Sono in tremendo ritardo, I know. Ma quest’ultima settimana e’ stata davvero impegnativa sotto vari aspetti, e mi riducevo a vedere le puntate a notte fonda, dove arrivavo a stento alla fine. Ma dato che non penso vi interessi la mia immagine mentre collasso sulla tastiera/tablet/telefono mentre cerco di arrivare alla fine dell’episodio, direi che possiamo passare alla recensione.
Sto ancora cercando di capire se la puntata mi e’ piaciuta oppure no. Okay, non fraintendetemi, la puntata mi e’ piaciuta, parecchio, ma era come se mancasse un episodio in mezzo, come se ne avessero saltato uno, avete presente? Siamo passati dalla padella alla brace, senza essere prima rosolati. Ma, soffritti a parte, andiamo per gradi e cerchiamo di capire cosa non e’ successo in quest’episodio.
SIEGEL, WHO? Sì, perche’ se nelle puntate precedenti abbiamo visto solo lui, la sua paranoia e la sua morte, amen, in questa viene a malapena nominato per i primi minuti, quelli pre sigla addirittura, per poi passare nel dimenticatoio, come se non fosse successo nulla e come se non fosse mai esistito. E per quanto non mi sia andato a genio, questa scelta non mi e’ piaciuta molto. Piu’ che altro perche’ da come hanno fatto finire lo scorso episodio, e dal promo di questo, sembrava una di quelle puntate in cui vai in apnea dal primo minuto. E invece no. Spero che almeno nella prossima ci diano qualche informazioni in piu’. Non pretendo di certo che venga risolto il caso, perche’ sicuramente la storia verrà portata fino alla fine della stagione, con il clamoroso colpo di scena, come ogni stagione di White Collar vuole.
E per un Siegel che tira le penne, un Peter ritorna. Welcomeback Federale. Le mie richieste sono state FINALMENTE ascoltate. E me le sono godute per bene, onde evitare che abbiano la bella pensata di togliermele. Avete presente la sensazione di “casa” che avete quando ritornate nei vostri paraggi, magari dopo un viaggio traumatico e lungo, lontani km? Ecco, la stessa sensazione l’ho provata quando ho rivisto Caffrey e Peter ritornare a lavorare insieme. Era come se avessimo fatto un passo indietro, quando Neal era Neal, e quando Peter era il Federale, senza compiti importanti. Li abbiamo rivisti lavorare insieme sul campo. Abbiamo rivisto Peter coprire Neal ed i suoi metodi poco approvati dall’FBI per catturare informazioni. Insomma, un ritorno alle origini, anche per via del “Caso della Settimana”. Sì, diciamo che e’ stato un episodio transitorio, quello che non ha un’importanza rilevante sul resto di tutta la trama, ma che e’ comunque piacevole da vedere -anche per le inquadrature del lato B e dei capelli di Caffrey, e del cuscino che si abbracciava-
IL CASO DELLA SETTIMANA -ammetto che un po’ mi e’ mancato- vede protagonista Ben, fratello di Juliet -ops, quello era Gossip Girl- un ragazzo, Nate Griffith, che arriva al Bureau ferito e con la voglia di confessare un crimine che teoricamente ha commesso. Inizia a parlare, e in un primo momento la storia fa acqua da tutte le parti. Andando avanti con la confessione pero’, Peter inizia ad insospettirsi: ce’ qualcosa di strano in tutto cio’ che ha detto. Ed ecco che la coppia del secolo ritorna al lavoro, andando a far visita alla banca in cui Griffith dice di aver svaligiato il Caveau 4. Il direttore della banca sembra non essere al corrente di niente; rifila un opuscolo su quanto sia sicuro il loro sistema di sicurezza ai due, e se ne va, urlando dietro al novellino della situazione. -spiegatemi perche’ in ogni caso ce’ il novellino(?)- Veniamo a sapere poi che dalla perquisizione di Griffith, oltre a delle banconote della rapina, saltano fuori dei farmaci, prescritti tutti dalla stessa psichiatra che lo ha in cura. Neal si presta a fare da cavia, tanto per cambiare, e dopo averla convinta a prendere in cura anche lui, si reca alla prima seduta. Tutto sembra normale, se non fosse che lei ha un atteggiamento un po’ “creepy” e sembra entrare nella stessa di Caffrey. Ma noi andiamo sul sicuro, lui e’ un muro, giusto? No. E infatti gli altarini saltano fuori: ha drogato l’acqua, con la Buonanotte Cenerentola, droga che ti “addormenta” e una volta risvegliato non ricordi nulla. E’ così che ha incastrato Griffith, o almeno sembrerebbe. Una volta a casa Neal racconta a Moz cose’ successo nello studio e .. EUREKA! Il colpo di genio del nostro nano preferito salta fuori: e’ lui che ci da delucidazioni sulla droga, ed e’ lui che la ricrea, in modo da “invertire” il processo e far ricordare a Neal cio’ che ha detto durante la seduta. Ma le cose vanno un po’ a scatafascio, e Neal, ancora sotto effetto della droga si presenta a casa del Federale, iniziando a blaterare cose senza senso, e abbracciando il cuscino -no, non e’ rilevante come immagine, ma sì, era decisamente troppo bello da vedere; soprattutto perche’ ho provato una forte invidia nei confronti di quel cuscino- Piomba in casa Burke anche Moz, che spiega un attimo cosa sta succedendo, davanti alla faccia allibita e senza parole di Peter, che ne approfitta per chiedere qualcosa su Siegel -chi? Ah sì, il federale 2.0 morto- ma il discorso viene sviato da Moz -perche’? Sa qualcosa che noi non sappiamo? Secondo me si. Già nella scorsa recensione avevo espresso il mio parere riguardo a lui e riguardo alla morte di Siegel- e riprendono con le domande di cio’ che e’ accaduto durante la seduta: la psichiatra aveva capito che era una trappola dell’FBI, aveva fatto domande al riguardo, e Neal aveva spifferato tutto. Tutto cio’ non basta per inchiodarla, così Neal decide di andare ad un’altra seduta, ‘truffando’ la donna con le sue stesse armi: in un momento di distrazione Neal scambia i bicchieri d’acqua, drogandola, e registrando quella che e’ la sua confessione sul colpo del Caveau 4, sul suo complice e su come ha incastrato Griffith.
Si risolve così, in grandi linee, il caso della settimana. Non e’ stato uno dei migliori casi che abbiamo avuto, ma non e’ stato neanche dei piu’ pessimi. L’ho detto, e’ stata una puntata transitoria. Ma il caso non e’ chiuso del tutto. Arrivati a Grand Central, posto in cui era nascosto il denaro rubato, non viene ritrovata la refurtiva. Chi e’ arrivato prima dell’FBI? Ovviamente Neal. Denaro che ha rubato per il piacere di rubare, perche’ era lì, e per aiutare Moz, che ha dovuto rimanere con il conto in rosso per non farsi beccare, una volta che Siegel aveva scoperto lui e il suo piccolo, grande impero che si era costruito.
Finiamo la puntata, e la recensione, con un dialogo tra Neal e Moz che mi ha sconcertato e anche messo un po’ di paura.
Come noi? Vuoi tornare alla vita criminale? Quale sarà la prima mossa?
Cambiare le regole del gioco. Ho servito troppi padroni. Ho chiuso con l’essere il burattino di tutti.
Hagen, l’FBI .. con chi vuoi tagliare i ponti?
Quando sarà il momento .. con TUTTI.
Questa settimana, vista la puntata di non molto rilievo, vi aggiungo i MOMENTI TOP, quelli che avrei riguardato all’infinito perche’ mi son piaciuti o perche’ mi han fatto morire dalle risate. E per voi quali sono stati i momenti top della puntata?
E, COME LE PUNTATE, TERMINO QUI PER QUESTA SETTIMANA, LASCIANDOVI CON IL PROMO PER LA PROSSIMA PUNTATA, DAL QUALE SEMBRA CHE NEAL ABBIA MESSO IN ATTO LE SUE PAROLE.
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