la Anderson con la dentiera e l’evoluzione della partnership di Finley e Dunn. Siamo incuriositi e catturati ormai, siamo finiti nella tela intricata che l’ex analista della CIA, colmo di vendetta, va sapientemente costruendo episodio dopo episodio.

Questa volta lasciamo da parte i genitori veri e propri, perché c’è da scomodare un pezzo grosso, uno che mi hanno detto conta giusto poco poco. Inoltre, vengono messe in tavola delle carte con un bel valore, ed al nostro tavolo scopriamo anche che siedono giocatori non del tutto onesti. La disonestà, verso il prossimo e verso noi stessi, è uno dei temi centrali dell’episodio, ma c’è anche l’amicizia, come legame e come esempio di rapporto – un rapporto di quelli che si sfaldano e quelli che invece si vanno costruendo. E’ tutta una serie di equilibri momentanei.

In tutto ciò, lasciato da parte il rilascio di altri due studenti, è la questione soldati a tener tutti col fiato sospeso. E come presupposto, era ovvio che avremmo aggiunto carne al fuoco per quel che riguarda l’operazione Lennox.

Rivediamo allora i momenti salienti dell’episodio e commentiamoli come di consueto, cercando di capirci qualcosa di più.

MEN ON A MISSION

Che i due soldati nascondessero qualcosa o che sapessero qualcosa di più, era evidente. Temono ad aprir bocca e non possono parlare, mentre attorno a loro vanno gravitando tutte le agenzie possibili ed immaginabili, sulle quali la CIA sembra avere la meglio. Quelli della central intelligence infatti si sono anche premuniti di dottore dall’accento British, molto viscido e molto invischiato con la nostra riccona sorella della Dunn. Fatto sta che, tra sequestri e tentate fughe, laddove i nostri agenti devono metterci una pezza, la CIA riesce a consegnarli direttamente nelle mani del Bug seppur involontariamente. Applausone all’intelligenza.

I due soldati debbono aver visto cose orribili, ed il tutto è legato a questa benedetta operazione di cui si sa ben poco, se non che ha rovinato la vita ad un po’ di persone, Bug incluso. Lui, povero cerbiattino unto e bisunto e con un dito in meno, non solo deve portare avanti il suo piano ma ha anche il tempo per essere beffato…e tradito.

L’IMPORTANZA DI SAPER PORTARE LE CORNA

Beh, potevo scegliere meglio in effetti….

Se si è detto che uno dei temi portanti dell’episodio è la disonestà, eccola andare a braccetto con dei bei paia di corna. Non è infatti solo il marito della nostra ‘signora dentiera’ a portarle inconsapevolmente, c’è anche il Bug che entra di diritto nel club dei cornuti e mazziati. Aveva la certezza quasi matematica di essere cervo e, nonostante tutto, vedersi sbattere in faccia la cosa sugli schermi del suo rifugio, sebbene parte delle sue macchinazioni, lo mettono comunque a dura prova. Cerca di giustificare il tutto viste le circostanze, mentre chi non ha intenzione di giustificare un bel niente è la Dunn, soprattutto perché punzecchiare sua sorella sulle sue infedeltà coniugali la fa gongolare come una scimmia urlatrice appesa ad una liana.

Fatto sta che se è l’amore che fa muovere il mondo, anche le corna in questa sede non scherzano come potenza motrice…

SUPERAGENTI SUPERSPECIALI

Spendiamo due parole comunque per Finley e Dunn. Iniziano a fidarsi l’uno dell’altra, lui più protettivo e conciliante, lei cigno indifeso e bisognoso di autostima….fino a quando non c’è da fare il culo a qualcuno. Si faranno anche addormentare in un momento di distrazione, eppure si riprendono con una velocità stratosferica, mentre uno con abilità da ladro consumato del Bronx frega pistole e tesserini e rompe una vetrata con tanto di ambulanza, e l’altra alla maniera di Horatio di CSI mostra la sua badassness platinata.

*Yeeeeeeeeah!*

Insomma, questi due ci piacciono. Ci piace come funzionano insieme, le idee che hanno e come cercano di coprirsi le spalle l’un l’altro.

E poi Finley è un gran bel vedere. E la Dunn col suo visino latteo e la mascella dura ci garba assai.

Chi non è ancora salito sulla ship, ha sempre tempo per farlo…

…se invece siete rimasti a casa sul divano comodi a poltrire, per voi è tempo di entrare nella nostra Casa…

APRITEMI L’AUDIO CON LA CASA – CHE FINE HA FATTO LA LAMETTA?

Avete presente Filippo Nardi, ex gieffino, quando chiedeva nel suo italo-inglese a Daria Bignardi “Dovi sono le mie sigaretti?”. Ecco, stavolta sono i sequestratori a chiedere. Manca infatti una lametta, la stessa che Beth lavitafatropposchifo Ann ha usato la scorsa volta perché voleva tagliarsi, ma poi si è messa a limonare con Jeremy Gilbert (che ho scoperto finalmente chiamarsi Kyle)  e ha pensato bene di lasciar perdere.

Beth Ann infatti, sembra una alla quale basta poco per riprendersi, e ha l’ormone così in subbuglio ma così in subbuglio che dal portare capi castigatissimi al mostrare anche un decolleté generoso senza troppi scrupoli è un attimo.

– Sai, la depressione mi ha fatto crescere le tette! – Wow! si vede…

Non contenta, sempre perché dopo che hai limonato con uno non è che lo puoi trattar bene, smerda Kyle buttandogli addosso qualche colpa gratuita, così, perché le è venuto il ciclo.

Il ciclo però, le permette di essere più buona con la più bionda e più faiga della casa, e quindi decide di consegnarle la lametta perché la biondina è spaventata dalla guardia-stalker. Certo, lei dal canto suo, va in giro coi completini alla Melissa Satta e con la minigonna, ma non si pone il problema di essere un ostaggio e di tutelarsi. “Tanto che mi frega, ho il prof che mi protegge”

IL PROF. Parliamone

Vi prego! Sono utile anch’io!

Dopo 5 episodi riesce a dire più di due battute, compie una buona azione ma viene anche incollato al muro. Insomma, mi hanno detto caro Lafferty che ti hanno dato un ruolo di prim’ordine! Andiamoci comunque cauti, perché sappiamo bene che, in genere i personaggi apparentemente più inutili possono rivelarsi i più sorprendenti.

Gli altri occupanti della casa intanto cercano a modo loro di sopravvivere, e c’è perfino chi ruba le medicine altrui per sballarsi. Piccoli ricchi fattoni crescono. Yeeeeeah.

Beth Ann intanto (che non so voi ma a me sembra abbia preso qualche chilo di punto in bianco) parla con sua madre al telefono per concessione del Bug, mentre il cinese mezzo stecchito dell’altra volta ritorna. “No, sto bene” dice lui “Ma sa prof che ho sognato che lei era il capoccia dei rapitori?”. Per favore, tramortitelo di nuovo!

E magari, dite agli sceneggiatori due cose: fate fare qualcosa a quel povero professore imbelle, e smettetela di inserire nelle dinamiche interne alla casa scene che potrebbero essere preludi di teen sex (vedi la doccia o la perquisizione del riccio ala bionda) buttate lì tanto per creare una sorta di attenzione al disagggggio sociale e giovanile. Falso come una banconota da sette euro.

Bene, visto che anche stavolta siamo riusciti a far pelo e contropelo un po’ a tutti, occhio alle lamette e beccatevi il trailer del prossimo episodio. Che la Crisis sia con voi!

Ringraziamo: Diario di una fangirl. | TelefilmSeries.Com | Telefilm. ϟ | Serie Tv, che passione ღ | Serie Tv e film time | Telefilm Italia | Film e telefilm ossessione.

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