Looking/Telefilm

Recensione | Looking 1×02 “Looking For Uncut”

Non è facile recensire questa serie.

Vorrei essere critico e parlarne male ma poi ripenso ad una scena che mi è piaciuta e quindi cambio idea.
Vorrei parlarne bene, evidenziando i lati positivi, ma poi mi accorgo che ne sono troppo pochi e quindi cambio idea.

Allora, la butto in caciara: scriverò questa recensione bilanciando i lati negativi ed i positivi e al momento della valutazione, vedrò sul da farsi.

Scritto e diretto da Andrew Haigh, l’episodio segna un passo avanti nelle dinamiche relazionali dei tre amici.

”THERE IS NO THERE THERE”

Agùstin si è trasferito da Frank ad Oakland, a 19 km da San Francisco, lasciando quindi Patrick da solo nell’appartamento che condividevano assieme.
Non c’è una vera e propria storyline, più che altro è un insieme di momenti tra lui e il fidanzato che conversano.
La parte più importante e a cui forse si darà risalto in seguito è quella in cui lui e Patrick discutono di sesso e Agùstin spiega all’amico di non essere per niente geloso e che la sua relazione va bene così com’è.
Scommetto che ci sarà un cambio di opinione entro quattro episodi, anzi diciamo che lo spero, perchè così danno una degna trama anche a lui dato che è stata sua la parte più noiosa dell’episodio.

“ONCE A CRACK HEAD MOTHERFUCKER, ALWAYS A CRACK HEAD MOTHERFUCKER”

Dom invece rincontra il suo ex Ethan, quello già nominato nel Pilot, e sinceramente s’era capito da lontano un miglio che era un mezzo bastardo.
Snob e rompipalle, Ethan, mi ha ricordato una versione peggiorata e piena di difetti del personaggio interpretato da Patrick Wilson in Girls (nell’episodio One Man’s Trash della seconda stagione).
Per fortuna Dom è rinsavito e ha capito che il suo ex non è cambiato; per questo lo confronta e dopo un duro battibecco, lo sputtana ridicolizza davanti ai suoi clienti.
Per il resto, è proprio al nostro amato sosia di Tom Selleck (sì, per i baffi) che va il premio “Prima scena di sesso gay (tralasciando i threesome) del telefilm” dopo che contatta un ragazzo via Grindr (un’applicazione, rivolta ad un pubblico omosessuale, che permette di mettersi in contatto con persone che si trovano nelle vicinanze) e decide di concedersi una bella scopata (scusate il francesismo ma non trovavo un termine che rendesse meglio) davanti allo specchio.

”FUCKBUDDY?”

Tutt’altra storia per Patrick, alle prese con Frank (il ragazzo conosciuto in metro nel Pilot) e con il loro appuntamento.
In primis, ne parla con i suoi amici e rivela di volere un amico di letto ma si capisce che non è nel suo stile.
Lui vuole sperimentare, vuole concedersi un’avventura diversa dal solito ma è così inesperto in questo tipo di cose che rimane interdetto alla scoperta che molti latini non sono circoncisi (l’uncut del titolo) e decide di documentarsi.
E se questa volta l’appuntamento nel locale va meglio rispetto al blind date dello scorso episodio, Patrick rovina tutto a letto facendo una battuta inopportuna e rovinando il momento.
Mi è dispiaciuto vedere come anche in questo frangente la sua inesperienza e la sua incapacità di controllare ciò che dice abbiano avuto la meglio e abbiano fatto sì che Frank se ne andasse.
Ho apprezzato però la scena finale quando Paddy chiama Agùstin e i due fanno una tipica conversazione da migliori amici, mostrando che anche se non abitano più assieme, riescono in un modo o in un altro a confidarsi e a consigliarsi.

Verso l’inizio dell’episodio, Agùstin dice: “You’ve just gotta separate the two : sex and intimacy. Sex is getting your cock sucked or getting your ass licked… Intimacy is something else” ed io devo fare più o meno una cosa simile: devo separare la trama dell’episodio dal potenziale della serie.

La trama dell’episodio è inconsistente, sembra quasi di vedere una puntata di un reality, nessun colpo di scena, solo dimostrazioni di affetto e conversazioni.
Alcuni danno la colpa alla durata degli episodi, trenta minuti circa, ma io penso che sia meglio così perchè non riesco ad immaginarmi cinquanta minuti con queste dinamiche.
E poi è proprio questa la particolarità di questa serie: niente isterismi, nessun eccesso o scena particolarmente esagerata ma solo la voglia di raccontare in una trentina di minuti la storia di tre amici e delle loro relazioni.
Inoltre vi ricordo che c’è sempre Jonathan Groff a salvare la situazione.

Quindi ancora una volta dico che il potenziale c’è ma che deve emergere sennò sarà normale che questa serie si tramuterà in un flop.
Dò un’altra sufficienza con la speranza che la prossima settimana avvenga il boom (e che esso comprenda il magnifico Russell Tovey).

Ecco a voi, il promo di “Looking at Your Browser History”:

Ringraziamo: Tv, Cinema, Musica & Libri | TelefilmSeries.Com | Beyond the Good and the Evil | Diario di una fangirl. | Telefilm Italia | Jonathan Groff Italia

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